E’ il quattordici maggio del 2000, sono le diciotto e quattro minuti, e la Lazio è appena diventata campione d’Italia, grazie al Perugia che batte la… Un destino segnato Calori nasce ad Arezzo, in un lontano 29 agosto 1966, e proprio all’Arezzo deve il suo esordio nel calcio professionistico, visto che la società lo gira in prestito al Montevarchi con l’imperativo di farlo giocare. Alessandro si dimostra subito un buon difensore e nell’anno 89′-90′ passa al Pisa e successivamente all’Udinese, dove approda finalmente in Serie A. Qui trascorre ben sette anni al servizio dei friulani, prima di cambiare aria e trasferirsi al Perugia di Luciano …
Leggi di piùHistory Sport; Essere palestinesi in Cile
Golazo di Jimenez al minuto cinquantaquattro e il Club Deportivo Palestino batte 3-2 l’Audax Italiano, conquistando dopo quarantuno anni la Coppa di Cile, la terza della sua storia. Non sembrerebbe una notiziona: per noi italiani che snobbiamo la Coppa Italia figuriamoci quanto interesse possiamo avere verso chi vince la Coppa del Cile. Eppure il Club Deportivo Palestino non è una squadra come tutte le altre. E quindi sì, questa affermazione in Coppa di Cile è una notiziona, checchè ne pensiate voi. In uno dei miei primi articoli per questa testata, parlai della correlazione che vi è tra calcio e politica, …
Leggi di piùLuciano Ligabue racconta Federico Marchetti
“Ti sento in tutte le canzoni” cantava per la prima volta Ligabue nel lontano 2002 e nonostante parli d’amore, possiamo affermare che tale pensiero può facilmente estendersi al mondo del calcio, nel nostro caso, al mondo Lazio. Alzi la mano chi ricorda con rassegnazione e malinconia le punizioni di Sinisa e le pennellate di Veron. Ecco, beati voi, perché io ho vissuto l’era Vignaroli. Proprio come Ligabue vede quello che dovrebbe essere l’amore della sua vita in tutte le canzoni che ascolta e in tutto ciò che vede, il laziale torna a vedere le gesta di ex calciatori nei titolari d’oggi. E io, scusatemi il …
Leggi di piùBomber dimenticati: Anthony Yeboah, perla d’Africa
Non vinse nulla ma segnò dovunque: Saarbrucken, Eintracht, Leeds e Amburgo. E non erano mai gol banali: come quello al Liverpool in Premier League di Stefano Ravaglia Chissà dov’era la sera del 2 luglio 2010. Certamente davanti alla tv, sul divano, e non osiamo immaginare quanto abbia sobbalzato, dato l’esito finale. Mondiale in Africa, nella sua Africa: il Ghana, la sua patria, gioca i quarti di finale contro l’Uruguay. Muntari porta avanti i suoi, Forlan pareggia e si va ai supplementari. All’ultimo minuto, il numero 120, il Ghana ha in un colpo solo due opportunità: segnare, qualificandosi …
Leggi di piùCome spiegarvi River-Boca, la partita del secolo
Dopo la partita di andata, conclusasi sul risultato di 2-2, andrà in scena sabato 24 alle ore 21.00 la gara di ritorno, che decreterà finalmente un vincitore della coppa Libertadores. Ma quella tra River Plate e Boca Juniors non è solamente una semplice partita. Cuore e musica Se per strada vi capiterà mai di fermare un argentino e chiedergli cosa rappresenti per lui il gioco del football, otterrete una sola risposta: la vita. Cosi come noi viviamo per la cucina e l’arte, in Argentina si vive per il tango e il calcio. E no, non avranno un livello come quello …
Leggi di piùAngolo libri; Tutti i turbamenti del Trap prima di quella finale dell’83
Si sa, è ormai l’unico sfottò rimasto verso i tifosi bianconeri e la Vecchia Signora: le finali di Champions (prima di Coppa dei Campioni) non le vincete (quasi) mai! E’ una sorta di maledizione quella juventina, che ricorda un po’ quella che grava sulla testa del Benfica dal giorno della cacciata di Bela Guttman, che preso dalla collera disse ai dirigenti della squadra lusitana che non avrebbero mai più vinto nulla in Europa. Da quel momento il Benfica ha perso otto finali europee: una vera e propria maledizione. Sulla Juve non grava invece nessuna maledizione, semplicemente i bianconeri soffrono particolarmente …
Leggi di piùManchester-Bayern ’99: quando la vita si capovolge in due minuti
Champions League 1998-99: tedeschi e inglesi si incontrano tre volte. Sempre gol e spettacolo. Con il finale thrilling dell’ultimo atto a Barcellona “Ero sceso per premiare il Bayern. Mi ritrovai a premiare il Manchester”. Parole e musica di Lennart Johansson, per 17 anni presidente della Uefa. E lo era anche quella sera di fine maggio del 1999, quando, dieci anni dopo l’ultima volta, il Camp Nou di Barcellona tornava ad ospitare la finale di Champions League. Per la verità, il grande protagonista quella sera era assente: Andriy Shevchenko, 22 anni, su quel campo aveva inflitto una tripletta al Barcellona nell’edizione …
Leggi di piùAngolo libri; intervista a Pierluigi Spagnolo, autore de “I ribelli degli stadi”
Pierluigi Spagnolo, 41 anni, barese, giornalista de “La Gazzetta dello Sport”, è uscito in libreria a maggio 2017 con il libro “I ribelli degli stadi. Una storia del movimento ultras italiano” (Odoya edizioni), riscuotendo da subito successo. Dall’uscita ad oggi, a più di un anno e mezzo di distanza, il libro continua ad essere uno dei titoli di “sport” più venduti sia in libreria sia sugli store online, e “I ribelli degli stadi” ha conquistato un pubblico vastissimo, non fermandosi solo a chi lo stadio lo frequenta tutte le domeniche. Abbiamo scambiato due chiacchiere con Pierluigi, parlando del suo libro …
Leggi di piùSan Siro e il Portogallo 25 anni dopo: nel 1993 decise Dino Baggio
Fu un vero e proprio spareggio quello del 17 novembre 1993. A San Siro l’Italia piega i lusitani e vola a Usa ’94 di Stefano Ravaglia “Ci fa tirare un sospiro di sollievo”. La voce solenne e romantica di Bruno Pizzul tratteggia al meglio, come sempre, quanto è appena accaduto nell’area avversaria. Dino Baggio, ultima stagione da juventino prima di passare al Parma, ha appena bucato Vitor Baia nella porta sotto la tribuna verde. Il gruppo azzurro si abbraccia oltre la linea di fondo, Roberto Baggio ha le braccia alzate e salta di gioia come un bambino. Il …
Leggi di piùLa prima biografia di Boskov finalmente in libreria
Vujadin Boskov è stato uno degli uomini di calcio più amato dagli italiani. I suoi anni alla Sampdoria, conditi da trofei importanti, piazzamenti d’onore in competizioni europee e i suoi indimenticabili aforismi (“Gullit è come cervo che esce di foresta”, uno dei suoi più celebri), hanno reso l’allenatore jugoslavo una figura immortale nell’Olimpo del calcio italiano. Dopo un’ottima carriera da centrocampista, giocando quasi duecento partite con la maglia del Vojvodina, Vujadin iniziò ad allenare passando da panchine importanti, tipo quella della nazionale jugoslava, a panchine di minor prestigio come quelle del Real Zaragoza e dello Sporting Gijon, confermandosi uomo di …
Leggi di più