L’inferno delle scommesse, Paoloni svuota il sacco: “Ho perso tutto”

Dalle stelle alle stalle: Paoloni svuota il sacco sulle scommesse che gli hanno fatto perdere carriera, soldi e famiglia

La parabola discendente di Marco Paoloni è emblematica di come il vizio delle scommesse possa travolgere irrimediabilmente la carriera di un calciatore. Ex portiere con diverse stagioni in Serie B, nel 2011 viene accusato di aver alterato una partita della Cremonese mettendo sonnifero nelle bottiglie dei compagni. In seguito a ciò, arriva la radiazione dalla Figc, nonostante nel 2019 venga poi assolto dalla giustizia ordinaria.

Come ammesso dallo stesso Paoloni, il problema vero è stata la dipendenza dalle scommesse: “Ero compulsivo, giocavo su tutto”, ha raccontato al ‘Corriere della Sera’. Una spirale che ha trascinato sul fondo la sua carriera. Radiato dalla Figc, nel 2019 è stato però assolto dalla giustizia ordinaria. Il vero dramma di Paoloni sono state però le scommesse, una dipendenza che lo ha travolto: si definisce un compulsivo, che scommetteva su ogni tipo di sport. Non per soldi, ma per adrenalina e per sentirsi libero dai controlli. Una spirale da cui è uscito solo dopo una lunga cura.

Tra i compagni il vizio delle scommesse era molto diffuso, e Paoloni ricorda che fu un compagno ad Ascoli a fargli vedere le prime app, come un veterano con un esordiente. Dietro però c’era la criminalità organizzata internazionale con sede a Singapore. In totale in 3 anni Paoloni perse circa 600mila euro, più del doppio del suo stipendio annuale da calciatore. Si è pentito amaramente di quanto le scommesse abbiano rovinato carriera e famiglia. Oggi allena privatamente giovani portieri, ma il suo appello è a non farsi risucchiare in quel tunnel.

In definitiva, la vicenda di Paoloni dimostra come nel mondo del calcio si rischi di rovinare intere carriere sulla base di accuse che poi cadono. L’ex portiere, radiato a 27 anni, è stato assolto solo a 39, quando ormai era tardi per tornare a giocare. Un caso che dovrebbe mettere in guardia i giovani calciatori: la dipendenza dalle scommesse può distruggere tutto in un attimo. L’appello accorato di Paoloni è un monito a farsi aiutare subito, prima che sia troppo tardi. La sua carriera, conclusa nel peggiore dei modi, è lì a testimoniarlo.