Da golden boy a “traditore”: la parabola di Donnarumma dal Milan al PSG

Donnarumma, il predestinato cresciuto nel Milan: l’ascesa folgorante, i trofei, il divorzio burrascoso e la nuova vita al PSG

Gianluigi Donnarumma torna a San Siro da avversario. Una serata dal sapore agrodolce per il portiere della Nazionale, cresciuto nel vivaio rossonero e diventato un idolo della tifoseria, salvo poi lasciare il Milan in modo brusco nell’estate 2021. Stasera non sarà una partita come le altre per Gigio, che per la prima volta metterà piede sul prato di San Siro da giocatore del PSG dopo 6 stagioni in rossonero. Un addio travagliato il suo, con il rifiuto di rinnovare il contratto nonostante la proposta del club. I tifosi milanisti non gli hanno perdonato quella scelta, tra mugugni e fischi assordanti. Chissà come lo accoglieranno stavolta? Di sicuro non mancheranno emozioni contrastanti per Donnarumma, diviso fra i ricordi di un passato glorioso e il presente parigino.

Il rifiuto di rinnovare con il Milan nell’estate 2021 ha lasciato ferite profonde nel rapporto con la tifoseria rossonera. Quel “no” alla proposta di prolungamento del club in cui è cresciuto ha creato una frattura insanabile con gli ultras, che non hanno mai digerito la scelta del portiere della Nazionale. Dopo anni di idolatria, striscioni e cori in suo onore, è arrivata una rottura dolorosa. Lo svincolo a fine stagione e il passaggio al PSG con un ricchissimo contratto hanno aumentato la delusione dei sostenitori milanisti, nonostante la gioia per gli Europei vinti. Per molti Donnarumma ha tradito i colori rossoneri per soldi e ambizioni personali. Un divorzio che fa ancora male e che questa sera, quando Gigio tornerà a San Siro da avversario, potrebbe tradursi in una contestazione assordante. Il perdono, per ora, sembra lontano.

Non sarà una serata come le altre: dopo 6 stagioni a difesa della porta milanista, impreziosite dalla vittoria della Supercoppa Italiana nel 2016, Donnarumma è passato al club parigino nell’estate 2021, conquistando già 3 trofei in due annate. In azzurro ha raccolto l’eredità di Gianluigi Buffon e ora insegue nuovi successi con la casacca dei campioni di Francia. Stasera però, almeno per 90 minuti, metterà da parte ambizioni e titoli per rigiocare in quello stadio che lo ha visto crescere e affermarsi ad altissimi livelli. San Siro è pronto ad accoglierlo, in un misto di emozioni contrastanti.

Da Castellammare al Milan, la favola di Donnarumma: il predestinato ha realizzato il suo sogno rossonero

La storia calcistica di Gianluigi Donnarumma inizia nella sua Castellammare di Stabia, dove nasce il 25 febbraio 1999 da una famiglia di appassionati di pallone. Fin da piccolissimo, Gigio mostra attitudini da predestinato tra i pali, sostenuto dal padre Alfonso, la madre Marinella e il fratello maggiore Antonio, di 9 anni più grande. Dopo i primi calci nella Scuola Calcio Napoli della sua città, a 14 anni il Milan fiuta il talento di quel ragazzino dalla stazza imponente ma agile e reattivo come pochi. I rossoneri bruciano la concorrenza dell’Inter e si assicurano quello che tutti considerano un futuro campione. Le qualità di Gigio sono innegabili: personalità, senso della posizione e riflessi fuori dal comune. Il Diavolo scommette su di lui e ci vede lungo.

L’intuizione si rivelerà azzeccata

A soli 16 anni, Gianluigi Donnarumma si affaccia al grande calcio dimostrando da subito quel talento innato che molti avevano intravisto in lui fin da bambino. Con i suoi 196 cm di altezza e forme già imponenti, il ragazzino di Castellammare di Stabia brucia le tappe grazie a una speciale deroga della FIGC e nel febbraio 2015 viene convocato in prima squadra dal Milan, senza ancora aver compiuto 16 anni. L’esordio arriva poi l’anno successivo, il 25 ottobre 2015, quando l’allenatore Sinisa Mihajlovic lo lancia titolare a San Siro contro il Sassuolo al posto dei più esperti Abbiati e Diego Lopez. Un battesimo del fuoco per Gigio, che incassa il primo gol in Serie A su punizione da Berardi, ma dimostra personalità e talento fuori dal comune parando tutto il resto.

