Euro 2024, l’Italia c’è: facciamo il punto della situazione

Italia, adesso la sfida è rilanciarsi a Euro 2024: tra luci e ombre azzurre, giovani talenti da valorizzare e un gruppo che sa sorprendere nei momenti più difficili

La sofferta qualificazione dell’Italia ad Euro 2024 ha fatto emergere luci e ombre della nostra Nazionale. Lo 0-0 contro l’Ucraina, con un rigore evidente negato agli ucraini nei minuti di recupero e qualche decisione arbitrale discutibile, ha portato alla ribalta limiti tecnici, ma anche caratteriali degli Azzurri. Sarebbe però riduttivo etichettare questo gruppo come “modesto”: l’ossatura di Inter e Juventus garantisce solidità, il talento di alcuni elementi non è in discussione.

Serve però maggiore qualità e personalità per tornare protagonisti: il girone di qualificazione, senza nulla togliere alle avversarie, è stato più complicato del previsto. Così come il bilancio della doppia gestione Mancini-Spalletti è agrodolce. L’auspicio è che questa Italia sappia stupire e ribaltare i pronostici, come ci ha abituato nelle recenti rassegne iridate dove è sempre partita sfavorita per poi arrivare sino in fondo. Gli esempi degli Europei 2016 e 2020, con due squadre tutt’altro che stellari sulla carta, devono essere la nostra ispirazione. Con umiltà, spirito di sacrificio e un pizzico di follia, questo gruppo ha le potenzialità per scrivere un’altra pagina di storia del nostro calcio.

VOGLIA DI STUPIRE ANCORA

La qualificazione ad Euro 2024 è stata accolta con sollievo nell’ambiente azzurro così come dai tifosi da casa. Una mancata partecipazione alla rassegna continentale, dopo le delusioni Mondiali del 2018 e 2022, sarebbe stata indubbiamente un duro colpo per il movimento calcistico italiano. È innegabile che nell’ultimo periodo la nostra Nazionale abbia vissuto cocenti delusioni, su tutte l’incredibile sconfitta con la Macedonia del Nord che ci estromise dai Mondiali in Qatar, così come brucia ancora il ricordo del play-off perso con la Svezia a San Siro nel 2017. Così come delude la nostra Under che non riesce più a qualificarsi per un’Olimpiade dal 2008 a Pechino.

Dunque centrare il pass diretto per Euro 2024 senza passare dal rischio degli spareggi è certamente un elemento positivo, che permette di guardare con più ottimismo al futuro. Non bisogna comunque cadere nel catastrofismo: il calcio italiano e la Nazionale hanno dimostrato più volte di sapersi rialzare anche dopo batoste importanti e questo gruppo, trascinato da talentuosi giovani può togliersi nuovamente grandi soddisfazioni. L’auspicio è che gli Azzurri, nonostante alcuni limiti palesati, sappiano farsi trovare pronti e compatti quando conterà davvero, ovvero quest’estate in Germania dove si presenteranno da campioni in carica.

GRUPPO UNITO

La qualificazione impone alcune riflessioni sullo stato di salute del nostro calcio, ma non bisogna essere troppo pessimisti sulle possibilità degli Azzurri nella rassegna continentale. È vero che il cammino di avvicinamento agli Europei ha palesato evidenti limiti, complice anche un girone insidioso con Inghilterra e Ucraina dove l’Italia ha rischiato fino all’ultimo, così come i pareggi contro Bulgaria e Macedonia hanno complicato un percorso che in passato sarebbe stato una formalità.

Ciò nonostante, in una competizione come gli Europei molto si decide in pochi giorni e l’Italia – nonostante parta solo quarta fascia nel sorteggio dei gironi – ha tutte le carte in regola per dire la sua e provare a stupire. Del resto parliamo dei campioni in carica, che sotto la guida del ct Luciano Spalletti (subentrato recentemente a Roberto Mancini) potranno contare su talentuosi giovani, esperienza e quello spirito di sacrificio che spesso ha permesso agli Azzurri in passato di sovvertire i pronostici.

Dunque sì, il percorso di qualificazione è stato più complicato del previsto e riflette alcune difficoltà, ma guai a sottovalutare l’Italia in qualsiasi competizione.

CUORE AZZURRO E GIUSTA SCOSSA DALLA PANCHINA

Un merito da rimarcare è sicuramente il frutto del lavoro del nuovo ct Spalletti, subentrato alla vigilia della complicatissima sfida di andata contro gli ucraini a San Siro a Roberto Mancini. Un cambio in panchina rischiosissimo ma che ha dato la scossa ad un gruppo che sembrava aver perso identità. Tuttavia, a mio avviso, a questo punto sarebbe ingeneroso etichettare questa Nazionale come priva di talento o composta da individualità non di livello internazionale. In attacco possiamo contare su Federico Chiesa, il cui status di top player non è in discussione quando è al meglio della condizione fisica. A centrocampo Nicolò Barella è ormai una certezza, mentre Giacomo Raspadori e Federico Dimarco (peccato per Alessandro Tonali) rappresentano giovani interessanti su cui costruire il futuro.

Certo, l’Italia non vive il suo periodo migliore e di stelle come nei gloriosi anni 90, ma come dimostrato più volte in passato, gli Azzurri sanno trasformarsi in squadra quando vestono la maglia della Nazionale. È proprio nella capacità di creare un gruppo unito e votato al sacrificio che risiede il vero talento italiano. Dunque sì, Spalletti ha ridato compattezza al gruppo ma le qualità all’interno della rosa non mancano.

RIBALTARE I PRONOSTICI

Euro 2024 deve rappresentare solo il punto di partenza verso la rassegna continentale, dove gli Azzurri saranno chiamati ad alzare l’asticella rispetto alle recenti opache prestazioni. Inoltre è realistico aspettarsi un raggruppamento di ferro al prossimo Europeo vista la terza-quarta fascia da cui partiremo. Ciononostante, sarebbe riduttivo etichettare già da ora l’Italia come una squadra non competitiva per la vittoria finale. In match secchi come quelli a eliminazione diretta, l’esperienza internazionale dei veterani e la spensieratezza di giovani talenti possono rivelarsi armi preziose. In più il ct Spalletti avrà modo, grazie al tempo a disposizione in quelle settimane, di plasmare il gruppo in vista della competizione.

Perché come insegna la storia degli Europei, il pronostico può sempre essere ribaltato: lo sanno bene le sorprendenti vincitrici del passato, dalla Grecia alla Danimarca. L’Italia ci sarà, e non parte sicuramente sconfitta.

A proposito di Cristian La Rosa

Cristian La Rosa. Classe ’76, ama il calcio e lo sport in generale. Segue con passione il calcio internazionale e ha collaborato con alcuni web magazine. È il fondatore, ideatore ed editore.

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