“Nuno Tavares, Dorgu, Oristanio e Retegui quelli che hanno stupito di più in Serie A”. E pensare che non andava ai diciottesimi dei suoi compagni proprio per colpa dell’anticipo (calcistico) serale. Come dire, quant’è bella questa Serie A! C’est la vie, la sua. Classe 1993, ex numero 11 che si inseriva sulla fascia. Un’infanzia correndo – più del pallone! – tra i campi in terra della periferia romana, fino ai 20 anni. Quel mondo lo ha formato. Ma al calcio giocato ha preferito la penna. E ora insegue quell’incredibile cammino con la stessa dose di determinazione. Stiamo parlando di Francesco Pietrella, giornalista de ‘La Gazzetta dello Sport’.
Ama le storie, quelle vere e di cuore. Tra sorrisi per tutti e una grande passione. Firma romana classe ’93, laureato in Scienze politiche alla Luiss, dal 2017 al 2019 ha frequentato la Scuola di giornalismo Massimo Baldini. Lo abbiamo incontrato in queste ore, scambiando con lui quattro chiacchiere sugli attuali campionati di Serie A e Serie B, con un occhio alla Nazionale Italiana di Spalletti. Scopriamo cosa ci ha detto in esclusiva Pietrella (Gazzetta dello Sport) tra pronostici, analisi e scenari su club e Nazionale.
Ciao Francesco, vogliamo partire forte con il discorso Nazionale. Ti chiediamo subito un confronto tra la Nazionale di Roberto Mancini e quella di Luciano Spalletti…
“Roma sarebbe soluzione ideale per Roberto Mancini. Quando Ranieri andrà via e prenderà un ruolo magari diverso, Mancini potrebbe rivestire benissimo l’incarico di allenatore della Roma. Direi che con l’Inter ha iniziato un ciclo, che si è poi chiuso col triplete di Mourinho. Ma l’aveva iniziato proprio lui. Alla Fiorentina è riuscito a portare a casa la Coppa Italia, alla Lazio ha vinto la Coppa Italia, con la Nazionale il campionato europeo. Anche al di fuori dei confini nazionali, sponda City e Galatasaray, ha fatto bene. A mio avviso il Mancio è un allenatore di elevato livello e sarebbe bello rivederlo in Italia. Tralasciando la rivalità con la Lazio, da buon professionista, Roma potrebbe essere la destinazione ideale in futuro. E tra l’altro Mancini conosce bene Roma…
Passando a Spalletti, dopo la delusione europea si sta riscattando partita dopo partita. Un campionato europeo direi da dimenticare con scelte discutibili come la convocazione di Fagioli dalla Juventus. Avrebbe a mio avviso potuto fare altri tipi di scelta. Ad esempio, avendo la nostra Nazionale come sappiamo delle evidenti difficoltà in fase offensiva, a livello realizzativo, avrei portato all’ultimo europeo un Ciro Immobile nonostante un campionato non positivo. Ma ora Spalletti, grazie anche a Gasperini, è stato bravo a riprendere per i capelli Retegui. Potrebbe essere lui l’uomo giusto lì davanti, la pedina d’attacco che mancava alla nostra Nazionale”.
Chi meriterebbe secondo te un posto nella rosa azzurra?
“A mio parere un Zaccagni della Lazio. Ma poi dove lo metti in un 3-5-2? Questo è un altro tema…”.
Dalla Nazionale ai club, un campionato di Serie A sicuramente molto bello ed equilibrato lì davanti. Parliamoci chiaro: chi vince lo scudetto?
“Spero vivamente nello scudetto dell’Atalanta. Più che altro se lo meriterebbero per una serie di motivi legati a valorizzazione giocatori, la piazza, Gasperini, lo stesso Percassi… Tuttavia non credo riusciranno ad avere proprio la stessa intensità fino agli ultimi mesi di campionato. Per tale motivo vedo sempre favorita l’Inter che ha praticamente due squadre, per tutte le zone del campo… Insomma, l’Atalanta a mio modo di vedere ha qualche lacuna in più dell’Inter. Il Napoli lo metterei al terzo posto. Il quarto posto se lo giocheranno Fiorentina e Lazio, probabilmente equivalenti fino ad oggi per tipo di sorpresa. Vedo fuori dalle prime quattro piazze di classifica sia Milan sia Juve”.
