Il segreto di Baggio a USA ’94: Sacchi svela il retroscena che cambiò tutto

L’ex CT della Nazionale italiana rivela un momento cruciale del Mondiale ’94 che avrebbe potuto cambiare la storia del calcio. Un racconto emozionante che getta nuova luce sul rapporto tra Sacchi e il Divin Codino.

Arrigo Sacchi, l’architetto del calcio italiano degli anni ’90, ha recentemente aperto il suo scrigno dei ricordi, regalando agli appassionati un retroscena inedito sul Mondiale di USA ’94. In un’intervista esclusiva rilasciata a ‘La Gazzetta dello Sport’, l’ex CT della Nazionale ha svelato dettagli sorprendenti sul suo rapporto con Roberto Baggio e su un momento chiave che avrebbe potuto riscrivere la storia del calcio italiano.

IL LEGAME SPECIALE TRA SACCHI E BAGGIO

“Conosco Roberto da una vita,” racconta Sacchi, riportando alla memoria i tempi in cui allenava il Rimini e Baggio era un giovane promettente nel Vicenza. Questo legame di lunga data si è rivelato fondamentale quando Sacchi ha preso le redini della Nazionale. “Gli dissi: ‘Vieni con la Nazionale e vedrai che ti divertirai!’,” ricorda l’allenatore, sottolineando come questo invito abbia rivitalizzato un Baggio che stava attraversando un periodo altalenante alla Juventus.

IL MONDIALE USA ’94: TRA ALTI E BASSI

Sacchi rivela che l’inizio del Mondiale non fu facile per Baggio, alle prese con problemi fisici. Tuttavia, il Divin Codino si rivelò “fantastico contro la Spagna e contro la Bulgaria in semifinale”. È proprio qui che Sacchi fa una confessione sorprendente: “Ho maledetto il momento in cui non l’ho fermato contro la Bulgaria”.

IL RIMPIANTO E LA LEALTÀ

Questa ammissione getta nuova luce sugli eventi di quel Mondiale. Sacchi, pur non entrando nei dettagli, lascia intendere che forse un diverso approccio in quella partita avrebbe potuto cambiare il corso degli eventi. Nonostante ciò, l’ex CT ribadisce la sua stima per Baggio: “L’ho sempre considerato un grandissimo giocatore e ho fatto di tutto per metterlo nelle migliori condizioni”.

OLTRE IL RIGORE SBAGLIATO

Sacchi affronta anche il tema del famoso rigore sbagliato nella finale contro il Brasile. Con una maturità che solo il tempo può dare, l’allenatore dichiara: “Volete che un calcio di rigore possa modificare il giudizio, umano e professionale, che ho di un giocatore? Non scherziamo”. Questa affermazione sottolinea la profondità del rapporto tra Sacchi e Baggio, andando oltre i singoli episodi sportivi.

IL VALORE DEL COLLETTIVO

In chiusura, Sacchi ribadisce la sua filosofia calcistica e di vita: “Il gruppo, il collettivo, il bene comune per me sono al di sopra di ogni cosa”. Una lezione che va oltre il calcio e che risuona ancora oggi, a distanza di trent’anni da quei fatti.

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