Bagnaia entra di diritto tra i grandi della MotoGP: a Valencia il trionfo con classe, talento e maturità. Pecco domina il presente e il futuro del motociclismo mondiale
L’inarrestabile cavalcata di Francesco “Pecco” Bagnaia trova il suo apice a Valencia, dove il pilota italiano mette il sigillo su una stagione straordinaria che lo incorona per il secondo anno campione del mondo della MotoGP. Non sono mancate le emozioni nell’ultimo atto in Spagna, con il rivale Jorge Martin protagonista di un week end al cardiopalma, sfumato poi con una serie di errori e caduta che di fatto consegna il titolo nelle mani di Bagnaia. Il portacolori Ducati non si accontenta però e decide di chiudere in bellezza conquistando anche la vittoria.
Il secondo titolo iridato consecutivo in MotoGP proietta Bagnaia in una nuova dimensione, consacrandolo come uno dei piloti italiani più forti di sempre. A soli 26 anni, può già vantare un palmarès di tutto rispetto, con tre campionati mondiali in bacheca di cui due nella classe regina. Numeri che lo pongono in un’ideale graduatoria alle spalle delle intoccabili leggende Giacomo Agostini e Valentino Rossi. E forse, un giorno non troppo lontano, Bagnaia potrebbe addirittura insidiarne i record.
La straordinaria rimonta in questa stagione, dopo un avvio complicato, evidenzia la tempra del campione e una solidità mentale fuori dal comune. La capacità di reagire alle difficoltà e la ferrea volontà di migliorarsi gara dopo gara fanno di Pecco un pilota completo, in grado di primeggiare per gli anni a venire. In sella alla Ducati ha trovato la sua dimensione ideale, dimostrando uno stile di guida che esalta le caratteristiche della moto. Questa simbiosi pilota-mezzo lascia presagire nuovi trionfi e imprese leggendarie tali da far impallidire i mostri sacri del passato.
EPILOGO AMARISSIMO PER MARTIN
Il destino, beffardo e spietato, si è accanito contro Jorge Martin proprio sul più bello. L’ultima recita stagionale doveva essere quella della rimonta disperata, invece Valencia verrà ricordata come il teatro dell’epilogo più amaro. Dopo una partenza fulminea che l’aveva proiettato in seconda posizione, lo spagnolo compie un errore fatale: in un tentativo improbabile di sorpasso su Bagnaia finisce lungo dopo un lieve contatto, scivolando nelle retrovie.
È l’inizio della fine per Martin, che con grinta e orgoglio prova l’impossibile rimonta senza però mai impensierire realmente il leader. Quel contatto con Pecco, un fuoripista veniale ma dalle conseguenze fatali, si è trasformato nel momento chiave che ha posto la parola fine sulle sue chances iridate. Un epilogo amarissimo per il talento spagnolo. La sua foga irruenta provoca la caduta che coinvolge anche Marc Marquez, mentre Miller getta alle ortiche un successo ormai a portata di mano per sé e per la KTM. Pecco invece è una certezza granitica, lucido e concentrato persino nel giorno della festa.
BAGNAIA NELL’OLIMPO
Confermarsi è sempre più arduo che primeggiare per la prima volta. Ne sa qualcosa Bagnaia, costretto a una rimonta mozzafiato dopo il terribile incidente di Barcellona. Quella ferita involontaria si è rivelata uno spartiacque fondamentale. Rinsaldatasi la fiducia, il talento Ducati ha ingranato le marce alte completando una sensazionale rimonta nonostante una condizione fisica non ottimale. Il biss iridato certifica il suo ingresso nell’Olimpo della MotoGP, unendo il suo nome a quello di leggende come Rossi e Marquez. Impresa non da poco per chi, dodici mesi fa, ha compiuto una rimonta epica da -91 punti su Quartararo.
La stoffa del campione si intravedeva già in Moto2, ma in questa stagione Bagnaia ha aggiunto altre frecce al suo arco. La più affilata è l’equilibrio mentale, unito alla giusta dose di cattiveria nei momenti chiave. Doti che gli hanno permesso di entrare di diritto tra i più grandi piloti di tutti i tempi.