Da trionfatore nel 2019 a “colpevole” nel 2024: il tracollo dell’Algeria costa la panchina a Belmadi
La parabola discendente dell’Algeria in Coppa d’Africa ha il sapore amaro di un’occasione sprecata. Dopo il trionfo nel 2019, con Bennacer leader e miglior giocatore, le attese erano alle stelle per consolidare il predominio nel continente. E invece, il campo ha emesso sentenze impietose nelle ultime due edizioni.
Prima l’onta del 2022, con l’ultimo posto nel girone dietro a Costa d’Avorio, Guinea Equatoriale e Sierra Leone. Un tracollo che Djamel Belmadi era riuscito a tamponare, ottenendo una fiducia a tempo per riscattarsi. Ma il flop si è palesato in tutta la sua evidenza anche quest’anno: fanalino di coda nel gruppo con Angola, Burkina Faso e Mauritania, addirittura una sconfitta contro quest’ultima a certificare l’eliminazione precoce.
Troppo anche per chi aveva portato in trionfo la Coppa d’Africa appena 5 anni fa. La federazione algerina ha deciso che il ciclo di Belmadi è finito, nella speranza di dare una sterzata a un declino apparentemente inarrestabile.
ALGERIA ANCORA A PICCO: BELMADI PAGA IL TRACOLLO
La difesa d’ufficio di Belmadi dopo l’amara eliminazione non è bastata a salvare la panchina. Il ct ha provato a giocarsi la carta dei risultati ottenuti dal 2018 a oggi, con la vittoria della Coppa d’Africa 2019 e i progressi nel ranking FIFA tra le sue credenziali. Ma evidentemente non sono stati sufficienti a compensare il doppio, imperdonabile tonfo nelle ultime due edizioni.
La federcalcio algerina ha deciso che è necessario un cambio di guida tecnica, nonostante Belmadi abbia provato a rivendicare i meriti del proprio operato fino all’ultimo. Ora si fanno i nomi di Madjid Bougherra, attuale ct dell’Under 23, e Patrice Beaumelle come possibili sostituti sulla panchina delle Volpi del Deserto. Due profili esperti e ambiziosi, chiamati a risollevare le sorti di una nazionale che negli ultimi anni ha perso smalto e convinzione nei propri mezzi. Ripartendo proprio dalla voglia di rivalsa dopo questo doppio, bruciante fallimento.