È solo l’inizio per quello che tutti definiscono un predestinato. Col passare delle settimane, le prestazioni del ragazzo di Castellammare sono sempre più convincenti: reattività, coraggio e parate decisive che valgono punti. Il 7 novembre 2015, a soli 16 anni e 8 mesi, è proprio grazie a uno stratosferico Donnarumma se il Milan frena sullo 0-0 l’Atalanta di Gasperini a San Siro. Una prova superba che consacra il talento del giovane Gigio.

Da Buffon a San Siro, i primi record con la maglia del Diavolo

Il debutto di Donnarumma con la maglia del Milan è l’inizio di un percorso costellato di record e primati. Il 21 novembre 2015, a neppure 17 anni, si ritrova faccia a faccia con il suo idolo Gianluigi Buffon in Juventus-Milan. Un battesimo del fuoco per Gigio, che nulla può sul gol della vittoria bianconera firmato da Dybala, ma para l’impossibile tenendo testa al suo modello. Poche settimane dopo, il 31 gennaio 2016, Donnarumma diventa il più giovane portiere di sempre a giocare un derby contro l’Inter. Una partita dominata dai rossoneri, trascinati da un super Gigio che neutralizza anche un rigore a Icardi nel 3-0 finale.

La prima stagione da titolare si chiude però con l’amaro in bocca. Nella finale di Coppa Italia contro la Juventus, il Milan di Christian Brocchi (subentrato a Mihajlovic) lotta ma cede 0-1 ai supplementari per la rete di Morata. Per Donnarumma, straordinario nei 120 minuti, sfuma la gioia del primo trofeo in rossonero. Nonostante la delusione, a neppure 17 anni il futuro è tutto dalla sua parte. I presagi di grandezza sembrano avverarsi giorno dopo giorno.

Donnarumma-Milan, un legame controverso: dalla consacrazione al divorzio burrascoso

La stagione 2016/17 segna la definitiva consacrazione di Donnarumma, titolare inamovibile tra i pali del Milan a soli 17 anni. Dopo aver parato il primo rigore in Serie A a Belotti, specialty della casa, Gigio si guadagna i gradi da numero 1. Le sue parate valgono punti e a fine anno arriva la gioia della Supercoppa Italiana, alzata dopo i calci di rigore contro la Juventus. Proprio i penalty diventano il suo marchio di fabbrica, con una percentuale di parate del 35% durante l’esperienza in rossonero.

Il rapporto tra Donnarumma e il Milan inizia però a incrinarsi. A curare gli interessi del giovane portiere è Mino Raiola, che punta a monetizzare al massimo sul talento del suo assistito. Le trattative per il rinnovo si trascinano tra alti e bassi. Gigio vorrebbe rimanere, ma Raiola pretende somme astronomiche. La frattura col club si consuma nell’estate 2017, quando Donnarumma rifiuta il prolungamento, salvo poi fare marcia indietro subissato dalle critiche dei tifosi del Diavolo. Un amore problematico, destinato a concludersi nel 2021 con un doloroso addio.

Il braccio di ferro sul rinnovo: tra amore per il Milan e le logiche del calciomercato

Ormai è considerato uno dei migliori prospetti a livello mondiale. Le sue prestazioni superlative attirano le attenzioni delle big europee, in particolare dopo un’altra grande prova contro la Juventus il 10 marzo 2017, dove tiene in piedi il Milan nonostante la sconfitta per 2-1. Al termine di quella gara, Gigio bacia la maglia rossonera, un gesto d’amore verso i colori che tifa da sempre.

Tuttavia, il rinnovo di contratto si complica. Con il passaggio di proprietà da Berlusconi ai cinesi, i nuovi dirigenti Marco Fassone e Mario Mirabelli provano a trovare un accordo con Raiola, ma le richieste sono altissime. Donnarumma vorrebbe restare al Milan, ma è disposto a lasciare l’Italia se non verranno accontentate le pretese economiche. Un braccio di ferro logorante, nonostante le 41 presenze totali di Gigio in stagione. L’amore per i colori rossoneri sta per scontrarsi con le logiche del calciomercato moderno e il divorzio sembra inevitabile.

