Tutti gli scenari sul banco per quello che si annuncia come il Processo del Secolo: dalla penalizzazione alla Serie B inglese, ecco cosa rischia davvero il Manchester City
La sentenza sul caso Manchester City, attesa per l’estate 2025, rischia di fare la storia del calcio inglese e non solo. Ben 115 sono le accuse di violazione delle regole finanziarie che pendono sul club, in un arco temporale che va dal 2009-10 ad oggi. Numeri impressionanti, soprattutto se si pensa che all’Everton è bastata una sola infrazione per incappare in 10 punti di penalizzazione.
Secondo il Daily Mail, affronteranno il processo decisivo a partire dall’autunno 2024. In quel periodo, Josep Guardiola, padre sportivo della strepitosa era dei successi Citizien, sarà ancora sulla panchina del club, essendo legato da un contratto fino all’estate 2025. Proprio l’astuto tecnico catalano, con una battuta pungente, aveva preconizzato scenari foschi:
“Ci sono più possibilità che resti qui se veniamo retrocessi in terza serie che se vinciamo la Champions”.
Tra un anno, dunque, prenderà il via quello che ha tutte le premesse per essere un processo storico, destinato a ridisegnare gerarchie e rapporti di forza del calcio internazionale.
Il processo che determinerà il destino del Manchester City parte ufficialmente nell’autunno 2024 e si preannuncia lungo e complesso. Tutte le 115 accuse di violazione del Fair Play Finanziario avanzate dalla Premier League nei confronti dei Citizens verranno vagliate da una commissione indipendente in un vero e proprio processo interno alla federazione.
I legali di ambo le parti esporranno le proprie argomentazioni in una sfida all’ultimo dossier che si protrarrà probabilmente per l’intera stagione 2024/2025. Solo intorno a maggio/giugno 2025, quando le arringhe difensive e d’accusa si saranno concluse, la commissione emetterà il verdetto che deciderà le sorti del club più titolato d’Inghilterra dell’ultimo decennio.
Le ipotesi sul tavolo sono le più disparate: da una maxi penalizzazione punti fino alla retrocessione, per quanto improbabile. Insomma, la prossima estate segnerà una data spartiacque nella storia della Premier League.
TRA UN ANNO IL VERDETTO CHE PUÒ SCONVOLGERE LA STORIA DELLA PREMIER
Il Manchester City rischia scenari da incubo: dalla maxi-penalizzazione alla temutissima retrocessione. Basta guardare al recente caso Everton: una sola violazione accertata è costata 10 punti di penalità. Figuriamoci cosa può accadere con le 115 accuse che pendono sui Citizens.
L’ipotesi della discesa in Championship, ventilata dalla stampa inglese, è tutt’altro che remota. Le contestazioni della Premier League, che indaga dal 2018, sono pesantissime e coprono un arco temporale vastissimo, dal 2009-10 ad oggi. Si va da sponsorizzazioni gonfiate ad arte a pagamenti in nero dell’era Roberto Mancini, al mancato supporto alle indagini della Premier.
Il City nega fermamente ogni addebito, forte anche della vittoria al TAS contro l’UEFA per accuse simili nel 2020. Ma stavolta il rischio che il castello di carte crolli è altissimo. Tra un anno scopriremo se la corazzata Citizens sarà ancora tale o se dovrà frenare la propria marcia trionfale verso ricchezza e successi.
PER I CITIZENS È L’ORA DELLA VERITÀ
“Innocenti fino a prova contraria”, ribatte Guardiola alle accuse. Parole che suonano come un auspicio, visto che da autunno 2024 il Manchester City affronterà un iter giudiziario interno potenzialmente letale.
Inizierà allora il processo davanti alla Commissione Indipendente, con la Premier pronta a snocciolare le sue 115 contestazioni di illecito finanziario, in un’udienza che si preannuncia una maratona. A differenza del passato, stavolta il City non potrà appellarsi al TAS di Losanna: il regolamento della Premier lo esclude esplicitamente.
Si prospettano mesi di udienze, testimonianze, arringhe difensive e d’accusa. Per arrivare ad un verdetto che rischia di essere una condanna senza appello per i campioni d’Inghilterra. I tempi saranno certamente non brevi, ma entro l’estate 2025, quando scadrà il contratto di Guardiola, conosceremo il destino del City. Colpevolezza e castigo esemplare o piena assoluzione per i Citizens?