Le otto meraviglie di Berlino: quando la Union travolse la Dynamo

Alla “casa dei guardiaboschi” è ancora affisso quel punteggio: 8-0. Nel 2005 la Union Berlino fece a fette gli odiati rivali della Dynamo.

di Stefano Ravaglia

L’elmetto giace là, fuori dall’An der Alten Foresterei, lo stadio, rimesso a nuovo, della Union Berlino. Che nello spareggio per salire in Bundesliga, relegando lo Stoccarda in seconda divisione, ha ottenuto i due pareggi necessari a coronare un sogno: la prima promozione in massima serie. Un 2019 d’oro per la squadra del quartiere Kopenick, e per i suoi tifosi, ciascuno di loro legato a quell’elmetto.

È il simbolo di una costruzione e di un rinnovamento: quello che i tifosi, circa 2.000, coinvolti nell’operazione tra il 2007 e il 2009, hanno fatto per il loro stadio. Icona di un legame indissolubile tra la squadra e il popolo, come un altra famosa compagine, il St Pauli, con cui ovviamente sono gemellati.

La Union Berlino ha deciso che nella nuova stagione i prezzi di biglietti e abbonamenti non verranno ritoccati: altro esempio di dedizione alla causa e di come insieme si faccia davvero squadra, tifosi e giocatori. Prima di questo grande acuto, l’unica soddisfazione davvero concreta era probabilmente quella scolpita nella mente di chi era là il 21 agosto del 2005. La vicinanza al popolo, la comunità e il senso di appartenenza, furono ingredienti strepitosi quel pomeriggio, quando la Dynamo Berlino, che negli anni Ottanta vinse dieci scudetti consecutivi, condotta dal capo della Stasi Mielke, guarda un po’, tornò a casa con le ossa rotte.

Nel rinnovamento dell’impianto nulla ha rimosso quel blocco di mattoni con su scritto: 8-0. Quattordicimila spettatori, la Dynamo che viene ripetutamente chiamata “ospiti” persino nel programma della partita, un odio atavico anche nella Germania unificata. Lontane le serie maggiori: si gioca per la NOFV Oberliga, quarto livello del calcio tedesco.

La Union vincerà quel campionato venendo promossa in Regionalliga, cacciando i rivali a -25. Quel giorno d’agosto, nel tripudio generale, vanno in rete Mattuschka con una doppietta nel primo tempo, e poi nella ripresa arriva una valanga da sei reti: doppietta di Gruber e tripletta di Benyamina, con segnatura anche di Heinrich. Le ultime tre reti arrivano in appena nove minuti. Quel tabellone, azzerato per la partita seguente, verrà riabilitato come detto una volta rinnovato lo stadio, sul muretto originale, lasciato in piedi.

La Union Berlino è un esempio di simbiosi e connubio società-tifosi, con questi ultimi che si riuniscono anche un paio di giorni prima di Natale, con biglietti regolarmente in vendita sul sito ufficiale, all’An der Alten, per cantare alla luce delle candele le canzoni natalizie e i cori per il club. La prossima stagione li vedrà in campo in un altro derby, quello contro l’Herta. Che voleva farlo disputare il giorno 9 novembre, nel trentennale della caduta del muro.

E invece si giocherà una settimana prima, il 1° novembre: poi, la settimana dopo, si festeggerà. E una delle due, lo farà per la seconda volta in pochi giorni.

A proposito di Stefano Ravaglia

Controlla anche

Il rimpianto di Moratti: quando il sogno di portare Eric Cantona all’Inter svanì nel giorno del ‘Kung Fu’ kick

Massimo Moratti sognava di riportare l’Inter in alto con un colpo leggendario: Eric Cantona. Ma …

L’olandese sconosciuto: René van der Gijp e l’effimero sogno nerazzurro

La traversa di un sogno sfiorato e l’eredità di una meteora nel calcio internazionale. René …

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *