Credit: Genovaquotidiana.com

Ciao Christian La Fauci, ragazzo Rossoblu

Quando arrivi sul cavatappi dell’A7 sei già a Genova.
Il mare ancora non lo vedi, devi pazientare ancora qualche chilometro, ma lo senti. Lo percepisci.
Entrando in città ti fai catturare l’occhio dalla Lanterna, simbolo superbo.

Poi sei al porto, con tutta la sua umanità fatta di viaggiatori e di camalli che incrociano le braccia dinanzi a una nave da caricare di armi destinate all’Arabia Saudita.
Ti sposti nei caruggi a bere corochinato e bianchini. A sentire dei “Belìn” lunghi dei discorsi interi e delle bestemmie al gusto di sigaretta.

Poi c’è Marassi. Carcere e stadio. Ma soprattutto quartiere.
Popolare, popoloso, verace. Riassumibile così: genovese.
Lo stadio è il simbolo maximo della divisione della città. Quella divisione che la si nota ovunque: sui pali della luce, sui muri, sugli scooter, sui caschi, nelle famiglie.
Tutto confluisce poi lì. Alcuni vanno in Sud. Altri proseguono verso la Nord.

Sampdoria e Genoa colonizzano le menti, riempiono i cervelli.
Troppo spesso brutte negli ultimi anni, antidive per eccellenza di un calcio che punta all’estetica più che alla sostanza.

A Marassi ci abita Christian Lafauci.
O meglio, ci abitava.

Christian ha lasciato pochi giorni fa questo mondo. Lo ha fatto in punta di piedi, in un silenzio totale. Totale come il calcio di Johan Cruijff che amava.
Però c’è un qualcosa che lo differenzia da tanti altri sfortunati che si vedono costretti a passare la linea: Christian ha lasciato delle impronte su questa Terra.

Sono i suoi libri.

Tutti dedicati al calcio e a chi lo ha reso grande.

Da buon genoano – ed essere più genoano di Christian era veramente difficile – guardava con amore Oltremanica. E questo amore ha deciso di condividerlo narrandocelo nei suoi libri, di condividerlo con chi come lui mastica pane e calcio tutti i giorni ma che non ha la sua bravura nel mettere nero su bianco i pensieri.

Christian ha pubblicato diversi libri con Urbone Publishing, ormai da anni punto di riferimento della letteratura calcistica in Italia, che potete trovare in tutte le librerie e in tutti gli store online. Se non avete avuto modo di leggere nulla di suo fino a oggi non è tardi per rimediare.

Se poi voleste sapere che persona era Christian non vi resta che farvi un giro su Facebook. Dagli altri scrittori di Urbone e non solo ai ragazzi della Nord; dagli amici francesi a Gli Statuto fino ad arrivare ai suoi semplici lettori, non vi è persona che non gli abbia dedicato un pensiero delicato ma pieno di tristezza.

Avremmo preferito continuare a leggere la nostalgia per un calcio ormai passato che provarla per la tua scomparsa.

“Ciao Christian, ragazzo Rossoblu”.

A proposito di Cristian La Rosa

Cristian La Rosa. Classe ’76, ama il calcio e lo sport in generale. Segue con passione il calcio internazionale e ha collaborato con alcuni web magazine. È il fondatore, ideatore ed editore.

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