Il Milan di Fonseca quindi ti sta deludendo molto?
“Fonseca è una scelta secondo me abbastanza strana del Milan ma più in linea con le scelte del club. Nel senso che probabilmente il Milan è andato su Fonseca per una questione di attenzione alle spese. Questo perché probabilmente, se andavi ad esempio su uno come Conte, avrebbe chiesto acquisti importanti quindi importanti sacrifici a livello economico. In linea generale direi che alcuni singoli del Milan stanno rendendo pochissimo, molto al di sotto di ogni aspettativa: uno su tutti Theo Hernandez.
Nemmeno la Juve di Thiago ti convince particolarmente?
“Allora la Juve ha disputato una prestazione incredibile ieri col Manchester City, è inutile negarlo. Non dimentichiamoci che il team di Guardiola è stato molto deludente negli ultimi incontri, con una serie importante di sconfitte. Tuttavia non penso la Juve possa ambire ai primi quattro posti, figuriamoci allo scudetto.. Direi comunque che Thiago Motta sta facendo un ottimo lavoro di valorizzazione. Sta mettendo delle belle basi: pensiamo ad esempio a Locatelli, un centrocampista ritrovato dopo una stagione sotto traccia.
Quali sono i calciatori che ti hanno stupito di più finora in Serie A?
“Tra i giocatori che mi piacciono di più c’è Oristanio del Venezia. Meriterebbe una chance in Nazionale Azzurra. Anche Retegui, dopo un europeo deludente e un campionato complesso, sta segnando molto. Quindi lo inserirei tra i giocatori che hanno avuto un exploit in questo senso. Poi come non citare Dorgu del Lecce. E’ stato valorizzato da Gotti e ora anche da Giampaolo. Credo il Lecce in futuro, se e quando lo venderà, farà una bella plusvalenza. Infine, tra i giocatori a mio avviso migliori di questo inizio di campionato, metterei Nuno Tavares della Lazio. Ebbene sì, Nuno Tavares è stato pagato poco e sta rendendo tanto, con una miriade di assist.
A proposito dei biancocelesti, quanto c’è del Lotito in questo percorso fin qui straordinario della Lazio? E quanto c’e del Baroni?
“Direi che Lotito è sempre protagonista, nonostante le critiche ricevute negli ultimi anni da alcuni tifosi. E’ uno dei personaggi più amati, odiati e controversi di tutti questi anni. Ma quello che patron Lotito ha fatto per la Lazio è innegabile da un punto di vista storico, tecnico ed economico. Quest’anno la Lazio veniva da una sorta di fine ciclo: il ciclo di Immobile era finito, così come quello di Luis Alberto. Quello di Milinkovic forse non era proprio finito, ha scelto di andare via lui. Che dire, i risultati ottenuti finora stanno dando ragione a Lotito.
Se poi vince pure con l’Ajax sarà primo in classifica in Europa League, un risultato clamoroso per quella che è la dimensione della Lazio. Insomma, per me è legittimo parlare di valore aggiunto in riferimento a quello che è riuscito a fare e a portare Lotito. Pensiamo allo stesso Nuno Tavares: se lo rivendi vale il doppio se non di più. Un gran bel colpo Nuno Taveres lì in corsia… Passando a Baroni, il mister mi ha stupito davvero tanto. Non era facile riuscire ad avere un approccio simile preparando sostanzialmente tre partite a settimana, cosa che lui non aveva mai fatto avendo allenato gli scorsi anni squadre salvezza come il Verona.
Passiamo infine alla serie B: chi è secondo te la favorita al salto di categoria?
“Spero nel Pisa di Pippo Inzaghi, sarebbe un risultato storico per la città, per la piazza. Secondo me sarà un testa a testa con il Sassuolo: a livello complessivo, di qualità, vedo gli emiliani davanti. Nel contempo mi piacerebbe vedere in Serie A club come Bari e Palermo, anche se non sarà poi così semplice. In particolar modo, riguardo al Bari, il team pugliese è un po’ un’altalena anche se alla fine è lì a lottare… Mi dispiace per Frosinone e Salernitana che stanno facendo stagioni difficili, così come la Sampdoria… Riepilogando: favorite al salto di categoria direi Sassuolo e Pisa sicuramente…”. Buon campionato a tutti!