Credit: flobowling.com

Lanciare con due mani: la tecnica proibita che ha sconvolto il mondo del bowling

Deriso all’inizio per il suo stile di lancio innovativo, Jason Belmonte ha rivoluzionato il bowling moderno vincendo tutto e risollevando uno sport in difficoltà.

Jason Belmonte ha rivoluzionato il mondo del bowling con il suo stile di lancio a due mani, inizialmente visto come bizzarro e criticato dai puristi. Ma il campione australiano, dall’attitudine anticonformista, ha dimostrato col tempo che anche una tecnica alternativa può portare alla vittoria. Oggi Belmonte è una leggenda vivente di questo sport, con oltre 30 titoli conquistati in 15 anni di carriera ai massimi livelli. Il suo innovativo approccio ha ridato lustro a una disciplina che stava attraversando una fase di appannamento. E se c’è ancora chi storce il naso di fronte a questo geniale outsider, i risultati parlano da soli: Belmonte è già il settimo giocatore più vincente nella storia del bowling.

La rivoluzione di Belmonte nel mondo del bowling va ben oltre i successi sulle piste da gioco. Il fuoriclasse australiano, con la sua tecnica innovativa e lo stile anticonformista, è diventato un’icona capace di attirare nuovo pubblico verso uno sport che stava perdendo appeal. Il suo modo di lanciare la palla con entrambe le mani ha catturato l’immaginazione delle nuove generazioni, desiderose di emulare il campione. Belmonte è così ammirato dai giovani giocatori, affascinati dal suo approccio non convenzionale. Per i veterani che hanno vissuto la crisi del bowling negli anni 2000, con il rischio di fallimento del principale torneo americano, l’ascesa di Belmonte ha segnato la rinascita di questa disciplina. Oggi è una star conosciuta anche al di fuori del suo ambiente, capace di riaccendere la passione per uno sport che sembrava avviato al tramonto.

La straordinaria carriera di Jason Belmonte è costellata di record e primati che ne fanno una leggenda del bowling moderno. Nato 39 anni fa in Australia, il campione dallo stile di lancio rivoluzionario ha conquistato finora la bellezza di 31 titoli nei tornei organizzati dalla PBA, la massima lega professionistica americana. Un palmarès impreziosito da 15 vittorie nei 5 major più importanti, più di ogni altro nella storia. La sua tecnica a due mani, ritenuta bizzarra, nasce quand’era bambino per gestire le pesanti palle nella sala da bowling dei genitori. Oggi è un marchio di fabbrica che gli ha permesso di primeggiare in un mondo dove il classico lancio a una mano la fa da padrone. Costantemente sotto i riflettori, Belmonte ha raccolto 7 nomination come miglior giocatore PBA, lasciando un’impronta indelebile in uno sport che ha contribuito a rilanciare.

Il lancio rivoluzionario di Jason nasce da un’insolita impugnatura della palla da bowling. Ignorando il classico buco per il pollice, infila medio e anulare nei due fori superiori, più stretti e vicini. Così, tenendo la sfera all’altezza della cintura, la avvolge con la sinistra prima della rincorsa. Con uno slancio all’indietro delle braccia carica il tiro, puntando il piede mancino poco prima della fatidica linea di lancio. Poi proietta busto e arti in avanti: la mano sinistra accompagna solo metà della spinta, mentre la destra prosegue fino al rilascio della palla. Una tecnica che paga, visto che in oltre il 68% dei casi Belmonte fa strike abbattendo tutti i birilli. Il suo marchio di fabbrica: alzare l’indice della mano destra e gridare “Boom!” in segno di esultanza. Gesti diventati iconici quanto il suo stile di lancio anticonvenzionale.

Benché all’apparenza sembri un lancio a due mani, tecnicamente quello di Jason Belmonte è considerato a una mano: la sinistra sostiene la palla solo nella prima parte, poi è la destra a rilasciarla. Una peculiarità che genera traiettorie diverse dai professionisti classici. I tiri standard compiono tra le 350 e le 400 rivoluzioni al minuto, Belmonte arriva a 500, grazie alla maggiore velocità di rotazione. Ciò fa schizzare via i birilli con più energia, producendo quel caratteristico rumore che eccita gli appassionati quando cadono tutti. È il famoso strike. Tuttavia questa tecnica ha uno svantaggio: minore precisione rispetto all’uso di una sola mano. Ma Belmonte ha dimostrato di saper sopperire con talento e allenamento, segnando record su record. Il suo stile anticonvenzionale, tra traiettorie imprevedibili e birilli abbattuti fragorosamente, ha rivoluzionato uno sport che sembrava arenato nella tradizione.

