Il noto giornalista sportivo Bruno Longhi su X lancia un duro attacco contro i legami diretti e indiretti tra società calcistiche italiane e capi delle curve. Una realtà consolidata, ma che merita di essere cambiata per il rispetto dei veri tifosi.
Il giornalista sportivo Bruno Longhi, una delle voci più autorevoli del panorama calcistico italiano, ha recentemente espresso la sua preoccupazione sui legami profondi e duraturi tra le società calcistiche italiane e i capi delle curve. In un post su X, Longhi ha dichiarato senza mezzi termini: “Vorrei ricordare a tutti coloro che fingono di dormire che tutte le società italiane intrattengono – per via diretta o indiretta – rapporti con i capi delle curve. Dalla Serie A fino ai dilettanti. E non da oggi, ma da anni.”
Un’accusa forte, che mette in luce un aspetto spesso taciuto del calcio italiano, quello della connivenza tra club e tifoserie organizzate. Una relazione che, secondo Longhi, va sanata per preservare l’integrità del calcio e garantire il rispetto dei tifosi che vanno allo stadio senza secondi fini.
Vorrei ricordare a tutti coloro che fingono di dormire che tutte le società italiane intrattengono – per via diretta o indiretta-rapporti con i capi delle curve. Dalla serie A fino ai dilettanti.E non da oggi, ma da anni.
Alla luce degli sviluppi dell’ultima inchiesta mi auguro…— bruno longhi (@bruno_longhi) October 1, 2024
UNA SITUAZIONE “MALATA” CHE VA AFFRONTATA
Il post di Longhi arriva in un momento delicato, dopo che recenti inchieste hanno portato alla luce situazioni che coinvolgono capi ultras di Inter e Milan in affari poco chiari con le società calcistiche. Il giornalista sottolinea che questa “situazione obbrobriosamente malata” va affrontata con decisione, non solo per tutelare la sicurezza negli stadi, ma anche per rispetto dei veri tifosi, quelli che partecipano con passione e lealtà alle partite, senza cercare guadagni personali o vantaggi indebiti.
Secondo Longhi, è tempo che il calcio italiano affronti il problema alla radice e si liberi dai condizionamenti esterni che spesso ne influenzano le dinamiche interne. Le recenti indagini, infatti, hanno messo in luce come le tifoserie organizzate non si limitino a sostenere le proprie squadre, ma abbiano un’influenza diretta su alcune scelte societarie, contribuendo a creare un sistema difficile da scardinare.
ULTRAS E RIFORME
Le parole di Bruno Longhi non sono solo una critica, ma anche un appello affinché il calcio italiano faccia un passo avanti. La presenza invasiva degli ultras nelle dinamiche societarie è un problema che si trascina da anni, e le recenti inchieste non fanno che confermare la gravità della situazione. Per Longhi, è arrivato il momento di sanare questa “malattia” e di restituire il calcio ai suoi veri protagonisti: i tifosi leali, quelli che vanno allo stadio per il puro amore dello sport.
Come sottolineato da Longhi, è necessaria una riforma che allontani una volta per tutte i legami oscuri tra club e ultras, riportando il calcio a essere uno spettacolo sano e accessibile a tutti. Restano da vedere le reazioni del mondo calcistico e se verranno presi provvedimenti per contrastare questa deriva.