Isabella Internò, ex fidanzata del calciatore Denis Bergamini, condannata a 16 anni per concorso in omicidio. Dopo decenni di misteri, la giustizia riscrive la storia sulla morte dell’ex centrocampista del Cosenza, svelando dettagli agghiaccianti su un caso che ha sconvolto il calcio italiano.
La giustizia ha finalmente dato una risposta al caso che per 35 anni ha tormentato la famiglia di Denis Bergamini, calciatore del Cosenza trovato morto il 18 novembre 1989 sulla statale Jonica a Roseto Capo Spulico. Isabella Internò, ex fidanzata di Bergamini, è stata condannata a 16 anni di carcere per omicidio in concorso con ignoti, dopo un lungo processo che ha riscritto la storia di quella tragica notte. Il caso, inizialmente archiviato come suicidio, è stato riaperto nel 2017 grazie all’insistenza della famiglia Bergamini, portando alla riesumazione del corpo e alla scoperta di nuovi elementi.
L’ACCUSA: UN DELITTO MASCHERATO DA SUICIDIO
Per anni si è parlato di suicidio: Bergamini si sarebbe gettato sotto un camion in preda alla depressione. Tuttavia, le indagini riaperte hanno rivelato una realtà ben diversa. Secondo la ricostruzione, il calciatore non si sarebbe tolto la vita volontariamente, ma sarebbe stato soffocato – probabilmente con una sciarpa – e il suo corpo gettato sotto un camion per simulare il suicidio. La procura di Castrovillari, guidata da Alessandro D’Alessio, ha lavorato per far emergere la verità, accusando Isabella Internò di essere coinvolta nella morte del suo ex fidanzato.
LE PAROLE DI ISABELLA INTERNÒ E LA REAZIONE DELLA FAMIGLIA BERGAMINI
Durante il processo, Isabella Internò ha sempre proclamato la sua innocenza, dichiarando davanti alla corte: “Non ho commesso nulla, lo giuro su Dio. Sono innocente”. Tuttavia, dopo otto ore di camera di consiglio, i giudici hanno deciso per la condanna. Fuori dall’aula, la sorella di Denis, Donata Bergamini, ha espresso il suo sollievo: “Finalmente mio fratello può volare. Dedico questa sentenza ai tifosi del Cosenza, a mio padre, che non c’è più, e a mia madre”. Per la famiglia, questa sentenza rappresenta la chiusura di una ferita aperta per oltre tre decenni.
UNA CONDANNA CHE RISCRIVE LA STORIA DEL CALCIO ITALIANO
La sentenza di condanna a 16 anni per Isabella Internò è un momento cruciale non solo per la giustizia italiana, ma anche per il mondo del calcio. Denis Bergamini, a soli 27 anni, era una promessa del Cosenza, la cui carriera fu tragicamente interrotta. La sua morte ha segnato profondamente la città calabrese e i tifosi, che per anni hanno chiesto giustizia. Gli striscioni fuori dal tribunale recitavano “Verità per Denis”, segno di un legame indelebile tra il calciatore e la sua comunità.
GLI SVILUPPI FUTURI: UN PROCESSO ANCORA APERTO
Nonostante la condanna, la vicenda non è completamente conclusa. La corte ha concesso le attenuanti a Internò, riducendo la pena rispetto ai 23 anni richiesti dall’accusa. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni, ma intanto l’ombra di chi possa aver concorso con Internò nell’omicidio resta ancora un mistero. Le indagini potrebbero proseguire per identificare altri responsabili, ma per ora la famiglia di Denis può trovare un po’ di pace, sapendo che la verità, almeno in parte, è stata finalmente riconosciuta.