La sua determinazione nel perseguire il suo stile di lancio anticonvenzionale affonda le radici nell’infanzia. A soli 7 anni, dopo aver provato per 10 minuti a usare una mano sola, capì che “faceva schifo”. Crescendo, nonostante le doti emergenti, si sentì un alieno in un mondo dove pochi osavano il lancio a due mani, senza risultati. Per un periodo non trovò nemmeno allenatori disposti a lavorarci: volevano correggere quello stile anomalò. Ma Belmonte non era disposto a conformarsi. Decise di andare avanti da solo, tra critiche e accuse d’imbroglio che lo ferirono ma temprarono il carattere. Con tenacia ignorò gli attacchi, sostenuto dall’affetto dei fan. Quel bambino diverso crebbe fino a diventare un campione leggendario, capace di rivoluzionare uno sport ancorato alla tradizione. Il suo messaggio: credi in te stesso, non farti cambiare dagli altri.

Quando Belmonte sbarcò negli USA nel 2008, la PBA versava in pessime acque: pubblico in calo, difficoltà economiche post-crisi. Un contesto difficile, soprattutto per un outsider dallo stile eretico come lui. Ma una leggenda del bowling americano, Tim Mack, intravide il suo talento in Australia e lo prese sotto la sua ala protettrice. Davanti ai colleghi scettici, Mack profetizzò che quel ragazzo avrebbe cambiato il corso degli eventi. Parte dell’establishment PBA lo derise: secondo loro ormai era tardi per risollevare quello sport. E invece, col suo lancio insolito ma efficace, Belmonte attirò nuovi appassionati, soprattutto giovani. In pochi anni da oggetto di scherno divenne un’icona, ridando smalto a una disciplina che sembrava avviata al tramonto. Ancora una volta, crederci fino in fondo aveva ripagato.

Dopo l’approdo in PBA, Belmonte impiegò poco a imporsi, vincendo già nel 2009. Diventò una star, costringendo molti scettici a ricredersi. Ma l’establishment del bowling mal tollerava quel rivoluzionario dagli antipodi. Partirono critiche al suo lancio a due mani, considerato irregolare quando invece è consentito. C’era chi lo invitava sarcastico a “infilare il pollice nel buco” che lui lascia vuoto. Persino un campione della Hall of Fame PBA definì pubblicamente il suo stile “un cancro” per quello sport. Attacchi durissimi, che però non scalfirono la tempra del fuoriclasse. Anzi, lo spinsero a dimostrare ancora di più il proprio valore. In poco tempo Belmonte zittì i detrattori vincendo tutto ciò che c’era da vincere. Il suo messaggio: credi in te stesso, non farti intimorire da chi vuole farti sentire sbagliato.

Da quando Belmonte è entrato nel circuito professionistico, l’interesse per il bowling è notevolmente cresciuto, soprattutto tra i giovani. In tanti hanno iniziato a emularne lo stile a due mani, più facile e diventato di moda. La sua figura è un punto di riferimento anche fuori dallo sport, grazie alle apparizioni in contesti differenti che gli hanno fatto guadagnare nuovi fan. Per molti Belmonte ha salvato una disciplina in difficoltà. Il suo lancio inconfondibile ha attirato nuovo pubblico, tra cui persone che prima non seguivano il bowling. Ora sono appassionati di “Belmo” e di uno sport che sembrava destinato al declino. Merito della sua tenacia nel perseguire un ideale e crederci fino in fondo.

La rivoluzione di Belmonte nel bowling va di pari passo con altre innovazioni che hanno modernizzato questo sport. Una riguarda la stesura dell’olio sulle piste da gioco. Nelle competizioni PBA, viene distribuito in modo molto più uniforme che nelle sale pubbliche. Ciò impedisce che si formino irregolarità per dirigere la palla, cosa che invece si cerca di fare per rendere il gioco più accessibile ai principianti. Con superfici così perfettamente lisce, è massima la difficoltà per i professionisti. Serve talento e precisione chirurgica. Belmonte incarna alla perfezione questa nuova era del bowling tra tecnologia e campioni dallo stile personale. La sua rivoluzione va al di là del semplice lancio a due mani. È un modo nuovo di vivere questo sport, libero dal conformismo e proiettato nel futuro.

