L’Inter si inchina a un super Sassuolo: neroverdi corsari a San Siro, Berardi affonda i nerazzurri stanchi
La serata di San Siro si conclude con l’amaro in bocca per i tifosi dell’Inter. Nonostante gli incitamenti e gli applausi della Curva Nord, i nerazzurri escono sconfitti per 2-1 contro il Sassuolo, protagonisti di un’altra grande prestazione dopo il poker rifilato alla Juventus solamente quattro giorni fa.
Un risultato che fa male per la squadra di Simone Inzaghi, incapace di sfruttare il turno casalingo per staccare il Milan in testa alla classifica. Al contrario, la contemporanea vittoria dei rossoneri per 3-1 a Cagliari, permette a Giroud e compagni di agganciare nuovamente in vetta i cugini interisti. Una serata che lascia l’amaro in bocca in casa Inter, con la consapevolezza che la lotta scudetto è ancora apertissima e che ogni passo falso può costar caro nella volata finale.
LE SCELTE DI INZAGHI – Il primo k.o. stagionale dell’Inter è un campanello d’allarme per la squadra di Inzaghi. Dopo un avvio di campionato travolgente, con 5 vittorie consecutive impreziosite dal poker nel derby contro i cugini del Milan, e il pareggio europeo contro la Real Sociedad, i nerazzurri incappano nella prima battuta d’arresto.
Un passo falso che fa riflettere lo spogliatoio interista, reduce da risultati brillanti nelle ultime uscite. Ora è il momento di analizzare con lucidità gli errori commessi, apprendere la lezione di questo k.o. ed affrontare al meglio i prossimi impegni. Per il tecnico piacentino può essere l’occasione per compattare ancora di più il gruppo e limare quei dettagli che finora erano passati inosservati. L’obiettivo resta confermarsi competitivi su tutti i fronti fino al termine della stagione.
La sconfitta di ieri è un campanello d’allarme per l’Inter, ma può diventare un’opportunità per migliorare. Deve essere solo una parentesi da chiudere velocemente, senza che si apra un vortice negativo capace di intaccare le certezze costruite fin qui. Dopo il percorso della scorsa stagione, culminato con la finale di Champions, e l’ottimo avvio di quest’anno, la squadra di Inzaghi ha dimostrato di aver raggiunto solidità e personalità. Ora è il momento di comprendere cosa non ha funzionato, limare quei dettagli psicologici più che tecnici che in passato sono costati due Scudetti.
L’obiettivo è conquistare il tanto agognato ventesimo titolo, quello della seconda stella. Un traguardo alla portata di questo gruppo, che però dovrà restare concentrato e unito per non ripetere più passi falsi come quello di ieri sera. Il campionato è ancora lungo.
L’ATTACCO NON SEGNA – La sconfitta contro il Sassuolo mette in luce i limiti dell’attacco nerazzurro. Nonostante un buon possesso palla, l’Inter fatica tremendamente a concretizzare le occasioni create. Soli due tiri nello specchio certificano le difficoltà della coppia d’attacco formata da Lautaro Martinez e Marcus Thuram. Il Toro appare già stanco e bisognoso di rifiatare dopo sei gare consecutive dal 1′. Thuram, invece, dopo le belle prestazioni nelle ultime uscite, cala vistosamente sotto porta, sprecando un colpo di testa e un tap-in a tu per tu col portiere.
L’ingresso di Sanchez non sortisce gli effetti sperati, con il cileno ancora lontano dalla miglior condizione. Manca dunque lucidità e freddezza là davanti, in un momento delicato vista l’assenza per infortunio di Arnautovic. Urge ritrovare brillantezza e cinismo sotto porta per evitare nuove serate storte come quella di San Siro. L’attacco nerazzurro deve tornare a segnare con regolarità per non compromettere la rincorsa scudetto.
BERARDI SUPER – Domenico Berardi è stato la spina nel fianco dell’Inter. La mossa tattica di Dionisi di lasciarlo alto a destra paga i dividendi. Libero da compiti difensivi, il numero 10 può sprigionare tutta la sua qualità nell’uno contro uno, mandando in tilt la catena di sinistra nerazzurra. Sfrutta alla perfezione gli spazi concessi dalla retroguardia interista, creando superiorità numerica e diversi grattacapi. Prima serve l’assist per il gol di Bajrami, poi decide di mettersi in proprio disegnando una magia col sinistro che gela San Siro.
La sua posizione blocca le sortite offensive di Bastoni e Dimarco, che non riescono mai a proporsi con continuità. Dionisi azzecca la mossa, Berardi la concretizza come solo i grandi campioni sanno fare. Tecnica sopraffina, velocità e dribbling mandano in confusione la difesa dell’Inter, che affonda sotto i colpi del funambolo neroverde. Una prestazione praticamente perfetta.
SOMMER NON AL TOP – Prove alterne per Sommer tra i pali dell’Inter. Il portiere svizzero non riesce ad offrire continuità di rendimento, alternando grandi parate ad errori grossolani che un estremo difensore della sua esperienza non dovrebbe commettere. Dopo una prova attenta e autoritaria per gran parte del match, Sommer si rende protagonista di un goffo intervento in occasione del momentaneo 1-1 di Bajrami. Una leggerezza imperdonabile, con il pallone che gli sfugge dalle mani vanificando quanto di buono mostrato nel resto della gara.
Incolpevole invece sulla perla di Berardi che vale l’1-2 finale. Resta l’amaro in bocca per quello scempio sul tiro di Bajrami: se vuole conquistarsi definitivamente la maglia da titolare dell’Inter, il portiere elvetico deve limare questi cali di concentrazione.
INCUBO SASSUOLO – Nella serata storta dell’Inter ci sono grandi meriti del Sassuolo, bravo a portare via l’intera posta in palio da San Siro. I neroverdi si confermano una vera e propria bestia nera per i nerazzurri, come testimoniano i numeri degli ultimi anni. Nelle ultime 10 sfide in casa dell’Inter, il Sassuolo ha conquistato ben 6 vittorie e 2 pareggi. Un ruolino di marcia straordinario che va oltre la semplice casualità. I neroverdi si esaltano quando affrontano i rivali meneghini, mettendo in campo prove di grande spessore.
Anche nell’ultimo confronto, la squadra emiliana ha saputo gestire con personalità e qualità le varie fasi del match, colpendo al momento giusto e facendo valere la propria superiorità. Un successo ampiamente meritato che certifica ancora una volta come il Sassuolo rappresenti una vera e propria bestia nera per l’Inter.