Glielo aveva promesso Valentino: sì, verremo a Lisbona a renderti onore caro capitano!
Ferreira, capitano del Portogallo e del Benfica, aveva ottenuto questa promessa da Mazzola a margine della partita disputata lo scorso 11 febbraio tra la nazionale italiana e quella lusitana. Gli azzurri s’imposero per 4-1 (a segno anche Mazzola) e a fine partita Ferreira comunicó al capitano granata l’intenzione a fine stagione di ritirarsi ma di voler concludere la gloriosa carriera con una festa. Festa alla quale avrebbe voluto invitare i Campioni d’Italia per rendere indimenticabile la giornata.
Tutta la giornata di ieri, martedì 3 maggio 1949 (data che rimarrà negli annali per questo incontro amichevole tra due squadre sublimi), é stata dedicata al grande Ferreira: sin dalle prime luci del mattino, nelle vie che costeggiano l’Estadio Nacional (casa del Benfica), non vi era gente che non parlasse della partita in programma al pomeriggio e che non facesse trasparire l’emozione e l’eccitamento scaturiti dal vedere, da lì a poche ore, i Campioni italiani scendere in campo contro gli idoli locali.
Anche in tribuna stampa l’emozione si é fatta contagiosa sin da un paio d’ore prima del fischio d’inizio: al vostro inviato, come agli altri due corrispondenti italiani presenti, i colleghi locali li hanno subissati di domande su questa gran squadra che é il Torino. Vi é stato addirittura un cronista di ‘Bola’ che mi ha confidato che secondo lui, stando alle gesta narrate dalle colonne dei quotidiani italiani (che si fa spedire in Portogallo da un amico residente a Rovigo da quando l’Italia é una Repubblica), non vi é nessuna altra squadra in Europa che sia all’altezza di questo Torino!
La partita
Queste le formazioni scelte dai due allenatori:
BENFICA: Contreros (Machado), Jacinto, Fernandes, Morira, Felix, Ferreira, Corona (Batista), Arsenio, Espiritosanto (Julio), Melao, Rogerio.
TORINO: Bagicalupo, Ballarin, Martelli, Grezar, Rigamonti, Castigliano (Fadini), Menti, Loik, Gabetto (Bongiorni), Mazzola, Ossola.
Il Torino si portava in vantaggio dopo meno di dieci minuti con il goal del numero undici Ossola ma, forse attenendosi troppo allo spirito amichevole dell’incontro, si faceva rimontare e superare dai lusitani. Dopo appena quattro minuti però Bongiorni (subentrato presto ad un Gabetto acciaccato) trovava il nuovo pareggio. Ma nemmeno due minuti dopo il Benfica trovava la terza realizzazione con Melao, autore di una doppietta, che chiudeva la prima frazione di gioco sul risultato di tre reti a due per i padroni di casa.
La ripresa si apriva su ritmi più blandi, quasi vacanzieri, fino a quando i granata, intorno alla metà del tempo, decisero di alzare il ritmo, perché sì che si é qui per onorare il capitano Ferreira ma anche il risultato é importante!
Purtroppo però risultavano sterili tutti gli attacchi degli italiani, che come il mare dell’Algarve andavano a schiantarsi sempre contro gli scogli della difesa portoghese. Addirittura, a causa di un Torino un po’ troppo sbilanciato in avanti alla ricerca del goal del pareggio, i padroni di casa trovavano la quarta rete.
A pochi minuti dalla fine, un Valentino Mazzola mai domo e con le maniche granata rimboccate sino all’altezza dei gomiti, veniva atterrato all’interno dell’area di rigore del Benfica e l’arbitro Pearce indicava il dischetto del rigore. Dagli undici metri Romeo Menti sigillava la terza realizzazione torinista, che sarebbe divenuta da lì a poco anche l’ultima realizzazione dell’incontro.
Tabellino dell’incontro
BENFICA-TORINO 4-3
Arbitro: Pearce (ENG)
RETI: pt 9′ Ossola (T), 23′ e 39′ Melao (B),33′ Arsenio (B), 37′ Bongiorni (T), st 40′ Rogerio (B), 44′ Menti rig. (T)
Note finali
A scudetto già conquistato, una sconfitta in campo internazionale poche tracce lascerà nello spirito dei giocatori granata. Giocatori che, bisogna riconoscerlo, hanno interpretato questa partita come una passerella, preoccupandosi forse più di far divertire il pubblico presente (l’Estadio Nacional risultava esaurito in ogni ordine di posto) che di ottenere un risultato positivo.
Quest’oggi é previsto il ritorno in Italia in aereo, un bimotore Fiat che ha già accompagnato squadra e stampa all’andata. Dopo lo scalo a Barcellona l’aereo proseguirà per Milano, anche se sembra che la dirigenza granata abbia chiesto alla compagnia aerea Ali di cambiare programma e far atterrare l’aereo direttamente a Torino, così di evitare alla squadra il viaggio in pullman dal capoluogo lombardo a quello piemontese.
In ogni caso, attorno alle 17,15-17,30 l’aereo atterrerà in Italia e domani, mercoledì 4 maggio 1949, al Filadelfia riprenderanno gli allenamenti della squadra. Gli allenamenti di questo grande, Grande Torino.
Di Davide Ravan