Mercoledì 24 ottobre 2018. Questo è un giorno che i tifosi del Forlì e quelli del Cesena non dimenticheranno tanto facilmente, poiché in tale data andrà in scena (alle ore 20:45) il tanto atteso derby tra i “galletti” forlivesi (il “Furlè”) e i “cavallucci marini” cesenati (risorti quest’estate grazie alla “fusione” con il Romagna Centro): il contesto è l’ottava giornata del girone D di Serie D, il luogo lo stadio “Orogel Stadium-Dino Manuzzi” di Cesena.
di Giuseppe Livraghi
Il derby tra queste due compagini romagnole si ripresenta in campionato dopo un’attesa durata decenni: per la precisione, 53 stagioni, giacché l’ultimo confronto risale al 7 marzo 1965, quando alla ventiquattresima giornata del girone B della Serie C 1964-’65 il Cesena espugnò per 1-0 il “Tullo Morgagni”.
In quella stagione il Forlì retrocesse in Serie D, mentre il Cesena riuscì a salvarsi, per poi iniziare la scalata che lo avrebbe portato in Serie B (conquistata nel 1967-’68), in Serie A (raggiunta la prima volta nel 1972-’73) e addirittura in Europa (nella Coppa UEFA 1976-’77), per poi gravitare sempre tra la massima Serie e la cadetteria (ad eccezione di sei stagioni trascorse in Serie C-1). Di contro, il Forlì ha poi sempre militato al massimo in Serie C-1.
Il confronto sportivo è anche un’attesa sfida tra quella che per lungo tempo fu la più popolosa città romagnola (Forlì, appunto per tale motivo ancor oggi nota col soprannome dialettale di “el zitadon”, cioè “il cittadone”) e la rampante Cesena, la cui compagine calcistica è assurta a simbolo (calcistico) di romagnolità (come dimostra il suo soprannome “Miss Romagna”).
Cesena che, come è noto, non è capoluogo di provincia: infatti, pur essendo stata ridenominata Forlì-Cesena, la vecchia provincia di Forlì (di cui la città cesenate è sempre stata parte) vede come capoluogo la sola “Furlè”. Tuttavia, la “nuova” provincia è amministrativamente divisa nel circondario di Forlì e in quello di Cesena.
Se da parte cesenate si ricorda che il circondario di Cesena è più popoloso di quello di Forlì (208mila abitanti contro 186mila, mentre le due città ne contano rispettivamente 97mila e 118mila), i forlivesi ribattono che, a differenza del quantitativo di abitanti (che può variare), la storia non cambia: e la storia dice che Forlì fu per lungo tempo “el zitadon”.
Tornando al calcio, i veri sportivi confidano che il derby, atteso da oltre mezzo secolo, sia una partita spettacolare e sportiva. Perché, al di là della sana rivalità, entrambe le compagini sono espressione non solo delle loro rispettive città, ma anche della splendida Romagna.