HISTORY SPORT

Perché il Cagliari è chiamato “Casteddu”?

Uno dei mantra (e, in epoca social, degli hashtag) preferiti dai tifosi del Cagliari è Forza Casteddu. Già, perché Casteddu è il nome con cui i sardi chiamano comunemente la squadra del loro capoluogo. Tanto che non è raro sentire gli ultras cagliaritani cantare «E dai Casteddu facci un gol». Qual è il motivo di questo soprannome? La spiegazione è semplice: Casteddu non è altro che la città di Cagliari in lingua sarda. Come facilmente intuibile, la parola “casteddu” è l’equivalente dell’italiano “castello”. La genesi di tale denominazione va ricercata nel XIII secolo. Sull’area dell’antica Karalis, gli allora dominatori pisani …

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Il rigore letale: il dramma sportivo del Deportivo La Coruna

I galiziani sono a un passo dal loro primo titolo: mentre il Barcellona, al Camp Nou, deve battere il Siviglia e sperare, al “Riazor” la palla non ne vuole sapere di entrare. E all’ultimo minuto…   di Stefano Ravaglia   Miroslav Dukic, come tutti coloro che sognano un giorno di giocare a calcio, lo avrà fatto almeno una volta. In un campetto, o in un cortile, con il suo pallone, avrà sistemato la sfera sull’asfalto immaginando di avere davanti una vera porta e intorno uno stadio effervescente in attesa della sua prodezza. “Questo è il calcio di rigore che può …

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Lassù a Belfast: Crusaders FC, i figli delle crociate

Rossoneri come il Milan, con elmetto e scudo sullo stemma. E quell’incrocio in Coppa dei Campioni con il grande Liverpool. di Stefano Ravaglia Belfast, Nord Irlanda. La visitai in una domenica d’estate di qualche anno fa. Pareva spettrale, forse perché il giorno della settimana non era proprio propizio. Nessuno in giro, e quei pochi, avevano lo sguardo torvo, all’ingresso di un pub. Non esattamente un posto dove far baldoria. Il Titanic fu creato qui, George Best è impresso su molti dei murales che decorano la città, e per i quali si organizzano anche dei tour guidati in taxi. Al 182 …

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Il calciatore con più gol nella storia? Non Pelè, ma Josef Bican

Sapevate che Pelè non ha davvero segnato più di 1000 reti? E che il giocatore con più gol nella storia è in realtà l’austro-cecoslovacco Josef Bican? Ogni appassionato lo sa: Edson Arantes do Nascimento, in arte Pelè, è il calciatore che ha realizzato più gol di sempre. Persino più di mille. Per la precisione, 1281. Sono scolpite nella memoria collettiva le immagini del “millesimo gol” (un rigore segnato con la maglia del suo Santos) e quelle dell’ultimo, in una gara d’addio tra i New York Cosmos (dove Pelè finì la carriera insieme ad altri grandi campioni come Beckenbauer e Chinaglia) …

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Storie; Il calcio é coscienza

Il 6 febbraio, la scorsa settimana, si é giocato a Barcellona il Clasico, Barcellona contro Real Madrid. Da sempre, o almeno da quando il calcio ha una sua propria memoria, questa é la sfida che scalda più gli animi politici nel Paese iberico. Certo, anche quando il Real sale a Bilbao non sono certo rose e fiori, ma la sfida con i blaugrana per le merengues é particolarmente sentita, in quanto oltre alle motivazioni politiche vi sono anche quelle sportive, con le squadre delle due capitali che si giocano ogni anno lo scettro nazionale. Oddio, sarà giusto chiamarle entrambe capitali? …

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Tenyo Minchev: il primo straniero del calcio sovietico

Nel 1989, in piena “perestrojka”, il Krylia Sovetov ingaggia il 35enne mediano bulgaro Tenyo Minchev: è il primo straniero del calcio sovietico! Nella primavera del 1989, l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche è in piena perestrojka. Le riforme mandate avanti dal Partito Comunista dell’Unione Sovietica, sotto la guida di Mikhail Gorbaciov (e con la consulenza, tra gli altri, dell’economista brianzolo Giancarlo Pallavicini) stanno cambiando i connotati del gigantesco Stato federale. Gradualmente e inesorabilmente. Le tipografie mandano alle stampe sempre più pubblicazioni diverse, grazie a una censura meno oppressiva. Le industrie possono ricavare dei veri profitti, vendendo autonomamente i prodotti in eccesso …

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Angolo libri; Football hooliganism

Bisogna che ce lo si dica subito: Football hooliganism. Calcio e violenza operaia, é un libro necessario. Perció da subito dovremmo ringraziare DeriveApprodi per averlo portato in Italia e Luca Benvenga per averlo tradotto. Il libro di John Clarke, uno dei primi studiosi ad occuparsi di hooliganismo negli anni ’70, ci fornisce un documento prezioso che ci aiuta a riscoprire le radici di questo movimento di ribellione giovanile, nato a cavallo dei ’60 e ’70 dello scorso secolo, evolutosi in seno alla working class britannica e trasformatosi di continuo negli anni e nei decenni. Il libro riporta alla luce le …

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Quando un gol costa una vita: il disastro di Ibrox del 1971

Il 2 gennaio un altro capitolo dell’Old Firm: finisce 1-1 con due gol negli ultimi due minuti. All’esterno, la calca e la morte di 66 persone sulla scalinata 13. di Stefano Ravaglia Colin Stein trascorse quattro anni al Rangers Glasgow. Vinse un campionato, una coppa di Scozia, due coppe di Lega, giocò in nazionale e nel 1969 segnò ben quattro reti a Cipro, unico scozzese a fare hat-trick sino al 2015, quando Fletcher segnò una tripletta a Gibilterra. Ma non avrebbe mai pensato che un suo gol, segnato in extremis al Celtic, nella partita delle partite, potesse costare la vita …

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Gabriel Omar Batistuta, cinquant’anni da Re Leone

Oggi, leggendo qua e là notizie online, mi è caduto l’occhio su una foto che ritraeva un calciatore esultare mimando una mitraglia, il suo nome è Gabriel Omar Batistuta. Calcio, Storie, History Sport, Gabriel Omar Batistuta / Nemmeno una settimana fa Fabio Quagliarella, attaccante blucerchiato, ebbe modo di eguagliare il record di Gabriel Batistuta che resisteva dal 1995 in Serie A; undici partite consecutive a segno. Quest’oggi che il Re Leone, uno dei suoi due soprannomi oltre a Batigol, ha compiuto 50 anni esatti un turbinio di ricordi e nostalgia mi ha assalito: così ho deciso di rinfrescarvi la memoria su …

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Gunter Netzer, il piedone di ‘Gladbach

A metà tra ribelle e edonista, calciatore ma soprattutto imprenditore dall’occhio lungo. Rivaleggia col Bayern, pennella passaggi sui piedi dei compagni. Che corrono per lui. di Stefano Ravaglia “Prima che la squadra arrivasse al successo, la gente non sapeva neppure dove fosse Moenchengladbach: eravamo la provincia, un po’ come da voi il Cagliari di Riva”. I plebei che diventano nobili, il pallone che stravolge le gerarchie. Un tempo accadeva più spesso. Non solo Ajax, Bayern, Leeds o Milan, ma negli anni Settanta anche tanto Borussia Moenchengladbach, e soprattutto Gunter Netzer, che pensa a Cagliari quando parla del suo periodo in Germania, …

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