Dalla finale in Qatar al palcoscenico più prestigioso d’Europa: il designato di punta per Istanbul e la fiducia FIFA, la carriera da record e lo stile contraddistinguono il numero uno dei fischietti globali.
Il 10 giugno a Istanbul si assegna la Champions League 2023. A contendersela saranno Manchester City e Inter, rispettivamente a caccia della prima Coppa dei Campioni e del quarto trionfo, 13 anni dopo l’ultimo. A dirigere la supersfida dell’Ataturk sarà Szymon Marciniak, designato per arbitrare la finalissima.
Szymon Marciniak, 42 anni, è uno degli arbitri ufficiali della massima serie polacca dal 2008 e internazionale UEFA dal 2011. Ha esordito in Champions nel 2014/15, dirigendo Juventus-Malmo. Nel 2016 ha partecipato agli Europei in Francia e nel 2018 ai Mondiali in Russia. La pandemia gli ha impedito la partecipazione a Euro 2020, ma nel 2022 si è rifatto arbitrato la finale dei Mondiali tra Argentina e Francia. Dopo un mese è stato eletto miglior arbitro al mondo dall’IFFHS.
Ora lo attendono i palcoscenici più importanti, dalla finale di Champions del 10 giugno – la prima della sua carriera – alla partecipazione al Mondiale 2026. Un curriculum di prim’ordine per un arbitro internazionale, considerato tra i migliori al mondo.
La finale di Istanbul rappresenta l’apice di una carriera straordinaria per Marciniak, che coronerà il suo sogno più grande: arbitrare la sfida che incorona i Campioni d’Europa. L’esperienza non manca al fischietto polacco, abituato a palcoscenici prestigiosi tra Mondiali, Qatar 2022 su tutti, ed Europei. La Champions è però la competizione dei sogni, il trofeo più ambito: dopo aver assaggiato gare della fase a gironi e qualche ottavo di finale, Marciniak si prepara a dirigere la finalissima.