Rinnovo traumatico: dalla contestazione “Dollarumma” alla firma milionaria fra le polemiche

Il tira e molla per il rinnovo di Donnarumma con il Milan nell’estate 2017 manda su tutte le furie i tifosi rossoneri. Quando l’ad Fassone ammette che il giocatore potrebbe andar via se non verranno accontentate le richieste economiche, scatta la durissima contestazione degli ultras. Gigio viene accusato di mercenarismo e durante Italia-Danimarca Under 21 piovono dagli spalti dollari finti con lo striscione “Dollarumma”.

Il giovane portiere è affranto, non si aspettava una simile ostilità da parte dei sostenitori che lo hanno sempre idolatrato. Montella va a casa sua per rincuorarlo e le trattative ripartono. Dopo settimane di braccio di ferro, il 11 luglio 2017 arriva l’annuncio ufficiale del Milan: il rinnovo fino al 2021 a 6 milioni a stagione. Sembra fatta, ma l’amore dei tifosi è ormai compromesso dopo quel tira e molla da mercato. Il rapporto non si risanerà più.

Il tormentato rinnovo presenta risvolti criticati dai tifosi: per siglare l’accordo milionario, il portiere è costretto a rimandare l’esame di maturità. Ma non è tutto. Nel nuovo contratto fino al 2021, oltre ai 6 milioni di euro a stagione, spuntano una clausola rescissoria da 70 milioni e il ritorno in rossonero del fratello Antonio con lauto stipendio da 1 milione annuo.

I due Donnarumma giocheranno di nuovo insieme, come ai tempi del settore giovanile, ma ormai il rapporto con la tifoseria del Milan è compromesso. Gigio verrà accusato di aver pensato più al denaro che alla maglia e le contestazioni non mancheranno, nonostante la conferenza stampa di “pace” del 12 luglio. Quel rinnovo milionario lascerà ferite profonde nel tifo rossonero.

Divorzio annunciato: dal mancato accordo sul rinnovo all’addio burrascoso

La carriera di Gianluigi Donnarumma con la maglia del Milan è costellata di record e grandi parate, ma anche di alti e bassi sul fronte del rinnovo contrattuale. Dopo la tormentata estate 2017, Gigio resta in rossonero per altre 4 stagioni da titolare indiscusso, nonostante qualche errore pesante come nel derby perso nel 2018. Nel 2019 il Milan cambia proprietà passando al fondo Elliott, ma Donnarumma continua a difendere la porta con sicurezza, raggiungendo le 200 presenze ufficiali e diventando il più giovane di sempre a tagliare tale traguardo in Serie A.

Ciononostante, con il contratto in scadenza, il rinnovo torna ad essere un tema caldo. Nonostante la fascia da capitano e l’inserimento nella squadra dell’anno AIC, le trattative si trascinano senza esito. Così, il 26 maggio 2021, Paolo Maldini annuncia che Donnarumma lascerà il Milan a parametro zero. Un divorzio doloroso per il giocatore, legatissimo ai colori rossoneri, ma evidentemente le richieste economiche erano troppo alte. Dopo 251 presenze complessive e a soli 22 anni, Gigio saluta il Diavolo che lo ha cresciuto, senza mai debuttare in Champions. Il rapporto problematico con il club si chiude nel modo peggiore.

Stando a quanto riportato da ‘Sky Sport’, il mancato rinnovo di Donnarumma con il Milan sarebbe da imputare al muro contro muro tra le richieste economiche del giocatore e la proposta del club. Un mese prima dell’addio, i rossoneri avrebbero offerto 7 milioni più 1 di bonus a stagione, con inserimento di una clausola rescissoria da 20 milioni in assenza di qualificazione Champions. Secco no di Gigio e del suo agente Raiola, che avrebbero preteso 12 milioni annui.

Una distanza incolmabile che ha portato al divorzio. L’agente Mino Raiola, però, in seguito darà una versione differente, scaricando ogni responsabilità sul Milan e sostenendo di non aver mai ricevuto un’offerta congrua al valore del giocatore. La realtà è che le richieste economiche per il rinnovo erano fuori portata e hanno impedito l’accordo. Dopo 8 anni, Donnarumma lascia il club che lo ha cresciuto da giovanissimo, fra recriminazioni e polemiche da entrambe le parti.

