Non vinse nulla ma segnò dovunque: Saarbrucken, Eintracht, Leeds e Amburgo. E non erano mai gol banali: come quello al Liverpool in Premier League di Stefano Ravaglia Chissà dov’era la sera del 2 luglio 2010. Certamente davanti alla tv, sul divano, e non osiamo immaginare quanto abbia sobbalzato, dato l’esito finale. Mondiale in Africa, nella sua Africa: il Ghana, la sua patria, gioca i quarti di finale contro l’Uruguay. Muntari porta avanti i suoi, Forlan pareggia e si va ai supplementari. All’ultimo minuto, il numero 120, il Ghana ha in un colpo solo due opportunità: segnare, qualificandosi …
Leggi di piùCome spiegarvi River-Boca, la partita del secolo
Dopo la partita di andata, conclusasi sul risultato di 2-2, andrà in scena sabato 24 alle ore 21.00 la gara di ritorno, che decreterà finalmente un vincitore della coppa Libertadores. Ma quella tra River Plate e Boca Juniors non è solamente una semplice partita. Cuore e musica Se per strada vi capiterà mai di fermare un argentino e chiedergli cosa rappresenti per lui il gioco del football, otterrete una sola risposta: la vita. Cosi come noi viviamo per la cucina e l’arte, in Argentina si vive per il tango e il calcio. E no, non avranno un livello come quello …
Leggi di piùManchester-Bayern ’99: quando la vita si capovolge in due minuti
Champions League 1998-99: tedeschi e inglesi si incontrano tre volte. Sempre gol e spettacolo. Con il finale thrilling dell’ultimo atto a Barcellona “Ero sceso per premiare il Bayern. Mi ritrovai a premiare il Manchester”. Parole e musica di Lennart Johansson, per 17 anni presidente della Uefa. E lo era anche quella sera di fine maggio del 1999, quando, dieci anni dopo l’ultima volta, il Camp Nou di Barcellona tornava ad ospitare la finale di Champions League. Per la verità, il grande protagonista quella sera era assente: Andriy Shevchenko, 22 anni, su quel campo aveva inflitto una tripletta al Barcellona nell’edizione …
Leggi di piùAngolo libri; intervista a Pierluigi Spagnolo, autore de “I ribelli degli stadi”
Pierluigi Spagnolo, 41 anni, barese, giornalista de “La Gazzetta dello Sport”, è uscito in libreria a maggio 2017 con il libro “I ribelli degli stadi. Una storia del movimento ultras italiano” (Odoya edizioni), riscuotendo da subito successo. Dall’uscita ad oggi, a più di un anno e mezzo di distanza, il libro continua ad essere uno dei titoli di “sport” più venduti sia in libreria sia sugli store online, e “I ribelli degli stadi” ha conquistato un pubblico vastissimo, non fermandosi solo a chi lo stadio lo frequenta tutte le domeniche. Abbiamo scambiato due chiacchiere con Pierluigi, parlando del suo libro …
Leggi di piùSan Siro e il Portogallo 25 anni dopo: nel 1993 decise Dino Baggio
Fu un vero e proprio spareggio quello del 17 novembre 1993. A San Siro l’Italia piega i lusitani e vola a Usa ’94 di Stefano Ravaglia “Ci fa tirare un sospiro di sollievo”. La voce solenne e romantica di Bruno Pizzul tratteggia al meglio, come sempre, quanto è appena accaduto nell’area avversaria. Dino Baggio, ultima stagione da juventino prima di passare al Parma, ha appena bucato Vitor Baia nella porta sotto la tribuna verde. Il gruppo azzurro si abbraccia oltre la linea di fondo, Roberto Baggio ha le braccia alzate e salta di gioia come un bambino. Il …
Leggi di piùLa prima biografia di Boskov finalmente in libreria
Vujadin Boskov è stato uno degli uomini di calcio più amato dagli italiani. I suoi anni alla Sampdoria, conditi da trofei importanti, piazzamenti d’onore in competizioni europee e i suoi indimenticabili aforismi (“Gullit è come cervo che esce di foresta”, uno dei suoi più celebri), hanno reso l’allenatore jugoslavo una figura immortale nell’Olimpo del calcio italiano. Dopo un’ottima carriera da centrocampista, giocando quasi duecento partite con la maglia del Vojvodina, Vujadin iniziò ad allenare passando da panchine importanti, tipo quella della nazionale jugoslava, a panchine di minor prestigio come quelle del Real Zaragoza e dello Sporting Gijon, confermandosi uomo di …
Leggi di piùAngolo libri; Con il piede giusto, l’autobiografia di Dhorasoo
”Volevo giocare a calcio, anche se questo avrebbe potuto portarmi ad avere a che fare con uomini che la mia morale disapprova, o con cui non ho quasi nulla da spartire. Avrei giocato a calcio persino per la setta di Moon in Corea del Sud, o addirittura per Berlusconi. Avrei potuto, sì. Meglio ancora: l’ho fatto”. Si presenta così Vikash Dhorasoo nella sua autobiografia uscita in Italia lo scorso 31 ottobre (66thand2nd l’editore, garanzia di qualità) con il titolo “Con il piede giusto”. E’ un libro onesto, nel quale l’ex centrocampista del Milan non si risparmia e non risparmia nessuno: …
Leggi di piùStorie tra i pali: Gordon Banks of England
Una vita al Leicester, un Mondiale da titolare e la parata più bella del secolo. E’ lui il miglior portiere di sempre in terra d’Albione? di Stefano Ravaglia Ridondante è sempre la voglia di rituffarmi nel calcio del passato, nudo di cifre astronomiche, tatuaggi e social networks. Una delle tante peculiarità di questo sport è di rappresentare una sorta di minestrone di tutte le discipline scolastiche: ci sono personaggi storici, avvenimenti, molte date, tanti numeri e un po’ di geografia. Nel tentativo di recuperare uno straccio di romanticismo (toh, argomento scolastico anche questo) da dentro un carrozzone ormai in mano …
Leggi di piùCalcio e Storia; Quando il calcio è una scusa per farsi la guerra
Cadeva in questi giorni l’anniversario della firma del Trattato di pace tra Honduras ed El Salvador, firmato dai due governi il 30 ottobre 1980. Da quel giorno di trentotto anni fa i rapporti tra i due Stati tornarono normali e la vita nei due Paesi centramericani confinanti riprese a scorrere con tranquillità, undici anni dopo lo scoppio del conflitto passato alla storia come “La guerra del calcio”. E’ il 1967 quando i due Stati, a seguito della forte disoccupazione che interessa El Salvador, firmano la Convenzione bilaterale sull’immigrazione, secondo la quale da quel momento i cittadini salvadoregni avrebbero avuto libertà …
Leggi di piùRiver-Boca ’68: cinquant’anni fa la tragedia dimenticata della “Puerta 12”
1968: 71 morti, tutti sotto i 20 anni. Il “Superclasico” si trasforma in tragedia. Ma l’Argentina, come al solito, è in tumulto, e forse non fu colpa dei tifosi di Stefano Ravaglia C’è il settore “Z” dell’Heysel, Bruxelles. C’è il “Gate C” di Hillsborough, Sheffield. E c’è anche la “Puerta 12”. Un numero che dalle parti di Buenos Aires, così come in tutto il linguaggio codificato del football, è “il dodicesimo uomo”. La Doce, come gli Xeneisez, i genovesi del Boca, chiamano la loro hinchada. A novembre arriva il vero e proprio autunno, ma quest’anno sarà un mese …
Leggi di più