Derby indimenticabile: l’Inter annichilisce il Milan, una vittoria da ricordare in eterno

L’Inter umilia il Milan con un sonoro 5-1 nel derby: una delle vittorie più larghe dei nerazzurri nella stracittadina che rimarrà negli annali della storia del calcio milanese

Dopo tre vittorie su tre, Inter e Milan arrivavano al derby in testa alla classifica a punteggio pieno, pronte a darsi battaglia nella stracittadina che infiamma la città. In pochi però si sarebbero aspettati un dominio così netto dei nerazzurri. Alla ripresa del campionato dopo la sosta per le nazionali, l’Inter ha letteralmente asfaltato i cugini rossoneri con un pirotecnico 5-1. Una vittoria che rimarrà negli annali della storia nerazzurra, eguagliando il 5-0 del lontano 6 febbraio 1910 come secondo successo più largo nel derby. I ragazzi di Simone Inzaghi hanno messo in campo grinta, qualità e cinismo, annichilendo il Milan e mandando in visibilio i propri tifosi. Una partita perfetta che li consacra come padroni della città e lanciano un chiaro segnale al campionato.

Il 5-1 rifilato al Milan nell’ultimo derby ha un sapore storico per l’Inter, che centra la quinta vittoria consecutiva nella stracittadina, impresa mai riuscita prima nella ultracentenaria storia del confronto cittadino. Un dominio nerazzurro che dura ormai da anni, con i cugini rossoneri in grado di imporsi solo 4 volte negli ultimi 20 derby. Numeri impietosi che certificano la supremazia interista, forte ora di 90 successi complessivi contro i 79 del Milan. Un divario che sabato sera si è ampliato ulteriormente grazie ad una prova di forza senza appello. I nerazzurri hanno letteralmente annichilito gli avversari, calando un sonoro 5-1 che ha esaltato i tifosi interisti e messo in ginocchio quelli milanisti. Un’affermazione di personalità che conferma l’Inter regina indiscussa del calcio milanese.

L’Inter vista nelle prime uscite stagionali era apparsa già come una macchina perfetta: tre vittorie su tre, porta inviolata e un eloquente 4-0 rifilato alla Fiorentina prima della sosta per le nazionali. I presupposti per un campionato da protagonista c’erano tutti, ma serviva una conferma di forza e personalità in un big match. E il derby è stato il palcoscenico ideale per i nerazzurri. Una prova di maturità e qualità totale da parte della squadra di Inzaghi, che ha annichilito i “cugini” rossoneri con una prestazione maiuscola. Il gioco avvolgente, la difesa granitica e l’attacco straripante hanno ricordato la “Grande Inter” del passato.

Il poker rifilato al Milan certifica l’Inter come autentica macchina da gol in questo avvio di stagione. 13 reti realizzate in 4 partite, oltre 3 di media a match, numeri che fanno spavento. E per ritrovare un 5-1 nella stracittadina bisogna tornare indietro addirittura al 1974. Statistiche che evidenziano come questa Inter stia riscrivendo la storia del club: è la squadra più prolifica degli ultimi anni, trascinata da attaccanti straripanti come Thuram e Lautaro. E in una serata magica come il derby, anche il Milan è stato travolto dalla furia nerazzurra: 5 gol che rimarranno negli annali.

La vittoria nel derby porta la firma di ben 4 marcatori diversi: doppietta di Mkhitaryan, reti di Thuram, Calhanoglu e Frattesi, a cui si aggiungono i gol di Lautaro e Dumfries nelle prime giornate. Una varietà di soluzioni offensive che certifica la qualità e la profondità della rosa nerazzurra, la più attrezzata per lo Scudetto. L’Inter può contare su un attacco atomico e compatto, in cui tutti possono andare a segno. Una caratteristica che fa la differenza e che ha annichilito il Milan. Intanto il Napoli campione perde terreno dopo il pari col Genoa ed è già staccato di 5 punti.

La schiacciante vittoria nel derby assume contorni ancor più eccezionali se si considera il momento diametralmente opposto che stanno vivendo le due squadre. Mentre l’Inter viaggia col vento in poppa, compatta e rodata, il Milan attraversa una fase di profonda ricostruzione dopo l’incredibile decisione estiva di licenziare gli artefici dello Scudetto Paolo Maldini e Frederic Massara. Un terremoto dirigenziale a cui si è aggiunto un massiccio restyling della rosa con oltre 10 volti nuovi. Inevitabile dunque che i rossoneri siano ancora un cantiere aperto, con un livello tutto da valutare.

Pur in un’estate di profondo restyling, l’Inter ha saputo conservare intatte le proprie certezze. Obiettivo svecchiare la rosa reduce dalla finale di Champions, alleggerendo il monte ingaggi, ma senza intaccare l’impianto di gioco collaudato. Merito di una società solida e di un tecnico come Inzaghi, confermato dopo l’ottima annata passata. I nuovi acquisti di spessore come Thuram e Frattesi si sono integrati alla perfezione nei meccanismi rodati della squadra, come dimostra l’eccellente precampionato. La vittoria porta la firma anche dei nuovi, a testimonianza di come la rosa nerazzurra, nonostante il profondo restyling, sia ancora più forte.

Il Milan si presentava al derby forte di un ottimo avvio di campionato, ma privo di pedine fondamentali come Bennacer, Tomori e Kalulu. Assenze che hanno pesato contro un’Inter apparsa superiore, come già nella passata stagione, nelle partite che contano. I rossoneri hanno pagato lo storico divario con i nerazzurri, acuito dalla gestione Inzaghi: nelle 21 sfide tra i due tecnici, Pioli ha vinto appena 5 volte. Un dato impietoso che spiega le difficoltà del Milan, surclassato nel gioco e nel risultato.

Il pesante 5-1 subito nel derby rischia di lasciare strascichi nell’ambiente Milan, ma i rossoneri non hanno tempo per leccarsi le ferite. Già mercoledì li aspetta il debutto in Champions League, il palcoscenico europeo che Pioli e i suoi ragazzi vogliono onorare al meglio. L’esame Newcastle a San Siro sarà già una prima chance di riscatto dopo la figuraccia nella stracittadina. Servirà però un altro Milan, più compatto e motivato per cancellare la batosta subita dall’Inter. I nerazzurri dal canto loro si godono una vittoria storica che può segnare la stagione, ma non abbassano la guardia. Il campionato è ancora lungo e la sfida scudetto apertissima. Ma intanto il derby ha lanciato un chiaro segnale alle rivali: quest’Inter è tornata più forte che mai.

A proposito di Cristian La Rosa

Cristian La Rosa. Classe ’76, ama il calcio e lo sport in generale. Segue con passione il calcio internazionale e ha collaborato con alcuni web magazine. È il fondatore, ideatore ed editore.

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