Marco Carta: ‘Alla Nazionale è mancato il cuore, non le energie’

Il cantante sardo, vincitore di Sanremo 2009, si racconta tra calcio e musica alle Olimpiadi del Cuore. Dalla delusione azzurra alle speranze per il Cagliari, passando per consigli ai giovani artisti e riflessioni sul suo percorso musicale.

In un’esclusiva intervista concessa durante le Olimpiadi del Cuore 2024 al giornalista Daniele Bartocci, Marco Carta, il talentuoso cantante sardo vincitore del Festival di Sanremo 2009, ha offerto uno sguardo unico sul panorama calcistico e musicale italiano, regalando ai fan riflessioni profonde e spunti interessanti.

Carta, noto tifoso del Cagliari e della Nazionale, non ha nascosto la sua delusione per la recente prestazione degli Azzurri contro la Svizzera. “È mancato il cuore,” ha dichiarato con franchezza, “È mancato qualcosa di motivante. Forse attaccamento e spirito per la maglia.” Una critica costruttiva che riflette il sentimento di molti tifosi, delusi non tanto dal risultato quanto dall’apparente mancanza di passione in campo.

Interrogato su Nicolò Barella, altro talento sardo, Carta ha ammesso che il centrocampista dell’Inter “non sembrava neanche lui” durante l’ultima partita della Nazionale. Un commento che sottolinea le alte aspettative riposte nel giocatore e la delusione per una performance sotto tono.

Nonostante le critiche, Carta mantiene una visione equilibrata, ricordando che “l’allenatore prova degli schemi che poi bisogna vedere se vengono eseguiti alla perfezione.” Un’osservazione che invita a una riflessione più ampia sul rapporto tra strategie dell’allenatore ed esecuzione in campo.

Passando al suo amato Cagliari, il cantante ha mostrato un mix di realismo e affetto: “Giochiamo due anni in A e due in B. Ormai è schematico.” Pur riconoscendo l’importanza di Claudio Ranieri, definito “un maestro di calcio”, Carta sembra accettare con filosofia gli alti e bassi della sua squadra del cuore.

Ma l’intervista non si è limitata al calcio. Carta ha offerto preziosi consigli ai giovani aspiranti cantanti: “Muovete le chiappe e lavorate veramente tanto per ottenere quello che volete.” Parole che riflettono il suo percorso personale, fatto di determinazione e perseveranza. “Ho fatto cinque anni di provini per ‘Amici’ e non mi prendevano, ma dentro di me dicevo sarà come dico io, non loro,” ha rivelato, sottolineando l’importanza della resilienza nel mondo dello spettacolo.

Il cantante ha anche condiviso i suoi progetti futuri, anticipando una tournée estiva che lo vedrà impegnato principalmente nel centro-sud Italia, con piani per l’inverno che lo porteranno al nord. Con umiltà, ha affermato: “Quello che uno spera è quello di fare sempre meglio, di più con energia soprattutto farlo bene.”

Infine, Carta ha offerto una riflessione matura sul concetto di fallimento: “Non bisogna aspettarsi troppo perché il fallimento fa parte di una grandissima opera. Se serve a qualcosa faranno di sicuro meglio.” Un messaggio di speranza e resilienza che si applica tanto al calcio quanto alla musica e alla vita in generale.

Le parole di Marco Carta, dalla sua analisi del calcio italiano alle riflessioni sulla sua carriera, offrono uno spaccato unico e personale del mondo dello spettacolo e dello sport. La sua franchezza e il suo ottimismo, nonostante le delusioni, sono un esempio di come affrontare le sfide, sia nel calcio che nella musica.

Questa intervista non solo getta luce sulle opinioni di un artista amato, ma offre anche spunti di riflessione per fan e aspiranti cantanti. Carta dimostra che il successo è frutto di duro lavoro e perseveranza, e che anche le sconfitte possono essere preziose lezioni di vita.

Mentre ci avviciniamo all’evento delle Olimpiadi del Cuore, le parole di Carta risuonano come un invito a non perdere mai la passione e la determinazione, sia che si tratti di inseguire un sogno nel mondo della musica, sia che si tifi per la propria squadra del cuore.