Storie

Tommie Smith e John Carlos: quei pugni al cielo del Messico

Le Olimpiadi, il CIO, lo sport e il mondo intero sono “colpiti in pieno volto” da quei pugni lanciati al cielo messicano dai due atleti afroamericani. E da quel momento tutto cambiò. Il 1968 è un anno di grandi sconvolgimenti politici e sociali che travolgono l’Europa e gli Stati Uniti: si crea nelle nuove generazioni la cosiddetta “coscienza di classe”, i figli non vedono più nei genitori, nei professori e in generale negli adulti tout court, degli esempi da seguire. Gli stessi sono da ora in avanti delle istituzioni da “abbattere” e da “scavalcare”. Per la prima volta nella Storia …

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Aston Villa 1982: dalle Falkland all’Europa

Mentre a migliaia di chilometri di distanza il governo argentino del generale Galtieri tenta un ultimo sussulto d’orgoglio nazionalistico soffocato però dalla intraprendenza della Thatcher, Birmingham conquista la Coppa dei Campioni di Stefano Ravaglia L’Impero Britannico si era dissolto già da un bel po’. Nel 1947 la Regina Elisabetta convola a nozze con Filippo, ma nello stesso anno vede l’India, pezzo pregiato della compagnia, salutare tutti e divenire indipendente. I due conflitti mondiali avevano messo tanta pressione alle risorse di qualsivoglia genere del vasto impero iniziatosi a costituire nel sedicesimo secolo, e oggi a testimoniare una grandezza seppur libera e …

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Intervista: A tu per tu con Salvatore “Sasà” Soviero

«Il mio era un calcio dove c’era maggior rispetto dei ruoli». Firmato Salvatore “Sasà” Soviero, ex portiere e testimone di un calcio che ormai non c’è più. Chi se lo ricorda solamente per qualche estemporanea intemperanza dimostra  superficialità e scarsa memoria: Salvatore “Sasà” Soviero è stato soprattutto un buon portiere, come dimostrano i vent’anni di carriera da estremo difensore di compagini quali (tra le altre) Genoa, Venezia, Salernitana e Reggina.   di Giuseppe Livraghi   Salvatore, dopo aver appeso i guantoni al chiodo sei diventato allenatore? «Sì, sono diventato allenatore, guidando la Palmese (squadra del mio paese, Palma Campania), gli umbri …

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Il Torino nella Coppa UEFA 1991-’92: a pochi centimetri dalla gloria

Ad un passo dalla gloria: quante volte, narrando di occasioni mancate, si utilizza questa famosa frase? Il Torino, in una partita della sua ultracentenaria storia, è andato ancor più vicino a un trionfo: non un passo, ma pochi centimetri. Stiamo parlando, ovviamente, della gara di ritorno della finale della Coppa UEFA 1991-’92, che vede i granata uscire sconfitti da imbattuti per mano degli olandesi dell’Ajax di Amsterdam.   di Giuseppe Livraghi   Settembre 1991: la compagine torinista torna in Europa dopo un’assenza che durava dalla stagione 1986-’87. Quattro annate, nelle quali i granata conoscono, nell’ordine, la finale di Coppa Italia …

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C’era una volta Massimo Palanca, l’oro di Catanzaro

Baffoni, 37 di piede e tanti gol, portò i giallorossi in serie A.  Con un vizio: segnare direttamente da corner Camerino è un paese di seimila anime nelle Marche. Storia, cultura, buon cibo in una regione che è uno di quegli angoli d’Italia che sembriamo a volte trascurare, tutti presi dalle mete esotiche o da quelle più in voga al momento. A volte la bellezza sta nelle piccole cose e nella semplicità, e se vi capiterà di passeggiare dentro Camerino, scorgerete da qualche parte una boutique di abbigliamento di proprietà di un signore con  baffoni che lo hanno reso celebre …

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Herbert Chapman, colui che fece grandi i Gunners

