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Il presidente FIFA non ci sta: “Basta razzismo, è ripugnante!”

Infantino non ci sta: tolleranza zero contro il razzismo negli stadi, daspo a vita e penalizzazioni per chi discrimina

Il presidente della FIFA Gianni Infantino ha preso una dura posizione contro gli episodi di razzismo avvenuti negli stadi italiani e inglesi nell’ultimo weekend. Definendo tali comportamenti “assolutamente ripugnanti e del tutto inaccettabili”, Infantino ha espresso piena solidarietà ai calciatori vittime degli insulti.

In Italia il portiere del Milan Mike Maignan è stato bersagliato da cori razzisti durante la vittoria rossonera sull’Udinese, costringendo l’arbitro a interrompere momentaneamente l’incontro. Stessa scena in Inghilterra (Championship), dove il centrocampista del Coventry Kasey Palmer è stato preso di mira dai tifosi dello Sheffield Wednesday con ululati scimmieschi.

Infantino ha ribadito come non ci sia spazio per la discriminazione nel calcio, invocando tolleranza zero verso simili comportamenti e sostenendo i giocatori colpiti da questi deplorevoli atti.

INFANTINO TUONA: “BASTA RAZZISMO NEL CALCIO, TOLLERANZA ZERO!”

Infantino ha proseguito il suo duro attacco al razzismo negli stadi, sottolineando la necessità di un intervento a 360 gradi. Secondo il presidente FIFA, è fondamentale agire fin dalle scuole per educare le nuove generazioni al rispetto e alla tolleranza. Ma servono anche provvedimenti immediati e drastici all’interno del sistema calcio: partite interrotte, sospese e infine abbandonate in caso di cori razzisti, oltre alla penalizzazione della squadra i cui tifosi si rendono protagonisti di tali atti, con possibili Daspo a vita e denunce penali.

Infantino ribadisce la totale solidarietà del mondo del calcio alle vittime e lancia un appello: “Una volta per tutte: No al razzismo! No a qualsiasi forma di discriminazione!”.

A Udine l’arbitro Fabio Maresca ha momentaneamente fermato il gioco di fronte ai cori contro Maignan, con i giocatori del Milan che hanno abbandonato il campo in segno di protesta. Il portiere francese, furioso, ha definito gli autori di questi atti “PERSONE IGNORANTI” che nulla hanno a che fare col calcio.

INGHILTERRA E ITALIA, ALLARME RAZZISMO

Non sono isolati gli episodi di razzismo nel calcio inglese e italiano. Solo la scorsa settimana la Lazio ha subito la chiusura di una tribuna per i cori razzisti contro Romelu Lukaku nel derby di Coppa Italia con la Roma. Stessa scena a Sheffield, dove il centrocampista del Coventry Palmer è stato bersagliato da ululati durante il match con lo Wednesday.

Palmer ha definito l’accaduto “ripugnante e inaccettabile”. La partita è stata temporaneamente interrotta mentre arbitro e dirigenti discutevano. Lo Sheffield Wednesday si è detto “scioccato e rattristato” prendendo le distanze dal gesto dei suoi tifosi.

Entrambi i club inglesi hanno condannato fermamente l’episodio, ribadendo che non c’è posto per la discriminazione nel calcio. Le autorità puniranno severamente i responsabili, ma è necessaria una reazione sistemica per debellare il razzismo dagli stadi una volta per tutte.

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