In una finale mozzafiato a Berlino, la Spagna supera l’Inghilterra 2-1 grazie ai gol di Williams e Oyarzabal. La Roja conquista il suo quarto titolo europeo, mentre i Tre Leoni vedono sfumare ancora una volta il sogno.
La Spagna si conferma regina del calcio europeo, conquistando il suo quarto titolo continentale. In una finale elettrizzante all’Olympiastadion di Berlino, la Roja ha superato l’Inghilterra per 2-1, dimostrando ancora una volta la sua supremazia tattica e tecnica.
UN PRIMO TEMPO DI STUDIO
Il primo tempo si è rivelato una partita a scacchi tra i due allenatori. La Spagna ha mantenuto il possesso palla, mentre l’Inghilterra ha optato per un approccio più cauto, cercando di colpire in contropiede. Nonostante il gioco intenso, le occasioni da gol sono state scarse per entrambe le squadre.
SECONDO TEMPO ESPLOSIVO
La ripresa ha regalato emozioni a non finire. Dopo soli due minuti, il giovane prodigio Nico Williams ha sbloccato il risultato con un gol da antologia, su assist del 17enne Lamine Yamal. La Spagna ha continuato a premere, sfiorando più volte il raddoppio.
IL SUSSULTO INGLESE
Quando tutto sembrava perduto per l’Inghilterra, il neo-entrato Cole Palmer ha riacceso le speranze dei Tre Leoni con un gol spettacolare al 72′. Il pareggio ha galvanizzato la squadra di Southgate, che per alcuni minuti ha creduto nell’impresa.
IL COLPO DEL KO
Ma la Spagna non si è data per vinta. All’86’, Mikel Oyarzabal ha siglato il gol decisivo, coronando una prestazione di squadra magistrale. Gli ultimi assalti disperati dell’Inghilterra non sono bastati a cambiare il risultato.
PREMI INDIVIDUALI
A fine partita, Lamine Yamal è stato premiato come miglior giovane del torneo, mentre Rodri si è aggiudicato il titolo di miglior giocatore. Riconoscimenti meritati per due protagonisti assoluti di questa Spagna trionfante.
LA MALEDIZIONE CONTINUA
Per l’Inghilterra, si tratta della seconda finale europea consecutiva persa. Il sogno di riportare un trofeo in patria dopo 58 anni si infrange ancora una volta, lasciando l’amaro in bocca a una generazione di talenti che sembrava pronta per il grande salto.