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Ighli Vannucchi dice addio al calcio a 47 anni: un’icona empolese che non sarà mai dimenticata

Dopo una lunga carriera tra Serie A e dilettanti, l’ex centrocampista dell’Empoli saluta il mondo del calcio giocato. Vannucchi, che ha fatto sognare i tifosi con le sue magie, si ritira definitivamente all’età di 47 anni. Ripercorriamo i suoi momenti più iconici, dal settimo posto in Serie A alla qualificazione in Coppa Uefa, fino all’ultima avventura in Terza Categoria.

Ighli Vannucchi, una vera leggenda per i tifosi dell’Empoli e non solo, ha annunciato il suo ritiro definitivo dal calcio giocato all’età di 47 anni. Nonostante avesse già chiuso la carriera professionistica nel 2014, l’ex centrocampista ha continuato a deliziare il pubblico nei campionati dilettantistici fino alla scorsa primavera, quando ha appeso definitivamente gli scarpini al chiodo. Un addio carico di emozione per un giocatore che ha segnato un’epoca.

UNA CARRIERA LUMINOSA: DALLA SERIE A ALLA TERZA CATEGORIA

Ighli Vannucchi ha legato il suo nome in modo indelebile all’Empoli, squadra con la quale ha vissuto alcuni dei momenti più belli della sua carriera. Tra il 2002 e il 2010, Vannucchi è stato uno dei protagonisti indiscussi del club toscano, contribuendo alla storica qualificazione in Coppa Uefa nel 2007. Con la maglia azzurra ha totalizzato 281 presenze e segnato 36 reti, molte delle quali con la fascia di capitano al braccio.

Tuttavia, la sua carriera non si è fermata alla Serie A. Dopo il ritiro dal calcio professionistico, Vannucchi ha deciso di continuare a giocare nei campionati dilettantistici, spinto dalla pura passione per il calcio. L’ultimo successo lo ha visto protagonista con la maglia del Pieve San Paolo, con cui ha vinto i playoff di Terza Categoria, un’impresa coronata dalla presenza in campo del figlio Niccolò.

L’EMPOLI E LA QUALIFICAZIONE IN COPPA UEFA: IL MOMENTO PIÙ ALTO

Il legame tra Ighli Vannucchi e l’Empoli è qualcosa di speciale. Non è un caso che l’ex centrocampista pratese abbia sempre indicato la città toscana come il luogo in cui ha ritrovato la motivazione per continuare a giocare ai massimi livelli. “A Empoli ho vissuto anni bellissimi, con la qualificazione in Coppa Uefa nel 2007 come ciliegina sulla torta”, ha dichiarato Vannucchi. La stagione 2006/07, sotto la guida di Gigi Cagni, è stata probabilmente la sua migliore a livello di rendimento, al punto che il compagno Pratali scherzava dicendo che meritava il Pallone d’Oro.

TRA SUCCESSI E RIMPIANTI: IL RICORDO DI UNA CARRIERA STRAORDINARIA

Nonostante i grandi successi, la carriera di Vannucchi ha conosciuto anche qualche rimpianto. Nel 2000, il centrocampista è stato vicino a vestire la maglia della Lazio, all’epoca una delle squadre più forti d’Europa. L’affare, però, saltò all’ultimo momento. “Sembrava tutto fatto, ma poi non se ne fece più nulla”, ricorda Vannucchi. “Con il senno di poi, mi chiedo cosa sarebbe potuto succedere”.

Anche la stagione successiva alla storica qualificazione in Coppa Uefa ha lasciato l’amaro in bocca. L’Empoli, infatti, retrocesse in Serie B, nonostante la presenza di talenti come un giovane Claudio Marchisio. “Commettemmo degli errori, forse avremmo dovuto gestire meglio l’impegno europeo”, riflette Vannucchi.

IL FUTURO DI VANNUCCHI: UNA VITA LONTANO DAL CAMPO MA SEMPRE VICINO AI TIFOSI

Oggi, a distanza di anni dalla fine della sua carriera da professionista, Vannucchi continua a essere un’icona per i tifosi di Empoli, Salerno e delle altre piazze in cui ha giocato. Nonostante abbia deciso di appendere definitivamente gli scarpini al chiodo, il legame con il mondo del calcio rimane forte. “Quando torno a Empoli o a Salerno, l’affetto che i tifosi mi riservano mi fa capire che forse ho lasciato qualcosa di buono”, ha dichiarato con un sorriso.

Con una carriera che abbraccia oltre due decenni di passione e dedizione, Ighli Vannucchi lascia il calcio giocato, ma non sarà mai dimenticato.

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