Abu Dhabi manda in archivio il mondiale 2022, il primo dell’ennesima nuova era della Formula 1. Senza titoli da assegnare, la gara ha offerto pochi ma importanti spunti da analizzare.
Prima, un dato statistico curioso: l’ultimo podio stagionale (Verstappen, Leclerc e Sainz) rispecchia la classifica finale del mondiale.
Max Verstappen non ha dovuto faticare per ottenere la vittoria numero 15 in stagione con cui ha ritoccato ulteriormente il record che già gli apparteneva: aveva margine. Ampio considerando che nel suo giro più veloce personale ha rimediato un secondo (1:28.391 – 1:29.392) da Lando Norris.
La Ferrari ha chiuso in seconda posizione sia nel Campionato del mondo piloti sia in quello dei Costruttori. Missione compiuta, dunque, anche se le 5 vittorie auspicate nell’inverno da Charles Leclerc non sono arrivate: il bilancio complessivo della Ferrari F1-75 recita 4 vittorie, 12 pole (Trofeo Pole Fia) e 5 giri più veloci.
A proposito del pilota monegasco, rispolverando l’epica rubrica gialappiana ‘Ipse dixit’, è doveroso citare la dichiarazione rilasciata in data 28 luglio 2022, ovvero 4 giorni dopo l’errore fatale al Paul Ricard: “Possiamo vincerle tutte”.
Da quel momento la Ferrari ha conquistato zero vittorie, 3 secondi e 6 terzi posti (oltre ad un secondo posto di Carlos Sainz nella sprint race in Brasile).
Sulla posizione di Mattia Binotto continuano a rimanere assordanti i rumors nonostante il comunicato stampa della Ferrari: niente di anomalo se si pensa al precedente licenziamento, quello di Maurizio Arrivabene, ufficializzato nei primi giorni del 2019.
Dal momento in cui ha annunciato il ritiro – nel week end del gp di Francia – Sebastian Vettel ha disputato una notevole seconda parte di stagione e anche ad Abu Dhabi è riuscito ad arpionare un punto nonostante la strategia autolesionista di Aston Martin.
Un punto, come al debutto nell’ormai lontano gp degli Usa 2007 su Bmw Sauber quando arrivò ottavo: il cerchio si è chiuso. A tratti Seb è sembrato un pilota mentalmente ritrovato da Hockenheim 2018 e questo accresce i rimpianti perché, contrariamente all’augurio di Hamilton, difficilmente tornerà nel Circus.
Ha detto basta anche Nicholas Latifi che un giorno potrà sempre raccontare ai nipotini di aver deciso un campionato del mondo.
Fortunatamente ad Abu Dhabi quest’anno non si assegnava il titolo perché, evidentemente ispirato, l’ormai ex pilota della Williams ha proposto il bis con Mick Schumacher.
Amaro fine stagione anche per il figlio del Kaiser, appiedato ufficialmente da Haas per fare spazio al rientrante Nico Hulkenberg.
Sarà la pista a sancire il verdetto ma l’avvicendamento del team americano ha lasciato l’amaro in bocca a tanti e non soltanto per la suggestione del cognome: al netto di qualche incidente di troppo Schumi jr. ha mostrato di avere potenziale.
Cercherà di tornare già nel 2024 e con lui Daniel Ricciardo, reduce da un 2022 in cui è apparso il fantasma di se stesso.
Nel 2023 vedremo all’opera Logan Sargeant sulla Williams, Nick De Vries su Alpha Tauri e Oscar Piastri in McLaren: escludendo quest’ultimo, sicuro fenomeno, sugli altri due il giudizio è da scrivere.
Classifiche finali Campionato del Mondo Formula 1 2022
Piloti
1° Max Verstappen 454
2° Charles Leclerc 308
3° Sergio Perez 305
4° George Russell 275
6° Lewis Hamilton 240
7° Carlos Sainz 234
8° Lando Norris 122
9° Esteban Ocon 92
10°Fernando Alonso 81
11° Valtteri Bottas 49
12° Sebastian Vettel 37
13° Daniel Ricciardo 37
14 °Kevin Magnussen 25
15° Pierre Gasly 23
16° Lance Stroll 18
17° Yuki Tsunoda 12
18° Mick Schumacher 12
19° Guanyu Zhou 6
20° Alexander Albon 4
21° Nyck de Vries 2
22° Nicholas Latifi 2
23° Nico Hulkenberg 0
Costruttori
1° Red Bull 759
2° Ferrari 554
3° Mercedes 515
4° Alpine 173
5° McLaren 159
6° Alfa Romeo 55
7° Aston Martin 55
8° Haas 37
9° AlphaTauri 35
10° Williams 8