Torniamo, dopo qualche mese di silenzio, con l’angolo dedicato ai libri a tema sportivo che arrivano nelle librerie d’Italia.
E questo discorso lo riprendiamo con un libro che è un grande lavoro collettivo che riunisce appassionati di calcio ma soprattutto accademici di tutta Italia. Infatti, gli autori del volume in oggetto, sono docenti e ricercatori delle principali università del Bel Paese: da Genova a Torino, da Napoli a Bologna, dai più prestigiosi atenei d’Italia arrivano gli autori di “Visioni di gioco. Calcio e società da una prospettiva interdisciplinare“, volume a cura di Maurizio Lupo e Antonella Emina, che hanno avuto l’onore e l’onere di raccogliere gli articoli di loro illustri colleghi e proporre, per la casa editrice Il mulino, questo lavoro indispensabile e necessario per capire l’evoluzione del gioco più amato dagli italiani.
Ho avuto il piacere nel corso degli ultimi anni di conoscere personalmente i due curatori del libro e il loro modo di affrontare il tema calcio da un punto di vista accademico mi ha sempre colpito piacevolmente. Ancora ricordo quando solo una decina di anni fa sarebbe stato semplicemente impensabile parlare di calcio all’interno di un ateneo: ti avrebbero tacciato di qualunquismo, di grettezza, di popolino. Ora invece, grazie allo sforzo di diversi docenti (molti presenti in questo lavoro), anche gli atenei hanno capito che di calcio si può e anzi si deve parlare anche in sedi “alte” come le università, perché il calcio è uno degli specchi della società e anzi, ce lo insegna la storia antropologica di questo gioco, spesso anticipa i tempi di quanto poi accade nella vita di tutti (tipo i Daspo, diventati urbani con Minniti e copiati dall’esperienza calcistica).
All’interno del libro troviamo articoli e studi interessantissimi che svariano da una parte all’altra del mondo (termine non a caso mondo, visto che si parla di Napoli, Buenos Aires, Genova, Unione Sovietica…) e che affrontano una quantità enorme di argomenti legati allo sport del calcio: le origini parrocchiali del gioco; gli stadi nel Novecento; la cultura del futebol in Brasile (scritto da uno dei massimi esperti italiani di Brasile, Bruno Barba); il tifo nelle curve declinato femminile (firmato da Laura Bonato, docente illuminata a cui l’autore di questo articolo deve molto); il rapporto tra brit-pop e football in Inghilterra; le scommesse, dal Totocalcio alla pornizzazione online di questo antico -per tratti nobili- passatempo italico (curato da Maurizio Lupo); e tanto altro ancora.
Come già scritto più volte, il libro è frutto del lavoro di accademici, ma i temi vengono trattati con un linguaggio alla portata di tutti e la varietà dei temi affrontati fa si che il volume possa incontrare l’interesse di qualunque appassionato di calcio.
La forza di questo libro è quella di nascere da un lavoro di diversi anni; anni nei quali gli autori hanno girato l’Italia con varie conferenze, incontrando studiosi e giovani studenti spiegando loro l’idea alla base di quello che ora è “Visioni di gioco”.
In un mondo nel quale se non vai ai duecento all’ora conti poco, trovare chi si prende il tempo per girare il paese, parlare con le persone e confrontarsi con accademici, calciatori ed ex calciatori, giornalisti sportivi, tifosi, prima di mandare in stampa il proprio lavoro, dovrebbe essere premiato.
Lettura consigliatissima.
Davide Ravan