L’ultimo valzer del Mondiale per Club prima della rivoluzione globale: addio vecchio torneo, dal 2025 si punta a oscurare i Mondiali
Il Mondiale per club della FIFA è da sempre considerato il torneo minore tra le competizioni internazionali, quasi una sorta di esibizione natalizia per tenere impegnate le grandi d’Europa e Sudamerica in attesa della ripresa. Eppure, negli ultimi anni abbiamo assistito ad un tentativo di rilancio di questa manifestazione, con l’assegnazione dell’organizzazione ai petrodollari arabi.
L’edizione 2023 segnerà infatti il ritorno della competizione nel consueto slot pre-natalizio, dopo che pandemia e calendari stravolti l’avevano dirottata a febbraio. Teatro della contesa, ancora una volta l’Arabia Saudita, paese che ha ottenuto l’assegnazione dei Mondiali 2034 in maniera schiacciante.
ULTIMO BALLO PRIMA DELLA RIVOLUZIONE
Il Mondiale per Club 2023 vedrà ai nastri di partenza i campioni continentali delle sei federazioni FIFA. La manifestazione prenderà il via il 12 dicembre, quando si sfideranno per due posti alle semifinali Auckland City (Oceania), Leon (Nord/Centro America), Al-Ahly (Africa) e Urawa Reds (Asia).
Ad attendere le due qualificate ci saranno poi le corazzate Manchester City, trionfatrice dell’ultima Champions League, e Fluminense, che solo poche settimane fa ha alzato la Coppa Libertadores. Citizens e brasiliani partono con i favori del pronostico, forti anche del vantaggio di accedere direttamente al penultimo atto.
L’atto conclusivo che assegnerà il titolo di campione del mondo per club è invece in programma il 22 dicembre nella cornice di Gedda, in Arabia Saudita, paese organizzatore di un torneo che negli ultimi anni sta provando a ritagliarsi maggior prestigio nello scenario calcistico internazionale.
È STATO SOLO DOMINIO EUROPEO
Il dominio europeo nel Mondiale per club negli ultimi anni è stato a tratti imbarazzante. Dal lontano 2012, quando il Corinthians superò il Chelsea nella finale tutta sudamericana, nessun club non appartenente al Vecchio Continente è più riuscito ad alzare il trofeo iridato. Un’egemonia testimoniata dalle quattro affermazioni del Real Madrid nelle ultime dieci edizioni.
Insomma, per le compagini latinoamericane, africane e asiatiche questa manifestazione sa tanto di missione impossibile, quasi una gita premio per chiudere l’anno solare. Non stupisce dunque che la FIFA abbia deciso di mettere mano a un format ormai obsoleto e poco appetibile, destinando al macero l’edizione attuale. Dal 2025, infatti, il nuovo Mondiale per Club verrà presentato con cadenza quadriennale – in concomitanza dei Mondiali – durante il periodo estivo, con la partecipazione di ben 32 squadre. L’auspicio è quello di vedere una competizione finalmente aperta e combattuta fino all’ultimo.
EUROPA E SUDAMERICA FARANNO LA PARTE DEL LEONE
La rivoluzione del Mondiale per Club targata FIFA porterà ad una competizione che, dal 2025, assomiglierà più ad un vero e proprio campionato del mondo per club. Saranno 32 le formazioni al via, provenienti dalle 6 confederazioni continentali. Europa e Sudamerica faranno ovviamente la parte del leone con 12 e 6 posti, assegnati alle ultime 4 detentrici di Champions League, Europa League, Libertadores e Sudamericana.
Per le altre confederazioni non mancheranno le sorprese, con criteri di qualificazione legati ai ranking continentali che potrebbero premiare realtà emergenti e ambizioni di ribalta globale. Il teatro designato per la prima edizione saranno gli USA, pronti ad ospitare un mese di sfide per laureare i primi campioni del mondo per club dell’era moderna. Un evento dal sapore iridato che si candida fin da ora a calamitare l’attenzione mediatica globale.
Il nuovo format del Mondiale per Club garantirà alla UEFA 12 posti, da assegnare con un doppio criterio: le ultime 4 vincitrici di Champions League ed Europa League e le migliori 8 del ranking relativo agli ultimi 4 anni.
Attualmente il terzetto di qualificate “di diritto” vede il Manchester City, fresco campione d’Europa, affiancato da Real Madrid e Chelsea. Per gli altri ticket, in base alla classifica vigente esultano Bayern Monaco, PSG, Inter, Porto, Borussia Dortmund, Benfica, Atletico Madrid e la Juventus. Un elenco però non definitivo, che potrebbe riservare sorprese già al termine dell’attuale Champions. Occhio infatti al Milan semifinalista lo scorso anno e al Napoli ancora in corsa: entrambe, proseguendo l’eccellente cammino europeo, potrebbero insidiare i piazzamenti della Juve grazie ai punti garantiti dalla massima competizione continentale per club.
LA RIVOLUZIONE FIRMATA INFANTINO
Il Mondiale per Club 2.0 made in FIFA ha tutta l’aria di poter diventare un evento capace di calamitare attenzioni e dollari quanto e forse più della rassegna iridata delle nazionali. I numeri della rivoluzione copernicana studiata da Gianni Infantino sono eloquenti: si punta a raccogliere almeno 2 miliardi di introiti complessivi, metà dei quali garantiti dai diritti televisivi globali.
Soldi che andranno a rimpinguare in primis le casse dei club partecipanti. Garantito per ognuno un tesoretto da almeno 50 milioni di euro: una cifra che da sola ripaga gli sforzi profusi per staccare il pass. Insomma, un giro d’affari destinato a creare un vero e proprio sbilanciamento negli equilibri del pallone, con i top club pronti a dirottare interesse e programmazione verso un trofeo che promette di diventare il Santo Graal del calcio per società. L’ennesima rivoluzione firmata FIFA è servita.