Donnarumma al PSG, un matrimonio in chiaroscuro

L’avventura di Donnarumma al PSG, iniziata nell’estate 2021 dopo l’addio al Milan e gli Europei vinti con l’Italia, è finora costellata di alti e bassi. Svincolatosi dai rossoneri, Gigio firma con i parigini un ricchissimo contratto da 12 milioni a stagione fino al 2026. In Francia vince subito la Ligue 1 2021/22, ma fatica a imporsi su Keylor Navas. I tifosi milanisti non lo rimpiangono: con Mike Maignan fra i pali, infatti, il Diavolo conquista lo scudetto dopo 11 anni.

Nel 2022/23 Donnarumma si guadagna definitivamente i gradi da titolare, aggiungendo al palmarès la Supercoppa di Francia e il secondo titolo consecutivo in campionato. Le sue prestazioni però non convincono appieno. In due stagioni con la maglia del PSG, nonostante i trofei, sta faticando a imporsi come leader e numero 1 indiscusso. L’approdo nel calcio francese non gli ha ancora permesso di fare il definitivo salto di qualità, tra luci e ombre.

Ascesa e cadute con l’Italia: dal trionfo a Euro 2020 all’incubo Macedonia

La carriera di Donnarumma con la maglia della Nazionale è costellata di record e grandi exploit, fino alla conquista di Euro 2020. Dopo le giovanili, esordisce in Under 21 nel 2016 a 17 anni, diventando il più giovane di sempre. L’esperienza agli Europei di categoria nel 2017 è però traumatica: la dura contestazione dei tifosi del Milan con “Dollarumma” lo condiziona e gli Azzurrini vengono eliminati.

L’esordio in Nazionale maggiore arriva nel 2016 a 17 anni e 189 giorni, quando subentra nel 2° tempo a Gianluigi Buffon contro la Francia. Batte il primato di precocità di Campelli che resisteva da 104 anni. Dopo l’addio di Buffon, Gigio ne raccoglie l’eredità diventando il titolare sotto Roberto Mancini. Il punto più alto della carriera arriva a Euro 2020: le sue parate trascinano gli Azzurri in finale e i rigori parati in finale con l’Inghilterra regalano all’Italia il titolo continentale. E’ la consacrazione di Donnarumma come uno dei migliori portieri al mondo.

Dopo l’apoteosi di Euro 2020, dove viene premiato come miglior giocatore, Donnarumma vive alti e bassi con la maglia della Nazionale. Ad ottobre 2021, a 22 anni, diventa il più giovane capitano dell’Italia dal 1965, contribuendo al 3° posto in Nations League. Ma il 24 marzo 2022 è protagonista in negativo nella disfatta con la Macedonia che preclude agli Azzurri i Mondiali in Qatar. L’errore sul tiro da fuori area di Trajkovski gli attira nuove critiche. Ciononostante, con il cambio in panchina fra Mancini e Luciano Spalletti, rimane il portiere titolare della Nazionale, ruolo che ricoprirà probabilmente per molti anni.

Nonostante la giovane età, Gigio ha già vissuto momenti indimenticabili con l’Italia, come il trionfo a Euro 2020, ma anche cocenti delusioni. La sua carriera in azzurro riflette quella di club, fra luci e ombre. Malgrado gli alti e bassi, il suo talento cristallino lo rende ancora il numero uno della porta italiana, con margini di miglioramento data la giovane età.

Il ritorno amaro a San Siro: contestazione e fischi da ex rossonero con l’Italia

Il ritorno di Donnarumma a San Siro da avversario, con la maglia della Nazionale, è traumatico. Nella semifinale di Nations League contro la Spagna del 6 ottobre 2021, l’accoglienza dei tifosi del Milan è impietosa. Fischi assordanti dall’ingresso in campo fino al 90′, con striscioni offensivi e banconote finte preparate dagli ultras rossoneri, che non hanno mai perdonato il suo addio a parametro zero.

Un’ostilità preannunciata che ferisce il ragazzo, profondamente legato al Milan ma costretto a fare i conti con l’ira della tifoseria dopo il divorzio burrascoso. Quella serata certifica definitivamente la spaccatura con quello che per Gigio era il “popolo rossonero”. Un amore interrotto bruscamente, fra incomprensioni e scelte dettate dal business. Il ritorno da ex si trasforma in un calvario: non il bentornato che il portiere campano si aspettava.

A proposito di Cristian La Rosa

Cristian La Rosa. Classe ’76, ama il calcio e lo sport in generale. Segue con passione il calcio internazionale e ha collaborato con alcuni web magazine. È il fondatore, ideatore ed editore.

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