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Juventus, all-in su Dusan Vlahovic: perché la trattativa è sostenibile per le casse bianconere

La Juventus, nonostante l’ultimo bilancio abbia segnato perdite per un importo pari a 209 milioni di euro, è in procinto di chiudere una trattativa onerosa.

JUVENTUS DUSAN VLAHOVIC – La Juventus è ormai alle battute finali nella trattativa con la Fiorentina che porterà Dusan Vlahovic a Torino. Accanto alle certezze tecniche, su cui nessuno nutre dubbi, vi sono incertezze economiche attorno alla stabilità del club. La domanda maggiormente diffusa nelle ultime ore è: come può permettersi un colpo da 75 milioni di euro la Juventus, con l’ultimo bilancio in perdita di 209 milioni di euro?

La base della trattativa

L’attuale contratto di Dusan Vlahovic con la Fiorentina, di 800 mila euro circa all’anno, andrà a scadenza nel giugno del 2023. La Juventus, da tempo sulle tracce del giocatore, ha fin da subito ricevuto il gradimento del giocatore come destinazione. Tanto che, l’offerta dell’Arsenal con ingaggio nettamente superiore, non è stata presa nemmeno in considerazione dal serbo. L’intenzione della Juventus, fino a due settimane fa, era quella di chiudere la stagione con l’attuale rosa e affondare il nel mercato estivo. La sterilità del proprio reparto offensivo, mista alla paura di perdere il treno per la prossima Champions League, ha fatto cambiare bruscamente intenzioni ai vertici del club, tanto da piombare ferocemente sul giocatore viola. Stando a quanto riportato dalle maggiori testate, l’operazione dovrebbe chiudersi sulla base di 75 milioni di euro (anche se si parla di 67 milioni più 8 di bonus), mentre il contratto dovrebbe prevedere un accordo fino al 30 giugno 2025, con stipendio netto da 7 milioni (lordo 12,95 milioni).

Perché la Juventus può permettersi questo colpo

Lo scetticismo inerente alla precarietà economica bianconera, mix di cattiva gestione e limitazioni da pandemia, hanno sollevato più di qualche dubbio. La sostenibilità e fattibilità di questa operazione, però, risiede tutta nella strategia dell’aumento di capitale. Concetto su cui più di una volta si è speso l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene.

I 400 milioni dell’aumento di capitale, sottoscritti al 98,45% dunque per 393 milioni complessivi, saranno utilizzati come segue, tenendo in considerazione i 75 milioni già versati da Exor a dicembre:

  • 145 milioni per coprire le necessità finanziarie complessive nette del club nel prossimo anno;
  • 175 milioni per finanziare le azioni previste dal Piano di sviluppo, di cui una quota leggermente superiore al 50% servirà per rimborsare i finanziamenti a medio termine verso banche e società di factoring al fine di ridurre gli oneri finanziari, mentre il resto per finanziare le manovre previste per il mantenimento della competitività sportiva e l’incremento della visibilità del brand Juventus.

Il 45-50% di questi 175 milioni, circa 80, erano già destinati ad investimenti sul mercato. Per questo, in termini di sostenibilità, la Juventus ha le spalle totalmente coperte per affrontare questa trattativa, anche se dovesse sborsare per intero la cifra alla Fiorentina. Il problema, eventualmente, si porrà dopo, a giugno, quando non ci sarà più capitale da cui attingere per il calciomercato. In quel momento, allora, vedremo quanto realmente competente sia questo nuovo assetto societario. Piazzere sul mercato esuberi dagli stipendi faraonici per il finanziamento del mercato estivo sarà tutt’altro che semplice.

La funzionalità del colpo Vlahovic

Dusan Vlahovic alla Juventus non rappresenta di certo una scommessa, sotto l’aspetto tecnico. Semmai, può rappresentarlo sotto l’aspetto dell’esborso economico. Appurato che il mercato futuro della Juventus non sarà certamente brillante e ricco di colpi, così facendo il club si è però tutelato con quello che si appresta ad essere il centravanti più forte, assieme al buon Haland, dei prossimi 10 anni. La funzionalità del colpo risiede proprio nell’alta percentuale che questo giocatore ha di creare valore per il club e di innalzare il suo. Quella per Vlahovic, in questo senso, è una trattativa simile a quelle di De Ligt e Chiesa. Investimenti di rilievo, che possono generare a breve o medio termine delle plusvalenze concrete, senza però influire sulla competitività della rosa. Ecco perché i 75 milioni complessivi (tra base e bonus) di conguaglio per il bomber serbo non possono essere paragonati alle spese monstre per Cristiano Ronaldo o Higuain, i due acquisti più costosi della storia bianconera. Quelle rappresentavano trattative a perdere (economicamente) finalizzate ad aspetti meramente sportivi e di brand, non di plusvalenze. Entrambi i rapporti si sono chiusi con minusvalenze: 14 milioni Ronaldo e 18 milioni Higuain.

La Juventus, con quello che presumibilmente si appresta ad essere il suo prossimo acquisto, darà un segnale forte al campionato. Agnelli sa quanto sia necessario non perdere il treno della Champions League e quella vagonata di milioni di introiti, tra gli 85 e i 100 milioni.

Per questo ha deciso di andare all-in sul cannibale del gol Dusan Vlahovic.

A proposito di Demetrio Oriolo

Durante il percorso di formazione classica ho sviluppato l'interesse per il giornalismo. Mi sono immerso nel mondo dell'informazione nel 2016, prendendo parte ad alcuni progetti in via di sviluppo, salvo poi continuare questo percorso di formazione e di crescita lavorando per prestigiosi progetti quali "Il Calcio Calabrese", "Calciomercato Report", "La Politica del Popolo" e "Calciatori Ignoranti". Sono uno dei fondatori del blog "Carpe Ideam". Nel corso degli anni ho collaborato con le testate "La Notizia Sportiva", "Pianeta Serie B" e "Calabria Live" e con il blog "Pianeta Champions" nel ruolo di editorialista. Vanto diverse pubblicazioni con "Il Quotidiano del Sud".

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