Lesione del gemello mediale del polpaccio di destro: quando finirà il calvario dello svedese immortale, a cui l’età non concede sconti ma la cui fame di vittorie sembra non avere limiti, nonostante una stagione finora fatta solo di stop, di nuovi scatti, di ripartenze repentine e altrettanto improvvise frenate?
Zlatan Ibrahimovic vive un calvario senza fine. Quattro presenze e 144 minuti in campo raccontano una stagione mai iniziata, fatta solo di stop e illusioni di rientro. L’ultimo infortunio, una lesione del gemello mediale del polpaccio destro patita nel riscaldamento col Lecce, mette la parola fine alle sue speranze di giocare in questo campionato.
Ibra non vede il campo dal 18 marzo, nei pochi scampoli disputati ha comunque trovato il gol con l’Udinese, diventando il marcatore più anziano della A e superando Costacurta. Magra soddisfazione per chi è abituato a ben altri palcoscenici.
“Non ho intenzione di mollare”, ripete lo svedese. Ma il fisico presenta il conto di acciacchi e usura, l’età non perdona. L’adrenalina sale quando fiuta la sfida, il resto è noia: senza calcio, Ibra è un leone in gabbia. Il Milan è in ansia, i tifosi non sanno se rivedranno mai il loro Re.
Cremonese, Lazio, Samp, Juventus e Verona: difficile dire se Ibra ci sarà, a maggior ragione dopo l’ultimo infortunio. Lesioni muscolari così delicate richiedono prudenza e tempi di recupero incerti. I medici predicano calma, Ibra scalpita: vorrebbe chiudere al meglio, da protagonista. Ma a 41 anni, il fisico non perdona.
La realtà è che il tempo scorre, per tutti. Anche per chi come Ibra ha sfidato le leggi dell’età, resistendo ad ogni acciacco. Forse per la prima volta, lo svedese sembra dover fare i conti con i propri limiti. Il calvario di questa stagione rischia di essere l’amaro sipario su una carriera leggendaria, segnata dagli infortuni quanto dai successi.
Vuole salutare San Siro da Ibrahimovic. Con cinque gare da giocare e una stagione ancora tutta da scrivere, perché finché Zlatan è Zlatan, la partita non è mai finita. Anche quando tutto sembra remare contro, lui trova la forza di rialzarsi. Come ha sempre fatto, come farà anche stavolta. Perché i campioni non si arrendono e Ibra è il campione dei campioni. La sua leggenda è ancora tutta da scrivere.