Le stelle “sequestrate” dalla Coppa d’Asia

Dai campi principali a quelli della Coppa d’Asia: come le nazionali orientali hanno “privato” i campioni dei club europei

L’inizio del 2024 riserva grandi emozioni agli appassionati di calcio, con l’attesissima Coppa d’Asia già all’opera e in calendario nel mese di gennaio e febbraio. Il torneo, ospitato dal Qatar campione d’Asia in carica, promette di mostrare il meglio del pallone orientale, con alcune delle nazionali più forti del continente pronte a darsi battaglia.

I riflettori sono puntati sul Giappone, reduce da un 2023 straordinario impreziosito dal successo sulla Germania. I Samurai Blu sognano di spezzare il digiuno nella competizione che dura dal 2011 e di tornare sul tetto d’Asia. Occhio però alle ambizioni di conferma dei padroni di casa qatarioti, alla Corea del Sud e alla rivelazione Arabia Saudita guidata da Roberto Mancini, senza dimenticare l’Iran e Australia.

L’assenza per un mese di alcuni protagonisti della calcio europeo peserà sul rendimento dei rispettivi club? Sarà comunque l’occasione per ammirare il talento crescente dei calciatori asiatici, alcuni ormai colonna portante in molte big del Vecchio Continente.

Takefusa Kubo
Takefusa Kubo sognando Messi

CLUB EUROPEI IN GINOCCHIO SENZA LE STELLE DEL SOL LEVANTE

La Coppa d’Asia 2023 metterà a dura prova diversi club europei, costretti a rinunciare per un mese a pedine fondamentali dello scacchiere tattico. È il caso della Real Sociedad, che ha salutato il funambolo Takefusa Kubo. Il 22enne giapponese è una delle stelle più luminose della squadra basca, letale nell’uno contro uno e prezioso rifinitore con 6 gol e 4 assist.

Stesso discorso per il Brighton di mister Roberto De Zerbi, che perderà l’esterno Kaoru Mitoma, autentico stantuffo sulla fascia sinistra. Il tecnico italiano dovrà fare di necessità virtù, considerando anche altre pesanti assenze.

Non se la passa meglio il veterano Amorim dello Sporting Lisbona, orfano del mediano Hidemasa Morita, perno insostituibile dopo l’addio di Ugarte. I Leoni dovranno stringere i denti o tornare sul mercato. In Germania, il Friburgo ha salutato il jolly d’attacco Ritsu Doan, il giocatore più impiegato da mister Streich dopo Höler. Il vuoto lasciato dal giapponese non sarà facile da colmare.

Infine, il Reims dell’emergente Will Still (cresciuto anche grazie a Football Manager) perderà la freccia Junya Ito, titolare fisso con il 99% di minutaggio. Still dovrà escogitare soluzioni alternative, in una rosa non troppo profonda.

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TOTTENHAM, BAYERN E WOLVES TREMANO SENZA LE STELLE SUDCOREANE

L’Asian Cup priverà il Tottenham di Son Heung-Min, autentica stella polare della squadra di Angelos Postecoglou. Il bomber sudcoreano è capocannoniere degli Spurs con 12 reti e leader carismatico con la fascia al braccio. La sua assenza peserà come un macigno, nonostante gli sforzi di Angelos Postecoglou per tamponare la falla con l’arrivo di Timo Werner.

Stessa nazionalità e stessa prolificità realizzativa per Hwang Hee-Chan, mattatore del Wolverhampton con già 11 centri in Premier League. Il suo forfait, unito alle recenti partenze di Silva e Kalajdzic, costringeranno i Wolves a correre ai ripari sul mercato per non deprimere oltremodo il reparto avanzato.

Infine, al Bayern Monaco mancherà una colonna difensiva come Kim Min-Jae, impiegato per il 91% dei minuti disponibili. Il centrale sudcoreano, lo scorso anno pilastro del Napoli campione d’Italia, lascerà un vuoto che Tuchel cercherà di tamponare affidandosi a De Ligt e Upamecano, non potendo attingere ad altre alternative nel ruolo.

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PORTO IN ANSIA

In Portogallo tiene banco la Coppa d’Asia che priverà il Porto del suo terminale offensivo principe. Parliamo di Mehdi Taremi, centravanti iraniano che anche in questa stagione sta trascinando i Dragoes nonostante una prolificità realizzativa leggermente inferiore alle ultime strepitose annate.

Il suo forfait, unito alla cronica emergenza infortuni in attacco, spalancherà le porte della titolarità a Fran Navarro e Toni Martínez. I due bomber spagnoli avranno pane per i loro denti per non far rimpiangere troppo Taremi, autentico punto di riferimento nello scacchiere tattico di Sergio Conceiçao.

Le loro prestazioni nel mese di assenza del bomber iraniano, potrebbero influire non poco sulle ambizioni di titolo del Porto in un campionato portoghese mai così equilibrato.

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CELTIC, 5 ASSENZE PESANTI

In Scozia tengono banco le cinque dolorose assenze che il Celtic dovrà fronteggiare per la Coppa d’Asia. I biancoverdi, con una rosa profondamente influenzata dal legame con il Sol Levante del manager Brendan Rodgers, vantano infatti una nutrita colonia di calciatori asiatici.

L’ex tecnico australiano Postecoglou ora al Tottenham, reduce dall’esperienza vincente in Giappone con i Yokohama Marinos, ha voluto con sé a Glasgow alcuni fedelissimi dalla J-League come gli imprescindibili Hatate e Maeda, convocati dal Giappone. Stesso discorso per il duo sudcoreano Hyeon-gyu e Hyun-jun e per l’australiano Tilio.

Gestire il quintuplo forfait non sarà affatto semplice per Rodgers, chiamato a compiere scelte coraggiose e innovative per preservare brillantezza e qualità di gioco della sua squadra, al momento saldamente in vetta alla Premiership scozzese.

CLUB EUROPEI AL BIVIO SENZA LE STELLE D’ORIENTE

L’Asian Cup sarà un banco di prova importante per il calcio orientale, ma al tempo stesso priverà i principali club europei di stelle imprescindibili. I vari Son, Kubo, Mitoma e compagni non sono più oggetti misteriosi ed esotici, bensì colonne portanti delle rispettive squadre, con oltre il 75% di minutaggio stagionale.

La loro convocazione in nazionale, da un lato, certifica la crescita esponenziale dei talenti asiatici, sempre più decisivi e integrati nel calcio che conta. Dall’altro, metterà a dura prova gli equilibri tattici di Tottenham, Real Sociedad e Brighton, costretti a rivoluzionare gli schemi in assenza dei loro assi.

Sarà l’occasione per ammirare dal vivo le prodezze dei maestri orientali del pallone, ma anche per saggiare la capacità dei club di rimanere competitivi senza alcuni insostituibili pilastri. Un crash test indicativo sul presente e futuro del pallone globale.

A proposito di Cristian La Rosa

Cristian La Rosa. Classe ’76, ama il calcio e lo sport in generale. Segue con passione il calcio internazionale e ha collaborato con alcuni web magazine. È il fondatore, ideatore ed editore.

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