Domenica la Formula 1 non corre ma il cuore di tifosi è già proiettato sulla gara di Imola, nuovamente in presenza di pubblico, che mancava dal 2006.
La classifica vede nettamente al comando Charles Leclerc con 71 punti, frutto di due vittorie e un secondo posto, davanti ad un coriaceo George Russell (Mercedes) a 37. Per trovare il campione del mondo in carica, Max Verstappen, occorre scivolare fino al 6° posto a quota 25: il suo bilancio recita una vittoria in Arabia Saudita e due ritiri.
Mondiale già finito?
Con 20 gare ancora da disputare è alquanto improbabile, inoltre nella storia della Formula 1 per ben sei volte un pilota con due ritiri su tre è riuscito a ribaltare l’esito finale.
1964 – Dopo 3 gare Jim Clark su Lotus è in testa con 21 punti, uno in più di Graham Hill che guida la BRM. Il futuro campione del mondo John Surtees è ottavo con appena 6 punti (ritirato a Monaco, secondo in Olanda e ritirato in Belgio) e non andrà meglio in Francia, quarto appuntamento e nuovo ritiro. Eppure a Città del Messico, teatro della decima e ultima sfida stagionale il ferrarista si laurea campione del mondo (agevolato dal compagno di scuderia Lorenzo Bandini) con 40 punti: Hill ne aveva totalizzati 41 ma deve scartarne due.
Clark, sfortunatissimo, chiude terzo a 32 punti.
1970 – La stagione parte male per Jochen Rindt, ritirato a Kyalami e a Jarama. A Monaco inizia la sua ascesa grazie ad un errore di Jack Brabham all’ultima curva dell’ultimo giro che gli consegna la vittoria. Nuovo stop in Belgio, poi l’austriaco e la sua Lotus inanellano un leggendario poker: Olanda, Francia, Gran Bretagna e Germania. L’epilogo è atroce: durante le qualifiche a Monza Rindt muore.
essuno riuscirà a fare meglio di lui, nè Jacky Ickx nè Clay Regazzoni che aveva esordito in Formula 1 con la Ferrari alla quinta gara in Olanda e chiuderà terzo alla fine del campionato!
1976 – Campione del mondo in carica su Ferrari, Niki Lauda riparte trionfalmente: primo in Brasile e Sudafrica, secondo a Long Beach. Per il suo futuro rivale, James Hunt, un secondo posto in Sudafrica e solo ritiri. L’incidente al Nurburgring il 1° agosto riapre un campionato che pareva già dell’austriaco il quale rientra a Monza dopo 42 giorni arrivando 4° per poi essere beffato dall’inglese al Fuji per appena un punto dopo 16 tappe.
1984 – Ancora Niki Lauda protagonista, stavolta su McLaren. Una partenza di stagione complicata (ritirato in Brasile, primo in Sudafrica e ritirato a Zolder) mentre il compagno Alain Prost parte come un fulmine facendo primo, secondo e ritirato. Anche in quell’anno Imola è il 4° appuntamento: Prost vince, Lauda si ritira e la classifica recita 24 a 9. Dopo 16 gare finirà 72 a 71.5, minor distacco della storia della Formula 1.
1985 – Ancora scottato dagli epiloghi delle due stagioni precedenti, Prost trionfa in Brasile, gara inaugurale. I contrattempi sono dietro l’angolo: si ritira in Portogallo nel giorno della prima vittoria di Ayrton Senna e vince a Imola salvo venire squalificato per via della vettura sottopeso. Le prime 3 gare illudono che possa essere un derby italiano tra Alboreto su Ferrari e De Angelis su Lotus: Michele è secondo con 12 punti (secondo in Brasile e Portogallo, ritirato a Imola), Elio addirittura capo classifica con 16 punti. Sarà in realtà triello fino a metà stagione, poi in Gran Bretagna Prost vince davanti ad Alboreto mentre De Angelis non marca punti e si stacca. Dopo 16 gare Prost è campione del mondo per la prima volta, 76 punti totalizzati di cui 73 validi, 20 più di Alboreto e addirittura 40 più di De Angelis scivolato al quinto posto finale.
1999 – Mika Hakkinen si presenta in Australia con il numero 1 sulla sua McLaren MP4/14, vettura tanto veloce quanto spesso inaffidabile. Si ritira in Australia, vince in Brasile e non termina la gara a Imola. Dopo 3 gare la classifica vede primo Michael Schumacher con 16 punti davanti al compagno di squadra Eddie Irvine con 12 e il finlandese fermo a quota 10. Sembra ripetersi la sfida tra Michael e Mika ma l’incidente di Silverstone e la magica estate di Eddie regalano un finale di stagione mozzafiato. A Suzuka, dopo 16 gare, Mika fa il bis per appena due punti (76 a 74).