Il Diavolo a un bivio cruciale: le sfide con PSG e Napoli come banco di prova per capire le reali ambizioni
Il Milan non deve farsi prendere dal panico dopo la sconfitta con la Juventus, arrivata in una situazione di emergenza tra squalifiche e infortuni. Certo, i dati dicono che i rossoneri hanno perso il secondo big match stagionale, dopo il derby disastroso contro l’Inter. Tuttavia, se nel derby il crollo verticale era stato inspiegabile, con la Juventus la squadra ci ha provato, soprattutto nel primo tempo. L’espulsione di Thiaw ha poi inevitabilmente condizionato il match. Insomma, niente drammi: il Milan ha perso contro una diretta rivale per lo scudetto, ma in condizioni di estrema difficoltà. Ora testa bassa e pedalare, lasciandosi alle spalle questo passo falso. La stagione è ancora lunga.
La sconfitta contro la Juventus è da considerarsi non preoccupante
Rispetto al derby perso nettamente contro l’Inter, stavolta i rossoneri hanno giocato alla pari, anche in 10 uomini. Il gol decisivo di Locatelli è arrivato su una sfortunata deviazione di Krunic che ha spiazzato Mirante, incolpevole. Inoltre, se la girata di Giroud a inizio partita fosse entrata, probabilmente staremmo parlando di tutt’altra gara. Sono episodi e dettagli che spesso determinano le sorti dei big match. Il Milan ha tenuto testa alla Juventus, dimostrando di essere sulla strada giusta. Servirà lavorare sugli episodi e i particolari per fare in modo che in futuro girino a favore dei rossoneri, ma la prestazione offerta è incoraggiante.
Le scelte di formazione e cambi di mister Pioli nel big match contro la Juventus lasciano qualche dubbio
La sostituzione di Giroud, terminale offensivo imprescindibile per il Milan vista la carenza in attacco, è sembrata prematura. Soprattutto, non ha convinto l’inserimento da parte di Stefano Pioli di Jovic: il serbo è apparso lontano da una condizione fisica e mentale adeguata per fare la differenza in una partita del genere. Il suo ingresso in campo ha di fatto spento la pericolosità offensiva rossonera. Inoltre, far rientrare Krunic dopo uno stop lunghissimo proprio in una gara così dispendiosa e in inferiorità numerica, non è stata una mossa felice. Forse si poteva preservare il bosniaco. Insomma, alcune scelte del mister non hanno pagato, ma non bisogna fare drammi: il Milan c’è, deve solo limare certe sbavature che fanno la differenza nei big match.
Lacuna importante nella rosa
La sfida contro la Juventus ha messo in luce ancora una volta una lacuna importante nella rosa del Milan: l’assenza di un valido vice Theo Hernandez. Senza il francese, fulcro della manovra offensiva rossonera con i suoi strappi devastanti sulla fascia, la squadra di Pioli perde tantissimo. Florenzi si impegna sempre al massimo, ma ovviamente non può garantire lo stesso apporto di Theo. Manca un’alternativa di alto livello al terzino titolare e questa è una pecca che il Milan deve colmare quanto prima. Ecco perché la dirigenza rossonera sta sondando il mercato alla ricerca di rinforzi: il nome caldo sembra essere quello di Juan Miranda del Betis Siviglia. Acquistare un laterale mancino di valore durante il mercato di gennaio potrebbe essere molto importante per dare a Pioli un’opzione valida quando Hernandez non è disponibile.
Il Milan si trova ad un bivio cruciale della sua stagione
Dopo la sconfitta con la Juventus, i tifosi rossoneri si interrogano su quale sia il vero volto della propria squadra. La risposta arriverà nel giro di una settimana, con due trasferte tremende che diranno molto sulle reali ambizioni del Diavolo. Mercoledì c’è la Champions League, con la sfida al PSG in cui il Milan va a caccia della prima vittoria nel girone dopo i deludenti pareggi con Newcastle e Borussia Dortmund. Poi domenica la prova del nove scudetto sul campo dei campioni d’Italia del Napoli, per capire se i rossoneri hanno le carte in regola per tentare l’assalto al tricolore. Due match chiave che segneranno un crocevia fondamentale per il prosieguo della stagione del Milan. È arrivato il momento della verità.