Davide Calabria
Calabria salterà Fiorentina-Milan per un problema muscolare al polpaccio sinistro - Credit Instagram Davide Calabria (Lanotiziasportiva.com)

Caso ultras: Davide Calabria interrogato come testimone, nuove rivelazioni nell’inchiesta sulle curve di San Siro

Il capitano del Milan, Davide Calabria, è stato interrogato come testimone nell’inchiesta sulla gestione delle curve di San Siro. Il difensore ha chiarito un incontro con il capo ultras rossonero Luca Lucci, portando alla luce nuovi dettagli su questa delicata vicenda.

L’inchiesta riguardante le curve di San Siro continua a far discutere e si arricchisce di nuovi dettagli. Dopo settimane di indagini e 19 arresti, il capitano del Milan, Davide Calabria, è stato interrogato come testimone nell’ambito dell’operazione condotta dalla Squadra Mobile di Milano, sotto la direzione dei pm Paolo Storari e Sara Ombra.

Calabria è stato chiamato a chiarire la natura di un incontro avvenuto a febbraio 2023 in un bar di Cologno Monzese con Luca Lucci, il capo degli ultras rossoneri, attualmente detenuto. Durante l’interrogatorio, il difensore ha dichiarato che Lucci lo aveva contattato per discutere di “problemi legati alla squadra e allo spogliatoio”, confermando così quanto già noto agli inquirenti.

IL RUOLO DI CALABRIA E LE INDAGINI SULLE ORGANIZZAZIONI ULTRAS

La testimonianza di Calabria si inserisce in un quadro investigativo complesso, che ha già portato a numerosi arresti. Le indagini riguardano presunte attività illecite legate alla gestione delle curve di Milan e Inter, con accuse che vanno dalla violenza all’intimidazione.

Il capitano rossonero, secondo quanto riferito, non è coinvolto direttamente nelle operazioni contestate, ma la sua testimonianza era necessaria per chiarire alcuni aspetti cruciali delle dinamiche interne tra squadra e ultras. La vicenda ha sollevato interrogativi anche all’interno del club, che sta seguendo attentamente gli sviluppi.

IL COMUNICATO DELLA CURVA SUD: “AVANTI ROSSONERI”

In risposta agli ultimi sviluppi dell’inchiesta, la Curva Sud Milano ha pubblicato un lungo comunicato, nel quale difende con forza il proprio operato e nega categoricamente qualsiasi coinvolgimento in attività illecite. Il comunicato, dal tono acceso, ribadisce la compattezza del gruppo e la sua determinazione a restare unito nonostante le difficoltà.

“NOI siamo la Curva Sud Milano. NOI siamo quelli che lotteranno fino alla morte per il nostro Milan,” si legge nel documento, che sottolinea come le accuse mosse nei confronti degli ultras abbiano l’obiettivo di dividere il gruppo e minare la loro reputazione. Il comunicato rivendica inoltre la trasparenza delle attività svolte dal gruppo, incluse le numerose iniziative di beneficenza e la realizzazione di coreografie, autofinanziate e frutto del contributo dei tifosi.

IL FUTURO DELL’INCHIESTA E LE CONSEGUENZE SULLA CURVA

Con l’interrogatorio di Calabria, l’inchiesta sulle curve di San Siro entra in una fase ancora più delicata. Le autorità stanno cercando di far luce su decenni di rapporti tra il mondo del calcio e le organizzazioni ultras, una realtà che ha sempre avuto una forte influenza all’interno degli stadi, ma che ora viene messa sotto la lente d’ingrandimento con accuse molto gravi.

Le prossime settimane potrebbero portare a ulteriori sviluppi, con possibili nuovi interrogatori e approfondimenti sulle connessioni tra i dirigenti delle curve e alcune figure chiave del mondo calcistico. Resta da vedere come si evolverà la situazione, ma il caso ultras è destinato a rimanere al centro del dibattito sportivo e mediatico per molto tempo.

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