Effetto Messi: numeri da record e MLS inarrestabile, il calcio conquista l’America
Il boom del calcio negli Stati Uniti è ormai inarrestabile. La stagione regolare della Major League Soccer si è appena conclusa registrando un record storico di presenze negli stadi: una media di oltre 22.000 spettatori a partita, cifre mai viste prima per il soccer americano.
Merito certo dell’effetto Messi, ma non solo. Da anni la MLS sta lavorando per strutturarsi come i principali campionati americani, con una stagione regolare e i playoff per il titolo. Un modello che piace e attira sempre più tifosi, desiderosi di vivere l’atmosfera e le emozioni del calcio dal vivo. Licenze, diritti tv faraonici e ingaggi milionari per i campioni internazionali hanno fatto il resto, alzando livello tecnico e appeal. Insomma, la MLS non è più solo un ritiro dorato per vecchie glorie, ora attira fuoriclasse ma anche giovani promesse, diventando competitiva e spettacolare. Con buona pace dei puristi del calcio europeo.
Il soccer sta diventando lo sport numero uno negli Stati Uniti
I numeri della stagione 2022 della Major League Soccer parlano chiaro: oltre 10 milioni di spettatori complessivi, con picchi di oltre 60 mila per 7 partite e addirittura 80 mila per il sentitissimo derby di Los Angeles. Le 29 franchigie hanno fatto registrare dati da record, con una media di oltre 25 mila spettatori a giornata nelle fasi finali della stagione regolare. Merito dell’arrivo di campioni affermati e dello sforzo delle società nel valorizzare i vivai locali e attirare giovani promesse internazionali, ma anche di stadi moderni e funzionali, di un campionato combattuto e spettacolare. Insomma, la MLS ha trovato la sua dimensione ideale, quella di un torneo di alto livello capace di appassionare le folle. Il calcio non è più uno sport estraneo alla cultura americana e i numeri dimostrano che può competere ad armi pari con football, baseball e basket.
Il boom degli spettatori nella MLS ha numeri impressionanti
Nella top 10 per affluenza media svettano gli Atlanta United, vera e propria febbre del soccer con oltre 47.000 presenze di media a partita. Seguono neopromossa ambiziosa come Charlotte e realtà consolidate come i Seattle Sounders, capaci di riempire il loro stadio con oltre 32.000 tifosi ad incontro. Ma i dati più sorprendenti arrivano da piazze un tempo considerate lontane dal calcio come Cincinnati, Toronto e persino New England, tutte ampiamente sopra i 20.000 spettatori medi. Insomma, la MLS non è più solo un torneo per pensionati stellari: ora attira famiglie, giovani e appassionati, con numeri degni dei principali campionati europei.
L’ascesa del calcio negli USA è davvero incredibile
Basti pensare che l’Atlanta United, fondata appena 5 anni fa, è già la franchigia più seguita del continente, con oltre 5 milioni di spettatori totali. Merito di una gestione accorta e di una campagna acquisti mirata, che ha permesso di costruire in pochissimo tempo una solida fanbase. Stesso discorso per i neopromossi Charlotte FC, capaci di polverizzare ogni record d’affluenza all’esordio in MLS con quasi 75.000 tifosi sugli spalti. I nuovi club puntano su stadi all’avanguardia e ingaggi stellari per attrarre subito l’interesse: si tratta di una strategia vincente per incrementare la popolarità di uno sport in costante ascesa. Gli States scoprono la passione per il soccer anche grazie all’effetto traino delle nuove realtà, costruite con l’obiettivo di competere da subito ad altissimi livelli. Un modello che sta rivoluzionando gli equilibri del calcio nordamericano.
“Messi mania” travolge la MLS: numeri da record e stadi sold out per la Pulce d’oro
L’arrivo di Lionel Messi ha dato una spinta decisiva alla popolarità della MLS. La stella argentina, dopo aver vinto tutto in carriera, ha scelto Miami per proseguire a stupire. E in meno di un mese ha già lasciato il segno, trascinando l’Inter alla conquista della Leagues Cup con 10 gol in 7 gare, molti dei quali splendidi, come la punizione della vittoria al debutto. Nonostante l’età, Leo sta dimostrando di essere ancora un fuoriclasse assoluto, capace con la sua classe di attirare i riflettori sul calcio statunitense. Un colpo mediatico e tecnico che era quello che serviva al campionato a stelle e strisce per compiere il definitivo salto di qualità.
Non solo. L’uragano Messi si è abbattuto sulla MLS facendo schizzare alle stelle prezzi e affluenze. Prima del suo arrivo, il costo medio di un biglietto per vedere l’Inter Miami era di 25 dollari. Da luglio si è passati a 440 dollari, ma nonostante questo ogni match casalingo della Pulce fa registrare il tutto esaurito. Senza Leo, invece, il calo è evidente. Ma è nelle trasferte che l’effetto è ancor più clamoroso: nell’ultima di campionato a Charlotte, nonostante la squadra fosse già fuori dai playoff, ci sono stati 66mila spettatori solo per ammirare le giocate del fuoriclasse argentino. Numeri impressionanti che testimoniano quanto l’arrivo di Messi abbia aumentato appeal e interesse per l’intera MLS.
L’onda lunga del fenomeno Messi negli States è solo all’inizio
L’effetto della Pulce sulla MLS sembra destinato a durare a lungo, con numeri da capogiro in termini di presenze e interesse mediatico. E lunedì prossimo un nuovo boost arriverà dalla consegna del Pallone d’Oro, l’ottavo in carriera per Leo. Sarà il primo calciatore del campionato americano a ricevere il riconoscimento di miglior giocatore al mondo. Un evento epocale, che certificherà definitivamente quanto il fuoriclasse argentino, nonostante l’età, sia ancora di un altro pianeta. Un sigillo che incrementerà ulteriormente la curiosità attorno alla MLS e la voglia di vedere da vicino le prodezze del numero 10. Del resto, che Messi fosse un alieno era noto da tempo ma vederlo dominare anche Oltreoceano sta trasformando il soccer in uno degli sport più seguiti d’America.
Il soccer ha definitivamente conquistato l’America
Dopo anni di investimenti, la MLS è ormai una realtà consolidata, come dimostrano la crescita esponenziale del valore delle franchigie, salito del 55% e oggi medio di 582 milioni di dollari, e i numeri record di presenze e interesse. L’effetto Messi non è che la scintilla su una base già solida. Ora la MLS punta ora ad espandersi in tutti gli States con l’ingresso di San Diego e le candidature di Phoenix e Las Vegas appaiono come il sintomo di un movimento in continua evoluzione. L’obiettivo è ramificarsi omogeneamente da costa a costa, come dimostra l’instant successo di neopromosse come St. Louis.
Il soccer non è più uno sport lontano dalla cultura americana. Le presenze da record e i piani di crescita confermano come il calcio professionistico abbia messo salde radici negli USA. E il meglio deve ancora venire.