A quarant’anni di distanza dalla sua ultima apparizione, Las Vegas annuncia il suo ritorno in Formula 1 a partire dal 2023. La sua storia, racchiusa nelle edizioni del 1981 e 1982, è stata decisiva per l’albo d’oro dei campioni del mondo della massima serie. Ma, nell’anno in cui Keke Rosberg diventa campione del mondo, un talentuoso quanto giovane pilota italiano firma il suo primo successo in carriera…
Las Vegas, sabato 25 settembre 1982. Gli sguardi, gli applausi, i sorrisi, sono tutti rivolti a un giovane ragazzo che coglie la prima vittoria in carriera alla sua seconda stagione tra i grandi della Formula 1. Lo fa nel giorno di Keke, nel giorno della Coppa Costruttori per la Ferrari, nell’ultimo giorno di un campionato tragico, imprevedibile, difficile. Lo fa alla guida di un mezzo a digiuno di successi da quattro anni.
Michele Alboreto, il milanese che conquista Las Vegas. Acclamato, celebrato da una corona d’alloro dorata che una splendida donna, icona musicale americana di quegli anni, gli appoggia sul capo, incorniciando il momento con un euforico quanto tenero bacio.
Michele Alboreto, il milanese della Tyrrell alla ricerca di una soddisfazione, una grande soddisfazione, dopo un 1981 senza nemmeno un punto. La sua seconda stagione in Formula 1 aveva un bilancio decisamente migliore, con alcuni buoni piazzamenti e un podio. Mancava solo una cosa. La vittoria.
Il tracciato nella città del peccato è impegnativo, difficile, richiede una guida precisa. È ricavato dal parcheggio dell’omonimo hotel, il Caesars Palace: 3650 metri che si sviluppano in una pista fatta di curve. Troppe curve. E Michele, tra quelle curve, pare trovarsi bene. Si qualifica terzo, dopo aver brillato già nelle prove, alle spalle delle Renault turbo di e René Arnoux.
Sulla griglia di partenza dell’epilogo di una delle stagioni più tribolate di sempre, Keke Rosberg e John Watson sono i principali contendenti al titolo di campione. E poi… c’è anche Niki Lauda, momentaneamente fuori dai giochi ma con la possibilità di poter trionfare: tutto dipende dall’esito di un ricorso sulla squalifica in Belgio che sarebbe arrivato solo a mondiale finito.
Nessuno, però, in questo trio, quel sabato, riuscì ad avere il passo giusto per vincere una corsa che sembrava essere un affare privato tra Alboreto e i due piloti Renault. Il guasto al propulsore della monoposto di Arnoux prima e i problemi di stabilità della vettura di Prost poi, lasciano via libera a Michele e alla sua Tyrrell. Finalmente, il giovane milanese, ce la fa. Vede per primo la bandiera a scacchi, lasciando Watson, a 27 secondi. Per l’inglese una seconda piazza non è sufficiente per impedire che il titolo vada nelle mani del baffo biondo della Williams, quinto.
Sul podio, la festa è tutta per Michele, che sventola il tricolore mentre Diana Ross si avvicina. Pronta a sigillare quel giorno perfetto, quel momento perfetto, con un bacio da film…