Dopo il tracollo con l’Argentina, la Seleção esonera Dorival Junior: tra i nomi in corsa spunta Jorge Jesus, mentre Ancelotti chiude la porta. Tutti i retroscena e il futuro del Brasile verso il Mondiale 2026.
Il clamoroso 4-1 incassato contro l’Argentina al Monumental ha fatto crollare l’ultimo pezzo del castello Dorival Junior. L’allenatore brasiliano è stato ufficialmente esonerato dalla CBF, dopo settimane di dubbi e prestazioni incolori. Una sconfitta vissuta come un trauma nazionale, paragonata persino al tragico 7-1 contro la Germania del 2014. Troppo per la tifoseria più esigente del pianeta.
Il Brasile, quarto nel girone sudamericano di qualificazione con 21 punti su 42 disponibili, non è mai stato davvero in discussione per il pass mondiale (passano le prime 6 su 10), ma la sensazione di disordine e mancanza di identità ha convinto la federazione a cambiare rotta.
ANCELOTTI: “NESSUNA CHIAMATA DAL BRASILE”
Il primo nome a circolare è stato quello di Carlo Ancelotti, già accostato alla panchina verdeoro nel 2023. Il tecnico italiano, però, ha smentito ogni contatto: «Il mio contratto con il Real parla chiaro», ha dichiarato, tagliando di fatto fuori qualsiasi scenario a breve termine.
La CBF avrebbe voluto puntare su un profilo autorevole, esperto, in grado di gestire un gruppo pieno di stelle come Vinicius, Rodrygo e Raphinha. Ma l’idea di Ancelotti sembra ormai sfumata definitivamente.
JORGE JESUS AVANTI, OCCHIO A FILIPE LUIS
Ora il nome più caldo è quello di Jorge Jesus, tecnico portoghese attualmente all’Al Hilal in Arabia Saudita, ma già vincente in Brasile con il Flamengo. Il suo contratto prevede una clausola d’uscita e il feeling con l’ambiente brasiliano potrebbe fare la differenza.
In seconda fila si fa strada anche Filipe Luis, ex terzino sinistro di Atletico Madrid e Chelsea, ritiratosi nel 2023 e subito catapultato alla guida tecnica del Flamengo. La sua scalata è stata rapidissima, ma affidargli la Seleção oggi rappresenterebbe una scommessa audace.
IL BILANCIO DI DORIVAL E IL VERO PROBLEMA DEL BRASILE
Dorival Junior chiude la sua breve esperienza con 7 vittorie, 7 pareggi e 2 sconfitte in 16 gare, ma ciò che ha deluso è stata la mancanza di gioco e di una visione tecnica chiara. Dopo l’esperimento fallito con Fernando Diniz e il suo “calcio relazionale”, la Seleção cerca ora una guida che non sia solo un nome, ma un’idea forte, capace di restituire identità a un gruppo talentuoso ma disorientato.
Il tempo stringe: il Mondiale 2026 si avvicina e il Brasile non può permettersi di sbagliare ancora.