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Settimo cielo o prima volta? Boca Juniors-Fluminense, Rio si infiamma per l’atto conclusivo della Libertadores

Boca Juniors-Fluminense, sfida tra titani del Sudamerica: in palio non solo la Libertadores, ma anche il predominio continentale

La finale di Copa Libertadores 2023 metterà di fronte due squadre dalla storia e dal blasone profondamente diversi: da una parte il Boca Juniors, vera e propria istituzione del calcio sudamericano con i suoi 6 titoli continentali in bacheca; dall’altra il Fluminense, alla sua seconda storica finale nella massima competizione continentale.

Sulla carta dunque potrebbe sembrare un confronto impari, ma le due formazioni arrivano all’appuntamento di Rio sostanzialmente alla pari per quanto riguarda forma fisica, qualità della rosa e convinzione nei propri mezzi. Gli Xeneizes di Buenos Aires potranno contare sulla coppia d’attacco Cavani-Merentiel, ma anche i Tricolor carioca hanno le armi giuste per far male, su tutte il bomber Germán Cano, capocannoniere del torneo. Insomma, al di là del differente pedigree internazionale, sembrano esserci tutti i presupposti per assistere ad una finale combattuta ed equilibrata.

La gloria eterna della Libertadores è ancora tutta da decidere

È arrivato il momento della resa dei conti. Boca Juniors e Fluminense sono pronti a darsi battaglia nella finale di Copa Libertadores che eleggerà la regina del calcio sudamericano. Il palcoscenico è uno dei più prestigiosi, il leggendario Maracanã di Rio de Janeiro, che per l’occasione si tingerà con i colori del Fluminense trasformandosi in un fortino per la squadra di casa. In 90 o forse 120 minuti si deciderà tutto: una stagione intera di sudore, fatica e speranze per inseguire il sogno di alzare al cielo la coppa più importante del Sudamerica. Solo una delle due formazioni potrà fregiarsi del titolo di campione e guadagnarsi un posto nell’albo d’oro del torneo più affascinante del continente. Per la vincitrice ci sarà la gloria eterna, per la sconfitta soltanto rimpianti e lacrime.

Il percorso che ha portato Boca Juniors-Fluminense a contendersi il trofeo più ambito del Sudamerica è stato tortuoso e ricco di insidie, ma entrambe le squadre hanno dimostrato di possedere le qualità necessarie per arrivare fino in fondo. Gli argentini hanno eliminato nell’ordine Nacional, Racing Avellaneda e Palmeiras, tre avversari ostici che sulla carta partivano favoriti. I carioca invece hanno compiuto un autentico capolavoro, estromettendo via via Argentinos Juniors, Olimpia e l’International di Porto Alegre, formazioni sulla carta superiori. Due cammini diversi, con vittorie conquistate con grinta, determinazione e anche un pizzico di fortuna.

Le due squadre arrivano all’appuntamento animate da una forte motivazione, ma con obiettivi profondamente diversi. I los Xeneizes, con i loro 6 titoli in bacheca, inseguono la storia: raggiungere il grande rivale Independiente a quota 7 Libertadores vinte è un chiodo fisso che aleggia da decenni sulla Bombonera. I Tricolor invece non hanno mai sollevato il trofeo e puntano a conquistare una primissima volta indimenticabile. Due diverse ossessioni dunque spingono Boca e Flu verso la gloria eterna: gli argentini vogliono agguantare un mito, i brasiliani sognano di entrare per la prima volta nell’albo d’oro.

I Tricolor sognano una notte magica al Maracanã

Per il Fluminense quella di quest’anno rappresenta una chance storica per mettere finalmente in bacheca il primo trofeo internazionale della propria storia. I Tricolor carioca inseguono da tempo immemore il sogno della Libertadores, una vera e propria ossessione che nel corso degli anni è diventata una maledizione da sfatare. Nel 2008 i brasiliani arrivarono a un passo dalla gloria, estromettendo in semifinale proprio il Boca Juniors prima di arrendersi solo ai rigori contro la LDU Quito nell’atto conclusivo. Un boccone amaro che ancora oggi è difficile da mandar giù per i tifosi del Flu. Da allora sono passati 15 anni, tra rimpianti e cocenti delusioni anche in Copa Sudamericana. Ma questa volta può essere quella buona, l’occasione per zittire le critiche e issare finalmente la bandiera del Fluminense nell’albo d’oro della Libertadores.