In passato, i giocatori di bowling avevano stili molto simili, seguendo traiettorie ripetitive che con il tempo creavano vantaggiose “tracce” nell’olio delle piste. Ma negli ultimi anni alcuni campioni hanno rivoluzionato questo approccio. Modificando inclinazione, traiettoria e angolo di tiro, si sono allontanati dallo stile classico. Ora i lanci sono molto più vari, lasciando pattern diversificati nell’olio. Questi cambiamenti hanno complicato le strategie tradizionali, rendendo il bowling professionistico più complesso e competitivo. È merito di innovatori come Belmonte, che con coraggio hanno osato rompere gli schemi. Le sue traiettorie imprevedibili hanno costretto gli avversari ad adeguarsi per restare al passo. Una rivoluzione che ha spinto questo sport ai massimi livelli tecnici. Oggi servono creatività e versatilità per emergere. Il conformismo non è più una opzione.

L’evoluzione del bowling passa anche attraverso innovazioni nella scelta delle palle. Oggi non conta solo il peso (massimo 16 lb), ma rivestimento e grado di lucidatura della superficie. Ne deriva una varietà impensabile in passato. Anche gli allenamenti sono cambiati: sensori nelle piste, tramite software, calcolano in tempo reale traiettoria, velocità di rotazione e lancio. Ciò permette di affinare le tecniche in modo più rapido e preciso. È il trionfo della tecnologia applicata allo sport. Belmonte rappresenta al meglio questa nuova era: il suo stile unico richiede un approccio su misura nella scelta dell’attrezzatura e nei metodi di allenamento. La cura maniacale di ogni minimo dettaglio gli ha permesso di primeggiare. Oggi il successo passa da innovazione costante e ricerca della perfezione. Un messaggio che Belmonte, da outsider incompreso, ha trasmesso a uno sport ancorato al passato.

L’ascesa di Belmonte coincide con una rinnovata vitalità economica del bowling professionistico. Nel 2019 la PBA è stata acquistata da Bowlero, compagnia leader nel settore con oltre 300 sale nel mondo, quotata in borsa dal 2021. Bowlero ha aumentato il montepremi dei tornei PBA, indicatore di maggiore interesse del pubblico. Dal sito della PBA risulta che Belmonte, in carriera, abbia guadagnato oltre 1 milione e 800mila dollari solo dalle competizioni PBA. Cifre relativamente basse nello sport, ma significative per uno che partiva da outsider in una disciplina in difficoltà. Oggi Belmonte è il volto di una rinascita, capace di attrarre investimenti e appassionati. La sua rivoluzione tecnica e mediatica ha ridato smalto a un movimento che sembrava condannato al declino. Un successo costruito grazie a visione, talento e determinazione fuori dal comune.

Belmonte è stato abile nel sfruttare la propria immagine anche al di fuori delle competizioni. Da anni gestisce un seguito canale YouTube e partecipa a vari progetti. Ha collaborato con gli youtuber Dude Perfect in un video da 100 milioni di visualizzazioni. Ha realizzato 300 punti ai Google Glass. Vende merchandise col suo marchio, tra cui una t-shirt da 25$ che ritrae in sequenza il suo lancio rivoluzionario. Iniziative che denotano intraprendenza e lungimiranza nel costruirsi un personaggio, ampliando la popolarità oltre gli appassionati di bowling. Un aspetto che ha contribuito alla rinascita di questo sport: la capacità di Belmonte di attrarre l’attenzione anche al di fuori del circuito professionistico. La sua immagine anticonformista e mediatica ha reso il bowling più cool e moderno. Un outsider diventato icona globale grazie a talento, carisma e visibilità.

A proposito di Cristian La Rosa

Cristian La Rosa. Classe ’76, ama il calcio e lo sport in generale. Segue con passione il calcio internazionale e ha collaborato con alcuni web magazine. È il fondatore, ideatore ed editore.

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