Il Natale: un giorno magico, dove tutto si ferma per essere avvolto dall’affetto di chi ci è più caro. Dove tutto, con un po’ di malinconia e un po’ di cuore in più, diventa più caldo. Dall’atmosfera, alle luci, alla musica, alla quantità infinita di cibo che ci passa davanti, ai regali. Ed è così anche per i piloti di Formula 1: cosa desiderano e cosa troveranno, loro, sotto l’albero?
Ed eccoci qui. Ci siamo. Anche questo Natale è arrivato, veloce, all’improvviso, nonostante il 2023 sia stato così “pieno”. Lo è stato per tutti, nel bene e nel male, e sarà che arriva sempre a pochi giorni dall’inizio di un nuovo anno, ma ci troviamo sempre a fare i conti con ciò che è stato e ciò che vorremmo che fosse. Mettiamola da parte, però, quella malinconia che – chissà perché – ci fa sempre compagnia, oggi più del solito. Immaginiamo di sentire la voce di Mariah Carey, immaginiamoci una grossa tavolata. Grossa perché è composta da almeno venti persone. Venti ragazzi, uomini, che nella vita fanno i piloti di Formula 1. E che ora, devono scartare il proprio regalo.
Chi comincia? Max. Per lui, un numero quattro con delle cuffie e un microfono: la speranza di un quarto titolo e la voglia di essere sempre lui a salire sul gradino più alto del podio per non porre fine a quello che Lando Norris ha definito “il podcast di Max”. Perez trova del pepe. Quello necessario per risalire un po’ la china dopo un 2023, nonostante il secondo posto ottenuto nella classifica piloti, decisamente negativo.
Per Lewis ecco il calendario del 2014. L’inizio del dominio che Mercedes deve ritrovare per consentirgli una chiusura di carriera perfetta, anche se quasi impossibile: la conquista dell’ottavo sigillo. Russell e la camomilla: per spazzare via quell’atipico nervosismo che ha manifestato durante la stagione. Leclerc trova il modellino della Ferrari F1 2000, la monoposto che segnò l’inizio dell’era Schumacher dopo cinque stagioni del tedesco a Maranello. Per Sainz, un sorriso. Quello che spera possa portare sempre durante il 2024.
Tocca a Norris, per lui un trofeo da primo classificato. Mentre Piastri… Beh stesso trofeo ma con forme differenti. Per Fernando, la costanza. Vestita di verde Aston Martin. Per Stroll, una piccola riproduzione di Alonso per ricordarsi di copiarne o quasi le prestazioni in pista. Ricciardo trova una cornetta del telefono: quella di una fatidica “chiamata” ai piani alti. Tsunoda, l’occasione di fare bene. Bottas, un calendario in mezzo alla natura ma con lui vestito della tuta da pilota.
Albon, un podio. Sargeant, dei punti, magari non solo alla gara di casa. Zhou, una monoposto competitiva Magnussen e Hulkenberg, la top ten. Ocon, meno errori; Gasly, un compagno fedele. E voi, appassionati di Formula 1, che regalo vorreste trovare sotto l’albero in attesa del 2024?