La stagione 79/80 vide i nerazzurri vincere quasi agevolmente il dodicesimo scudetto all’interno di un’annata poco felice per il calcio italiano Dopo aver conquistato lo scudetto della stella, Gianni Rivera e Nils Liedholm lasciarono il Milan con i rossoneri che si affidarono all’emergente Giacomini. Il mercato dell’estate 1979 fu piuttosto povero, con molte grandi che si dovettero accontentare di giovani interessanti, come Ancelotti alla Roma e Mozzini all’Inter. I due veri colpi di mercato furono l’acquisto di Paolo Rossi al Perugia (in prestito) e il ritorno a Bologna di Beppe Savoldi. La stagione iniziò subito nel segno dell’Inter che, dopo …
Leggi di piùAccadde oggi: il Torino ribalta la Juventus e Di Canio stende il Milan
27 marzo, una data che evoca due partite da ricordare in Serie A di Stefano Ravaglia Il giorno in cui tanti Davide batterono Golia. Sono passati tanti anni, ma la memoria calcistica impone di ricordare. Il 27 marzo, una data da cerchiare per due significative imprese griffate Torino e Napoli, che finirono per beffare le più grande: Milan e Juventus. I DUE MINUTI GRANATA 27 marzo 1983, Comunale di Torino. La Juventus battaglia con la Roma per lo scudetto, e deve affrontare il Torino nel derby che aveva già fatto suo all’andata, con una rete di Platini. E’ la Juventus …
Leggi di piùIntervista a Davide Ravan: l’autore ci racconta il suo ultimo libro “Il Calcio è del Popolo”
Nel suo secondo libro descrive la geografia del calcio popolare in Italia, tra storie e interviste ai protagonisti. Non manca un focus ad altre realtà europee. Il calcio moderno ci allontana sempre di più, rovinato dai diritti televisivi in una concezione spericolata del solo profitto tra sponsorizzazioni e contratti milionari. Un mondo che ha creato col passare degli anni soltanto disaffezione e disuguaglianza, tra un manipolo di potenti club europei intenti nel voler solo sfidarsi tra loro in una serie infinita e magari senza alcuna retrocessione. Gli esempi più lampanti di questo sistema sono la creazione di Champions ed Europa …
Leggi di piùFuji 1976 – Kojima: Hasemi ottiene il giro più veloce. Errore o vera gloria?
L’ultimo atto del Mondiale 1976, in una pista inondata di acqua, venne caratterizzato anche dal giro record di uno sconosciuto giapponese. Eppure in quella tornata venne sorpassato da tre vetture La stagione iridata 1976, nel bene o nel male, vide ancora una volta Niki Lauda come protagonista indiscusso. Il campione austriaco, nonostante la resa finale di Fuji, rese emozionante quel campionato a causa di una serie di avvenimenti che lo portarono dal trionfo certo alla beffa. Il campione o ‘computer’, come veniva definito da molti all’epoca, mostrò il suo lato umano, declinando sotto il diluvio del Monte Fuji la possibilità …
Leggi di piùLa storia del Clapton Football Club
Era l’agosto del 1877, tra le pozze d’acqua di Queensdown Road un ragazzo di nome W.R. Davies si ritrovò con un gruppo di amici a casa del padre, al numero 11 di Queensdown Road, nel quartiere di Clapton. Dall’incontro prese forma una piccola squadra, chiamata Downs Football Club, che un anno dopo mutò il nome in Clapton Football Club. Quei giovani di belle speranze fondarono quel club quasi per gioco, senza poter immaginare quello che sarebbe successo qualche anno dopo. Inizialmente i giocatori pagavano 5 scellini di tasca loro come quota per poter giocare con la squadra, mentre il club …
Leggi di piùIl campione che vinse la paura: tutto Lauda nel libro di Pino Casamassima
Centocinquanta pagine senza fronzoli per raccontare vita e imprese del pilota austriaco a quasi un anno dalla sua scomparsa di Stefano Ravaglia Non solo Nurburgring. Ossia il Nordschleife, 22 chilometri di pura follia, dove quasi ci avrebbe rimesso le penne il 1 agosto 1976, e dove molto probabilmente lasciò un Mondiale in più. Ma anche la sua meticolosità e freddezza, la rivalità con Hunt, trasbordata al cinema in un film di Ron Howard, Rush, che non gli è piaciuto troppo (“un’americanata: nemmeno a Lauda era andato troppo a genio”). E uno spaccato, straordinario, magari romantico ma certamente poco …
Leggi di piùLa carriera di Bobby Moore, l’America e quella sfida all’Inghilterra
Ripercorriamo le gesta di uno dei più grandi difensori di tutti i tempi, tra successi ed esperienze al quanto singolari: una su tutte la sfida all’Inghilterra con la maglia del Team USA. Secondo molti è il più grande giocatore di tutti i tempi; per Pelé è il più grande difensore che abbia mai incontrato, oltre ad essere un amico e un gentiluomo. Franz Beckenbauer è andato oltre, definendolo il “miglior difensore nella storia del calcio”. I più grandi di quell’epoca hanno sempre speso un complimento o raccontato un aneddoto nei riguardi di Bobby Moore, all’anagrafe Robert Frederick Chelsea Moore, leggenda …
Leggi di piùIl coronavirus colpisce anche Lorenzo Sanz, l’uomo del Real di fine secolo
Cinque anni di successi nazionali e internazionali sotto la sua guida, tra cui la Champions League ottenuta ai danni della Juventus di Stefano Ravaglia Il Real Madrid moderno, forse, è nato proprio sotto la sua gestione. Quello del presidente Ramon Mendoza, che pur aveva vinto tanto in Spagna (6 campionati, due coppe di Spagna, non era riuscito a riportare la Coppa dei Campioni al Bernabeu anche grazie allo 0-5 subito contro il Milan di Sacchi nel 1989. Aveva trovato una grande squadra sul suo cammino, e forse anche un po’ di sfortuna, nonostante in bacheca avesse messo anche una …
Leggi di piùLa leggenda del Nottingham Forest, Robin Hood Garibaldi e Brian Clough
La gente di Nottingham ha toccato il cielo con un dito molti anni or sono e nell’incredulità del tempo la storia è stata tramandata diventando leggenda. Sulle rive del fiume Trent si respira un’atmosfera d’altri tempi. In mezzo alla quiete e al silenzio assordante delle campagne della Contea di Nottingham sembra di udire ancora la melodia soave del liuto in legno di faggio dei menestrelli del tempo, che cantavano e raccontavano storie e leggende, come quella di Robin Hood, ambientata nella celeberrima Foresta di Sherwood, nei pressi del centro della città, a due passi dalla vecchia Market Square. La città di …
Leggi di piùVodka, Maradona e parate: storia di Hugo Gatti, “el loco”
Sgargiante nelle sue magliette, ha vissuto su entrambe le sponde il derby di Buenos Aires. Sempre sopra le righe, anche fuori dal campo. Un’icona di Stefano Ravaglia Personalmente, a me di stare in porta non è mai piaciuto. D’altronde il sogno di un bambino è quello di correre, segnare, esultare, vincere da protagonista, il massimo protagonista, ossia quello che segna il gol decisivo. Non era così per Hugo Orlando Gatti, classe 1944, nato il 19 agosto, in pratica un anno dopo altre due grandi conoscenze del pallone come Rivera e Rosato. A lui mica piaceva correre: meglio starsene in …
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