Dopo un promettente inizio con il Real Madrid, Enzo Zidane ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo. Il peso del cognome e la pressione hanno frenato la sua carriera, portandolo a una decisione difficile ma inevitabile.
Enzo Zidane, il primogenito del leggendario Zinedine Zidane, ha annunciato ufficialmente il suo ritiro dal calcio giocato a soli 29 anni. Un annuncio che ha fatto discutere gli appassionati di calcio di tutto il mondo, non solo per la giovane età, ma soprattutto per il carico di aspettative che ha accompagnato Enzo fin dall’inizio della sua carriera. Sin dal suo debutto con il Real Madrid, il suo percorso è stato costantemente messo a confronto con quello del padre, una pressione che ha finito per condizionare il suo cammino nel mondo del pallone.
LA CARRIERA DI UN TALENTO NON SBLOCCATO
Nato sotto l’ombra del padre, Enzo ha mostrato sin da giovanissimo talento e prometteva una carriera luminosa. Cresciuto nella cantera del Real Madrid, ha debuttato con il Castilla sotto gli occhi attenti di Zinedine Zidane, all’epoca allenatore della squadra riserve. Tutti erano pronti a vedere il giovane esplodere, ma la pressione e l’attenzione mediatica si sono rivelate un fardello troppo pesante da sopportare.
Dopo alcune apparizioni con il Real Madrid C e il Castilla, il momento clou è stato il suo debutto con la prima squadra dei Blancos. Segnare un gol al debutto sembrava il preludio a una carriera da sogno, ma la sua traiettoria ha preso una piega diversa. Il passaggio all’Alaves non ha prodotto i risultati sperati, e le successive esperienze in Svizzera con il Losanna e in Francia con il Rodez non hanno mai veramente rilanciato la sua carriera.
UN COGNOME INGRATO: IL PESO DELLA LEGGENDA
Nonostante il talento, è evidente che l’ingombrante eredità del padre ha influito pesantemente sulle aspettative nei confronti di Enzo. Ogni suo passo è stato confrontato con quello del padre, uno dei calciatori più celebrati della storia. “Essere il figlio di Zinedine Zidane è un onore, ma anche una croce”, ha dichiarato più volte Enzo. Ed è proprio questo confronto che ha finito per oscurare il suo cammino.
A differenza di suo padre, che ha avuto una carriera costellata di successi con Juventus e Real Madrid, Enzo non ha mai avuto l’opportunità di esprimere tutto il suo potenziale in un contesto che non fosse permeato dai paragoni con Zizou.
L’ADDIO A SOLI 29 ANNI
Oggi, Enzo Zidane ha scelto di chiudere il capitolo del calcio professionistico per dedicarsi alla sua famiglia e ad altre iniziative imprenditoriali. Un percorso differente rispetto a quello calcistico, che però gli permetterà di liberarsi dall’eterno confronto con il padre e di cercare un’identità fuori dal campo. A soli 29 anni, ha preso una decisione sofferta, ma necessaria per il suo benessere personale e familiare.
Il suo addio lascia un retrogusto amaro: un talento incompreso, schiacciato da aspettative troppo alte, ma anche un esempio di come il calcio moderno può a volte essere spietato, specialmente per chi porta un cognome così pesante.