Gabriel Omar Batistuta, cinquant’anni da Re Leone

Oggi, leggendo qua e là notizie online, mi è caduto l’occhio su una foto che ritraeva un calciatore esultare mimando una mitraglia, il suo nome è Gabriel Omar Batistuta.

Calcio, Storie, History Sport, Gabriel Omar Batistuta / Nemmeno una settimana fa Fabio Quagliarella, attaccante blucerchiato, ebbe modo di eguagliare il record di Gabriel Batistuta che resisteva dal 1995 in Serie A; undici partite consecutive a segno.

Quest’oggi che il Re Leone, uno dei suoi due soprannomi oltre a Batigol, ha compiuto 50 anni esatti un turbinio di ricordi e nostalgia mi ha assalito: così ho deciso di rinfrescarvi la memoria su qualche aneddoto del passato.

Gabriel Batistuta nacque il 1 febbraio 1969 ad Avellaneda e crebbe nelle giovanili del Newell’s Old Boys con il quale segnò i suoi primi gol da professionista prima di passare al River Plate.

Fu uno dei pochissimi argentini che dopo aver giocato per i Millonarios passò ai rivali del Boca Juniors, coi quali cominciò a mettersi in mostra segnando 13 gol in 30 presenze e vincendo il campionato.

Dopo la vittoriosa Copa América in nazionale, nell’estate del 1991 giunse in Italia, acquistato dalla Fiorentina di Cecchi Gori, per 12 miliardi delle vecchie lire.

Con la maglia viola restò ben 9 stagioni, vincendo una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana, senza però conquistare lo scudetto che sfiorò solo nel 1998/99 sotto la guida di Trapattoni.

Quello fu il suo anno migliore, escluso il 1994/95 nel quale stabilì il record di gol in giornate consecutive nel campionato (11), ma un suo infortunio nel girone di ritorno compromise il cammino dei viola.

Con 152 gol è il miglior marcatore della Fiorentina in A e con 184 reti totali occupa la 12esima posizione tra i migliori marcatori di sempre nel campionato italiano.

Le restanti marcature le mise a segno nei tre anni con la Roma, che lo acquistò nel 2000 per 70 miliardi, dove riuscì finalmente a vincere il campionato insieme a Totti, Delvecchio e Montella.

Dopo aver conquistato la sua seconda Supercoppa, proprio ai danni della Fiorentina agli albori della stagione 2001/02, iniziò il lento declino dovuto, oltre che alle 33 primavere, ai molti infortuni.

Svernò gli ultimi due anni in Qatar, dove vinse il titolo di capocannoniere dopo quello vinto in Italia, prima di appendere le scarpe al chiodo ormai minato nel fisico.

Raggiunse i 300 gol da professionista e lasciò un gran ricordo ovunque abbia giocato; le sue esultanze sono ancora ben vive nella memoria di chi, come me, è ormai prossimo ai quaranta…

A proposito di Andrea Restelli

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