Flashback 1995 / 1996: Nel segno di George Weah

La stagione 1995-1996 vide il Milan di Capello ottenere il quarto scudetto in cinque anni grazie alle prodezze dell’attaccante liberiano

L’estate 1995 partì all’insegna dei grandi acquisti, con la prima Inter di Massimo Moratti che modificò la rosa e compra Ince, Roberto Carlos, Ganz, Carbone e Javier Zanetti, mentre il Milan si “accontentò” di Weah e Roberto Baggio. La Juventus campione in carica prese dalla Sampdoria Lombardo e Jugovic, mentre le romane non alterarono più di tanto la loro rosa, con i biancocelesti che lanciarono Alessandro Nesta, mentre i capitolini si affidarono al giovane Francesco Totti. Il Parma e la Fiorentina pensarono in grande, in particolar modo gli emiliani che puntarono allo scudetto grazie all’acquisto di Hristo Stoichkov.

Il campionato partì subito all’insegna del Milan, ma proprio la squadra di Nevio Scala tenne testa fino a metà novembre, quando poi i rossoneri si distaccarono; mentre la Juve fece un inizio incerto, l’Inter dovette ricorrere subito al cambio tecnico dopo la clamorosa sconfitta subita a Napoli, con Ottavio Bianchi sostituito prima di Suarez, poi dall’inglese Hodgson. Nel frattempo il girone di andata si concluse con la formazione di Capello campione d’inverno (a +1 sulla Fiorentina) e George Weah pallone d’oro.

Nel ritorno il Diavolo prese definitivamente il largo approfittando del calo dei viola, nonostante un grande Batistuta, e del Parma, che lanciò Buffon e Filippo Inzaghi, mentre a nulla valse la rimonta bianconera. Il 28 Aprile 1996, grazie al 3-1 inflitto contro la squadra toscana, il Milan si aggiudicò ufficialmente il quindicesimo scudetto (il quarto in cinque anni) e salutò Fabio Capello, mentre diedero l’addio Tassotti e Donadoni, anche se quest’ultimo ritornerà a rivestire la maglia rossonera. Al secondo posto trovammo la Juve campione d’Europa, mentre al terzo ci furono a pari merito Lazio e Fiorentina, con i viola che vinsero la Coppa Italia. La Roma, nonostante un inizio da incubo, riuscì con un grande finale di stagione ad agguantare il quinto posto, scavalcando il deludente Parma di Stoichkov, che si rivelò essere una meteora. La prima Inter di Moratti arrivò settima al termine di un’annata travagliata, ma salvata dalla vittoria della Champions dei bianconeri che servì come ciambella di salvataggio per la qualificazione in Coppa Uefa.

In coda retrocedettero Padova, Cremonese e a sorpresa Torino e il Bari del capocannoniere Igor Protti, arrivato in vetta assieme a Beppe Signori della Lazio con 24 reti. Da segnalare l’ottimo campionato di Vicenza, Piacenza e Udinese, mentre il Cagliari, inizialmente guidato di Trapattoni, si salvò solo grazie a Bruno Giorgi.

La sentenza Bosman

Nel dicembre 1995 accadde un fatto che rivoluzionò completamente il trattamento dei calciatori all’interno del calciomercato. La vicenda ebbe come protagonista Jean-Marc Bosman che, nonostante il contratto scaduto, non poté trasferirsi al Dunkerque e finì addirittura fuori rosa per scelta tecnica da parte dello Standard Liegi. A quel punto il calciatore belga decise di ricorrere per via giudiziaria e la Corte sancì una nuova norma, dove i calciatori in scadenza di contratto poterono trasferirsi gratuitamente ad un’altra squadra che faceva parte dell’Unione Europea. In pratica, il giocatore diventò proprietario del suo cartellino.

Sentenza Bosman
Jean-Marc Bosman. (foto: tuttomercatoweb.com)

Questa vicenda, ribattezzata come “Sentenza Bosman”, ebbe ripercussioni in Italia, con i calciatori che minacciarono più volte atti di protesta. Infatti, l’AIC dichiarò lo sciopero a metà marzo, facendo rinviare la ventiseiesima giornata del massimo campionato. Fu il primo caso (e come si vedrà in futuro non ultimo) dove un turno di Serie A non venne giocato per questa motivazione.

L’esordio di un predestinato

Il 19 Novembre 1995 si giocò al Tardini lo scontro diretto tra Parma e Milan, entrambe in vetta alla classifica e in cerca dello scudetto. Nella formazione emiliana però ci fu l’emergenza portieri dato che si fecero male sia Bucci, sia Nista; allora Nevio Scala decise di rischiare Gianluigi Buffon, diciasettenne estremo difensore che brillò nella primavera parmigiana. La mossa fu vincente e, nonostante l’esordio, il nipote di Lorenzo (grande portiere degli anni ’50) dimostrò tutta la sua sicurezza.

Buffon
Gianluigi Buffon ferma Roberto Baggio e il Milan alla sua prima gara in Serie A. (foto: calciatoribrutti.com)

Da applausi l’intervento prodigioso che compì nella ripresa su Marco Simone, mentre a tempo quasi scaduto salvò la sua squadra fermando George Weah, lanciatissimo verso la rete. La gara terminò 0-0 e tutti al Tardini si accorsero che da lì a poco sarebbe nata una stella che avrebbe vinto quasi tutto, diventando uno dei migliori portieri del nuovo millennio. Lo scudetto finì sulle maglie rossonere, mentre il Parma disputò un’annata deludente, ma l’esordio di Buffon diventò importante già nella stagione successiva, quando arrivò in panchina Carlo Ancelotti.

A proposito di Giuseppe Ieno

28 anni, laureato nella facoltà di scienze dell'educazione di Parma, tifosissimo del Milan, ama seguire il calcio in generale ed è un grande appassionato di wrestling

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