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Dalla delusione del Manchester United al trionfo con la nazionale austriaca: il tecnico tedesco ha trasformato una squadra mediocre in una seria contendente per il titolo europeo.
Quando Ralf Rangnick lasciò il Manchester United nel maggio 2022, pochi avrebbero scommesso sul suo futuro successo. Il suo periodo come manager a interim dei Red Devils era stato deludente, con risultati altalenanti e critiche per il suo approccio tattico. Tuttavia, il destino aveva in serbo una sorpresa per il tecnico tedesco.
Accettando l’incarico di commissario tecnico dell’Austria, Rangnick si è imbarcato in una missione che molti consideravano impossibile: trasformare una squadra nazionale mediocre in una contendente di alto livello. E contro ogni pronostico, ci è riuscito.
LA RIVOLUZIONE TATTICA
Il primo passo di Rangnick è stato implementare il suo famoso stile di gioco basato sul pressing alto e sulle transizioni rapide. Nonostante lo scetticismo iniziale, i giocatori austriaci hanno abbracciato questa filosofia con entusiasmo. Il risultato? Un’Austria irriconoscibile, capace di mettere in difficoltà anche le squadre più blasonate.
RISULTATI CHE PARLANO DA SOLI
La trasformazione dell’Austria non è passata inosservata. Vittorie convincenti contro squadre del calibro di Germania e Turchia nelle amichevoli pre-torneo hanno fatto drizzare le antenne agli addetti ai lavori. Ma è stato agli Europei che l’Austria ha davvero stupito tutti. Chiudendo il girone al primo posto davanti a Francia e Olanda, la squadra di Rangnick ha mandato un messaggio chiaro: non sono qui per partecipare, sono qui per vincere.
IL FUTURO È ROSEO
Con un tabellone favorevole e una squadra che gioca con fiducia e determinazione, l’Austria si prepara ad affrontare le fasi ad eliminazione diretta con ottimismo. Rangnick ha dimostrato di saper tirare fuori il meglio dai suoi giocatori, anche in assenza di stelle come David Alaba. La domanda ora non è più se l’Austria possa fare bene, ma fino a dove possa arrivare. Con Rangnick al timone, sognare in grande non sembra più un’utopia.
