Vikash Dhorasoo ai tempi del Milan

Angolo libri; Con il piede giusto, l’autobiografia di Dhorasoo

”Volevo giocare a calcio, anche se questo avrebbe potuto portarmi ad avere a che fare con uomini che la mia morale disapprova, o con cui non ho quasi nulla da spartire. Avrei giocato a calcio persino per la setta di Moon in Corea del Sud, o addirittura per Berlusconi. Avrei potuto, sì. Meglio ancora: l’ho fatto”.

Si presenta così Vikash Dhorasoo nella sua autobiografia uscita in Italia lo scorso 31 ottobre (66thand2nd l’editore, garanzia di qualità) con il titolo “Con il piede giusto”.

E’ un libro onesto, nel quale l’ex centrocampista del Milan non si risparmia e non risparmia nessuno: critiche ed elogi a sé stesso e ad allenatori, presidenti, dirigenti, compagni, amici e chiunque l’abbia accompagnato nella sua vita calcistica. Partendo dal quartiere Craucriauville, periferia di Le Havre, Dhorasoo ci parla della sua vita, scandita sin dai primi anni dal calcio, prima giocato nello spiazzo davanti al palazzone popolare che gli faceva da casa, poi nelle giovanili dell’Hac (sigla del Le Havre), nella prima squadra e via poi verso Lione, Bordeaux, Milano e Parigi.

Nel libro il calcio è usato come pretesto per parlare di tutto ciò che ci riguarda ogni giorno, dalla vita di quartiere alla nostra coscienza politica, e di quanto il calcio per lui, figlio di immigrati mauriziani, sia stato riscatto sociale. Si alternano pagine nelle quali ci vengono ricordate partite per la sua carriera fondamentali ad altre dove il protagonista è il Dhorasoo uomo e non calciatore, dove il fatto di essere mulatto gli chiudeva le porte delle discoteche, lo faceva fermare dalla polizia per strada o lo rendeva bersaglio dei neofascisti francesi durante gli anni delle superiori.

Dhorasoo è molto obbiettivo: della sua esperienza a Milano dice che era impossibile per lui giocare di più di quanto Ancelotti l’abbia fatto giocare, perché nonostante lui si consideri un ottimo giocatore a Milanello si è trovato a confrontarsi con una generazione di fenomeni (faceva parte di quel Milan sconfitto incredibilmente ad Istanbul) dai quali poteva solo imparare. Uno dei suoi ricordi più belli legati all’esperienza milanese riguarda una partitella di fine allenamento giocato a campo ridotto e finita zero a zero. Al rientro negli spogliatoi Seedorf guardandolo disse: “Che partita ragazzi, che ritmo!”. E’ in quel momento che Vikash Dhorasoo si è sentito un giocatore del Milan e si è scoperto orgoglioso di far parte di quel gruppo, anche se solo come comprimario.

Ci viene raccontato poi anche il suo licenziamento dal Psg e delle sue responsabilità in questa occasione; del provino al Fulham terminato con un infortunio, l’ennesimo, alla caviglia; del contratto firmato a luglio 2007 con il Livorno e la fuga dalla città labronica qualche mese dopo, senza che nessuno della società sapesse nulla della sua decisione di tornarsene a casa; della sua nuova vita nel poker; del Dhorasoo filmaker, scrittore, opinionista…

Un Dhorasoo che agli occhi di noi italiani, al termine di questa lettura, sarà considerato meglio come scrittore che come calciatore.

Libro fortemente consigliato.

Formato libro: cartaceo

Titolo: Con il piede giusto

Editore: 66thand2nd

Anno: 2018

Pagine: 147

Prezzo: 15 euro

 

Di Davide Ravan

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