F1 2024 – Livree nere alla ricerca del peso piuma perfetto: quanto conta ogni grammo risparmiato per battere i rivali?
ADDIO COLORI – La corsa all’ottimizzazione del peso sembra essere il filo conduttore nelle scelte stilistiche dei team di Formula 1 per il 2024. Le livree presentate finora, infatti, abbandonano i colori accesi per abbracciare zone sempre più ampie di fibra di carbonio nuda, che conferisce alle monoposto un aspetto stealth, quasi da Batmobile.
La vernice applicata alle vetture incide per circa un chilogrammo sul peso totale. In uno sport dove la ricerca del limite porta a sfruttare ogni minimo vantaggio, anche poche decine di grammi possono fare la differenza tra la pole position e la seconda fila. Così, mentre gli ingegneri continuano a limare trucioli di materiale qua e là, i designer sacrificano l’estetica sull’altare della performance. Del resto, contano i tempi sul giro, non i like su Instagram.
Anche se qualcuno già rimpiange i colori accesi che hanno fatto la storia di questo sport, come l’iconica livrea verde-multi colore della mitica Benetton B186. Quella monoposto dalle linee avveniristiche che nel 1986, con Gerhard Berger, conquistò pole position, giri veloci e perfino la vittoria nel GP del Messico. Una vettura leggendaria che ancora oggi fa sognare gli appassionati di Formula 1.
SI CORRE VERSO IL NERO – La caccia al peso forma è iniziata. Con le nuove monoposto 2022 ad effetto suolo, equipaggiate con le poderose ma assetate power unit ibride, il limite di 798 kg fa gola a tutti i team. Secondo le simulazioni, un solo chilo di troppo costa circa 0.003 secondi al giro. Pochissimo, ma che moltiplicato per le decine di tornate di una gara può valere diversi secondi.
Così, dopo anni di livree vivaci, le nuove nate 2024 sfoggiano ampie zone di fibra di carbonio a vista. Un look total black aggressivo ma funzionale. La vernice ha le ore contate, visto che aggiunge almeno 1 kg di troppo. Esemplare la scelta dell’Alpine A524, completamente nera con inserti blu a contrasto. Una scelta di stile coraggiosa, che però nasconde una precisa ragione tecnica: secondo i tecnici transalpini, ogni grammo risparmiato sulla vernice varrà decimi preziosi in qualifica e in gara.
CONTA SOLO LA PRESTAZIONE – La bilancia non mente: sotto il limite minimo di 798 kg imposto dalla FIA, ogni grammo di vernice è solo inutile bellezza. Per questo i team con le monoposto più leggere optano per ampie zone di fibra di carbonio a vista, sacrificando l’estetica sull’altare della performance.
Quando occorre, infatti, gli ingegneri intervengono con zavorre ad hoc, sapientemente posizionate per ottimizzare l’assetto. Un compromesso necessario, seppur poco gradito agli appassionati di sempre, nostalgici delle livree iconiche che hanno scritto pagine leggendarie della storia della F1.
Ma il futuro della massima formula sembra prendere sempre più la direzione del total black: vetture affilate, quasi predatorie, dove ogni dettaglio è funzionale alla ricerca del tempo sul giro perfetto. Chissà se le nuove generazioni di fan riusciranno ad apprezzare questa svolta dark della F1, pronta a rinunciare ai suoi colori pur di abbattere ogni barriera.