Vince con l’Huddersfield, e poi conquista anche Highbury. Ferrea disciplina e il modulo “WM”, è una icona della squadra del nord di Londra. Che grazie a lui diventa anche una fermata della “tube”. di Stefano Ravaglia «Kiveton Park può vantarsi di aver avuto due rivoluzioni: una industriale, l’altra sportiva». A Patrick Barclay, scrittore inglese che si occupa di sport, piacciono le biografie. Ha scritto di Ferguson, ha scritto di Mourinho. E questa frase, a proposito dell’anonima località sita nel cuore dell’Inghilterra, Kiveton Park, a 217 chilometri da Londra, non può essere certo smentita. Perchè? Non ho fatto i conti esatti …

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Wembley ’76: un tifoso del Portsmouth fa grande il Southampton

Nella finalissima di FA Cup l’underdog batte la favorita: Bobby Stokes, tifoso degli acerrimi rivali del Saints, piega il Manchester United. di Stefano Ravaglia L’alfa grigia si arresta nel parcheggio della mia abitazione. Scendo, saluto il mio caro amico di trasferte, apro la porta, e poi schiaccio il bottone dell’ascensore. Salgo al secondo piano e dopo una domenica passata a tifare per i miei colori, infilo la chiave nella toppa ed eccomi rientrato in tempo per i secondi quarantacinque minuti della finale di Coppa di Lega inglese. Lascio che le luci irradino il mio salotto, e non perdo tempo ad …

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Il Bastia nella Coppa UEFA 1977-78 | Quando una sconfitta è comunque una vittoria

Quante volte si è affermato (e si continuerà ad affermare) che, con le proprie “imprese”, una compagine sportiva ha dato lustro e notorietà alla propria regione? Innumerevoli, certo. Fra la moltitudine di imprese sportive, merita sicuramente un posto di rilievo quella compiuta dal Bastia nella stagione 1977-’78, nella quale i sorprendenti corsi (sottovalutati da tutti) giungono fino alla finale di Coppa UEFA. di Giuseppe Livraghi Espressione della cittadina corsa più vicina alla penisola italiana, ma meno nota della “rivale” Ajaccio (quest’ultima famosa per essere la città natale di Napoleone Bonaparte, che ivi nacque un anno dopo la cessione dell’isola alla …

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Sono Brian Clough: il più bravo allenatore d’Inghilterra

Il 20 settembre 2004 se ne andava l’allenatore che aveva fatto grandi le piccole: Derby e Nottingham. Controverso, presuntuoso e carismatico, è divenuto autentica leggenda. di Stefano Ravaglia “Non credo di essere il miglior allenatore d’Inghilterra”. E allora ti aspetti che Brian Clough da Middlesborough, abbia avuto improvvisamente un attacco di umiltà. Ma come, proprio lui, presuntuoso, arrogante, sprezzante del pericolo? Bastava infatti fargli finire la frase: “…credo di essere solo il più bravo”. La meravigliosa casa del football, soprattutto del football d’oltremanica dei padri fondatori, non si potrebbe reggere  senza una architrave fondamentale come l’allenatore che ha scolpito le …

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Cadute, risalite e ora un nuovo stadio: a Berlino sono sempre all’Hertha

Due campionati prima che incombesse Hitler. Gli scontri con Juventus e Milan, il ritorno di fiamma a fine anni Novanta. E quel nome nato grazie a un viaggio in nave   di Stefano Ravaglia   L’Hertha Berlino avrà un nuovo stadio. L’immenso ovale di Berlino, quell’Olympiastadion in cui è stato scolpito il quarto titolo mondiale dell’Italia nel 2006 e delle storiche Olimpiadi sotto la morsa nazista nel 1936, è ormai una cattedrale mezza deserta: 50 mila spettatori di media, tantissimi comunque, ma il 34% della struttura che resta vuota. Ecco che la società fondata nel 1892 realizzerà entro il 2025, …

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