Serve il tifo della Bombonera

Il Boca Juniors insegue il settimo sigillo in Copa Libertadores da oltre un decennio e mezzo. L’ultima volta che i los Xeneizes sollevarono il trofeo continentale risale al lontano 2007, quando sconfissero il Gremio in finale grazie alle prodezze di Juan Roman Riquelme e Martin Palermo. Da allora sono trascorsi sedici anni di delusioni e sfortune, con due finali perse amaramente contro Corinthians e gli odiati rivali del River Plate nell’indimenticabile Superclasico di Madrid. Ora però la squadra di Jorge Almiron ha una chance d’oro per spezzare il digiuno e agguantare il mitico Independiente a quota sette Libertadores, un’ossessione che tormenta i tifosi Xeneizes. Per centrare l’impresa dovranno avere la meglio sul Fluminense di fronte al proprio pubblico in un Maracanã che si preannuncia una bolgia.

Sergio Romero, Manchester United. (foto: Zimbio.com)

Romero pronto a ipnotizzare i rigoristi

Il Boca Juniors ha raggiunto la finale di Coppa Libertadores compiendo un percorso tortuoso, fatto di pareggi e calci di rigore. In sei gare ad eliminazione diretta i los Xeneizes non sono mai riusciti a conquistare i tre punti, facendo affidamento esclusivamente sui nervi saldi dal dischetto. L’eroe di questa cavalcata è senza dubbio il portiere Sergio Romero, che con le sue parate ha trascinato il Boca fino all’atto conclusivo. L’estremo difensore argentino, con un passato in Europa tra Sampdoria, Manchester United e Venezia, ha neutralizzato ben 12 penalità sulle 26 calciate contro di lui. Una media impressionante che evidenzia le qualità del Chiquito tra i pali. Pur non avendo più in squadra le stelle di un tempo, il Boca continua a far paura a tutti grazie allo spirito di sacrificio e alla maglia prestigiosa.

Diniz, il visionario del Flu a caccia dell’impresa

Il Fluminense deve il suo magic moment alla sapiente guida tecnica di Fernando Diniz. Il 49enne allenatore è tornato sulla panchina Tricolor nel 2022 dopo un’esperienza non positiva di qualche anno prima, riuscendo però stavolta a plasmare la squadra secondo la sua filosofia calcistica. Diniz predilige un gioco offensivo e spettacolare, teso alla costruzione dal basso, che gli è valso l’accostamento a Guardiola. Un paragone forse eccessivo, considerando che il tecnico brasiliano non ha ancora vinto molto in carriera. Lo scorso aprile è arrivato il primo titolo, il Campionato Carioca, battendo il Flamengo. Ora Diniz sogna la grande impresa, portare per la prima volta nella sua storia il Fluminense sul tetto del Sudamerica. La finale di Libertadores rappresenta l’occasione della vita per lui e per affermare definitivamente la bontà delle sue idee di calcio.

Cavani-Cano, duello tra bomber per il titolo di MVP

La finale di Coppa Libertadores vedrà sfidarsi due bomber di razza, simbolo di Boca Juniors e Fluminense: Edinson Cavani e Germán Cano. I due attaccanti, entrambi over 35, rappresentano il principale terminale offensivo delle rispettive squadre e si contenderanno non solo la gloria eterna ma anche il titolo di capocannoniere e MVP del torneo. Il Matador Cavani si è unito al Boca durante la competizione e finora ha segnato solo un gol, però pesantissimo nella semifinale contro il Palmeiras. Cano invece sta disputando una Copa Libertadores straordinaria con ben 12 reti realizzate, sei delle quali nei turni ad eliminazione diretta. Numeri che parlano chiaro sul peso specifico dell’argentino per il Fluminense. In caso di successo dei brasiliani, difficilmente il premio di miglior giocatore del torneo potrà sfuggire al bomber Cano, trascinatore assoluto dei Tricolor verso un possibile trionfo storico.

Il dominio brasiliano in Copa Libertadores è schiacciante

Dall’ultimo successo argentino del River Plate nel 2018, il trofeo continentale è sempre finito in Brasile con una striscia aperta di 4 edizioni consecutive. Flamengo e Palmeiras si sono spartite gli ultimi trionfi, mentre nelle ultime tre finali si sono affrontate esclusivamente squadre verdeoro. Anche quest’anno la supremazia brasiliana si è manifestata con tre club nei quarti di finale: Fluminense, Internacional e Palmeiras. Solo il Boca Juniors ha infranto l’egemonia, presentandosi come unico e orgoglioso rappresentante argentino in grado di contendere il trofeo ai cugini brasiliani.

Dopo molti anni senza vittorie, i los Xeneizes vogliono interrompere questo dominio e riportare la Copa Libertadores in Argentina. Ma il Fluminense sogna di protrarre l’egemonia verdeoro. Chi la spunterà in questa finale dal sapore di rivalità continentale?

A proposito di Cristian La Rosa

Cristian La Rosa. Classe ’76, ama il calcio e lo sport in generale. Segue con passione il calcio internazionale e ha collaborato con alcuni web magazine. È il fondatore, ideatore ed editore.

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