Il 5 marzo la Formula 1 riaccende i motori, in Bahrain. Proprio nel deserto, un anno fa, la massima serie dava il via ad una nuova era e a nuove speranze. Per la Ferrari, il 2022 voleva dire “tornare ad esserci”…
Un anno dopo, aspettative diverse. Il 5 marzo la nuova stagione di Formula 1 prenderà il via, tra le curve del deserto. Ma la Ferrari, stavolta, non è solo chiamata a vincere qualche Gran Premio…
Il 20 marzo del 2022, sempre in Bahrain, la Formula 1 riaccendeva i motori. Lo faceva sotto i riflettori della curiosità, dello stupore, della rivoluzione. Di quella nuova era che avrebbe rappresentato un nuovo punto di partenza, impaziente di vedere se “i forti” del 2021 sarebbero stati ancora “i più forti”.
Dallo spegnimento dei semafori, qualcosa è stato chiaro sin da subito: non vedere quella freccia argentea riprendersi il dominio, ha fatto spazio alle speranze rosse. Nessun tifoso, dopo i test prestagionali, avrebbe firmato per una vittoria, figuriamoci per una doppietta.
Una vittoria attesa per 903 giorni. Un numero spaventoso che, quella notte a Sakhir, sembrava aver ridotto ogni distacco dai sogni iridati. “La Ferrari è tornata”, “La Ferrari è la vettura da battere”, “La Ferrari è temibile”, “E’ sfida Verstappen-Leclerc”.
Questi erano – più o meno – i titoli dopo i primi Gran Premi. Quelli in cui la Red Bull era addirittura sparita. Quelli in cui la F1-75 era un’astronave rossa pronta a scoprire nuovi mondi vittoriosi, con i suoi due piloti giovani e talentuosi. Una coppia che, però, se mal gestita, può risultate un danno più che un guadagno. Una coppia che, però, se non messa in condizione di mettersi al volante di una monoposto affidabile gestita da scelte strategiche affidabili, non può portare il risultato tanto ambito.
Quei 903 giorni di attesa, oggi, alla vigilia del primo Gran Premio della stagione 2023, valgono 16 anni.
Anno 2007. Interlagos. Kimi Raikkonen che la spunta su Alonso ed Hamilton. L’Iceman della Formula 1 che regala il titolo a Maranello, dopo le due stagioni firmate dal Principe delle Asturie. Poi, nulla.
Occasioni perse, sfumate, un po’ sfortunate. Sconfitte, vittorie, ancora sconfitte. Errori, pressioni, illusioni. Ma dopo un 2022 così, nessuno si aspetta che la Rossa conquisti “solo” qualche vittoria. Nessuno dei suoi più fedeli tifosi può pensare che con SF-23 si faccia un altro passo indietro.
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Ad oggi, le pretese sono molto più alte, non ci sono più scuse. Ora, sta tutto alla Ferrari. Il suo destino, può scriverlo solo lei.