Un anno fa il Milan vinceva a Firenze blindando il secondo posto. Oggi, con due allenatori e due centravanti diversi, i rossoneri si giocano tutto a Napoli per tenere viva la speranza Champions. Un crollo tecnico, tattico e d’identità che racconta una rivoluzione ancora incompiuta.
Esattamente dodici mesi fa, il 30 marzo 2024, il Milan di Stefano Pioli usciva vincente dal Franchi di Firenze. Un 2-1 firmato Loftus-Cheek e Leao, impreziosito dai miracoli di Maignan, blindava il secondo posto e alimentava il sogno europeo. Oggi, 30 marzo 2025, lo scenario è ribaltato: la squadra di Conceiçao arriva al Maradona da nona in classifica, a sei punti dal quarto posto. Un anno dopo, tutto è cambiato. In peggio.
IL MILAN DI IERI: FIDUCIA, SOLIDITÀ E CERTEZZE
Nel match contro la Fiorentina dello scorso anno, il Milan mostrava un’identità chiara. Tre vittorie di fila in campionato, una striscia positiva che faceva sognare i tifosi. Loftus-Cheek sbloccava la partita al 47’, Duncan pareggiava al 50’, e Leao la chiudeva al 53’. Maignan era insuperabile, Calabria capitano di riferimento, Giroud leader d’attacco. Un Milan continuo, compatto, che sembrava pronto al salto di qualità.
Pioli dichiarava: “Il Milan non si lascia, qui mi trovo benissimo. Leao? Gli manca davvero poco per diventare un campione”. E quel Milan sembrava davvero vicino a diventarlo.
IL MILAN DI OGGI: DUBBI, CAMBIAMENTI E UNA CORSA CONTRO IL TEMPO
Dodici mesi dopo, l’orizzonte è drasticamente mutato. Due allenatori dopo – Pioli e ora Fonseca passando da Conceiçao – e con centravanti diversi (fuori Giroud, dentro Morata e ora Abraham), il Milan fatica a trovare continuità. Loftus-Cheek non segna da quella famosa notte di Firenze, Maignan non è più il muro insormontabile di un tempo, e Leao vive di lampi sporadici.
Il modello societario senza direttore sportivo ha mostrato tutte le sue crepe. Giorgio Furlani è alla continua ricerca di un nuovo assetto, mentre in campo Bennacer ha ceduto la regia a Musah e Reijnders, Tomori è finito in panchina, e Chukwueze non ha mai trovato costanza. Tutto è diventato instabile.

IL BIVIO DEL MARADONA: CONTRO IL NAPOLI PER RESTARE IN CORSA
Domani sera al Maradona, il Milan dovrà cercare l’impresa contro il Napoli di Antonio Conte, attuale seconda forza del campionato. Gli azzurri sono assetati di riscatto dopo il pari deludente con il Venezia, mentre i rossoneri sono chiamati a una prova di orgoglio per tenere viva la speranza Champions.
Secondo Il Corriere dello Sport, “Conceiçao ha il Milan anti Napoli”: con Bondo e Fofana a fare da diga davanti alla difesa e Reijnders pronto a svariare sulla trequarti alle spalle di Abraham. Una squadra costruita per fare male, ma che dovrà dimostrare di saperlo fare davvero.
UN ANNO DOPO: TRA STATISTICHE E SIMBOLI
Dal 30 marzo 2024 al 30 marzo 2025 il Milan ha perso 15 punti in classifica, segnato 11 gol in meno (ma subiti sempre 33) e cambiato anima più volte. L’ultima vittoria in trasferta della scorsa stagione rimane proprio quella di Firenze: un dato che pesa come un macigno.
Eppure la cabala è dalla parte rossonera: il Milan non perde al Maradona dal 2018. Ma basterà? La stagione dice che questo Diavolo può perdere a Parma e battere il Real Madrid. E allora, perché non credere a un nuovo colpo a sorpresa?