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Il famoso calcio di Éric Cantona: uno dei gesti più folli mai visti

Il 25 gennaio del 1995, Éric Cantona si rese protagonista di un gesto che passò alla storia del calcio inglese.

Durante una partita al Selhurst Park,  tra Crystal Palace e Manchester United, un tifoso di casa insultò il francese a più riprese etichettandolo come immigrato che avrebbe dovuto giocare nel suo paese.

“Vattene a fa****o nel tuo Paese, bastardo di un francese”,

gli grida, forse dopo averlo ironicamente invitato a farsi una doccia.

Cantona, innervosito anche per la precedente espulsione, perse la testa e si scagliò contro il tifoso, Matthew Simmons, colpendolo con dei calci. Il tifoso in questione era già noto alle forse dell’ordine per aver rapinato un distributore di benzina ed aver preso a bastonate un lavoratore, a detta sua solo perché originario dello Sri Lanka.

Gli stessi tifosi del Crystal Palace decideranno di bannare Simmons dal loro stadio.

Qualche giorno dopo Cantona, dopo aver saputo chi aveva colpito, decise di non scusarsi, dicendo quello fu uno dei momenti più belli e formativi della sua carriera calcistica.

“Come ho detto altre volte, – ha dichiarato – ribadisco che avrei dovuto prenderlo a calci più forte. Ma magari domani cambierò opinione… Per adesso, però, non sono pentito di quel che ho fatto. È stata una bella sensazione. Posso dire, però, di avere imparato tanto da quanto accaduto allora e credo che abbia imparato tanto anche lui. Credo che sia un sogno di molte persone prendere a calci questo tipo di individui. – aveva detto ai microfoni della ‘BBC’ – L’ho fatto anche per i tifosi, quindi sono felice. È come se li avessi liberati. È stato uno dei momenti salienti della mia carriera, una grande emozione”.

Dopo aver scelto di appendere gli scarpini al chiodo nel 1997 è diventato un attore, ed è ancora oggi riconosciuto come uno dei più grandi campioni di tutti i tempi dei Red Devils, mentre Simmons, invece, è tornato tristemente alla ribalta delle cronache nel 2011, dopo aver aggredito l’allenatore della squadra in cui gioca il figlio. Un gesto che lo ha costretto a comparire dinnanzi alla Kingston Crown Court di Londra per rispondere di un’accusa di rissa durante una partita di calcio giovanile.

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